“Francamente, di quello che dice lui, me ne infischio”. Sono le stesse parole usate da Clark Gable in “Via col Vento” quelle con cui Rosanna Giachello risponde all’ultimo attacco ricevuto dall’ex sindaco Luigi Borasio. Alla vigilia del Consiglio comunale che vedrà l’approvazione del nuovo bilancio di previsione, l’ex sindaco di Verolengo ora consigliere di minoranza ha infatti puntato il dito contro la decisione dell’amministrazione di aumentare le tariffe a domanda individuale. Quelle che variano in base alla fascia di reddito, per intenderci. Borasio accenna ad un incremento del 5 per cento per il pre ed il post scuola, del 20- 30 per il servizio mensa scolastica e quasi un raddoppio per lo scuolabus. “Dopo la figuraccia che si è fatto nell'ultimo consiglio comunale sugli argini, al posto suo starei zitto - ha commentato il primo cittadino, riferendosi all’accusa di “non aver mantenuto le promesse elettorali” mossa in una recente intervista rilasciata dallo stesso Borasio -. Comunque, anche questa volta non ha perso l'occasione per mostrare la sua incompetenza accompagnata dalle solite bugie. D'altronde cosa ci si può aspettare da uno che, quando era sindaco, non si è mai seduto alla scrivania del funzionario della Ragioneria per contribuire alla stesura del bilancio?”. Secondo Giachello la verità è che il consigliere, nel pronunciare le proprie considerazioni sul bilancio, non ha saputo cogliere la differenza tra le tariffe a domanda individuale dalle tasse comunali, le cosiddette Tasi, Tari ed Imu. Sempre lei, continua: “Voglio dirgli che abbiamo deciso di aumentare le tariffe dopo una serie di riflessioni. Innanzitutto abbiamo considerato la situazione degli altri Comuni. In seconda battuta abbiamo fatto un confronto con gli anni passati”. Dal 2001 al 2009, il costo dei servizi non è mai stato toccato, mentre dal 2010 - anno in cui a sedere sullo scranno più alto del palazzo comunale era proprio Borasio- è stato applicato un incremento del 20 per cento. “Considerando che all’epoca il Comune riceveva un contributo regionale, noi abbiamo solamente aggiornato le tariffe”. Ad essere valutati dall’amministrazione sono poi i costi del “sociale”. “Oltre al Ciss - spiega ancora Giachello - abbiamo tenuto conto dei contributi che diamo all’asilo nido, ai centri estivi, all’assistenza farmaceutica, agli indigenti. In tutto sono 300 mila euro che tutta la comunità si deve impegnare a pagare, anche gli anziani che vivono con una pensione bassa e non hanno agevolazioni. Per una questione di equità, che era tra i punti del nostro programma, è giusto che ognuno si faccia carico della propria parte”. Poi conclude: “Se avessi la bacchetta magica e questo fosse il paese di Alice nel paese delle Meraviglie farei scomparire tutte le tasse ma purtroppo siamo sulla terra e dobbiamo cercare di fare il possibile con quel poco che si ha”.
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