Si trova ancora nella sua fase “embrionale”, eppure “Verolengo Eventi”, il gruppo comunale di volontari civici voluto dal sindaco Rosanna Giachello e dalla sua maggioranza, sta già sullo stomaco di parecchie persone. A non digerire la nuova associazione assoldata per occuparsi di “tutte le attività che la Protezione Civile, con i nuovi regolamenti, non può più svolgere”- quali supporto ad attività socio- assistenziali, culturali, ambientali e assistenza durante gli eventi- sono i consiglieri di minoranza Roberto Giglia, Luigi Borasio e Sandro Franchi. Le discussioni, avvenute giovedì scorso in occasione del Consiglio comunale, hanno fatto addirittura sospendere l’approvazione del punto... “Perché con 40 associazioni presenti sul nostro territorio dobbiamo andare a cercare persone nuove e spendere altri soldi per un nuovo gruppo - ha tuonato il consigliere Giglia -? Perché non ci affidiamo a quelle che già ci sono e vorrebbero maggiormente considerate? Quali saranno i costi di tutto ciò?”. Ad accusare sindaco e Giunta di discriminazione è invece Borasio. “Nel regolamento dite che possono fare domanda solo le persone che non hanno alle spalle delle condanne penali. Ma perché se uno sbaglia e paga non può partecipare? Questo è un atteggiamento discriminatorio”. A montar su una polemica a non finire sulle modalità di accettazione delle domande è Franchi. Che inforca: “Nelle richieste di partecipazione si chiedono la residenza a Verolengo, il titolo di studio, la presenza di diritti civili e politici ed il certificato di sana e robusta costituzione. Non si parla di requisiti particolari, quindi non capisco perché le domande debbano essere valutate personalmente dal sindaco. È lei che valuta la sana e robusta costituzione di una persona? È lei che valuta i diritti civili e politici? Non è che solo perchè si parla di un gruppo comunale tutti devono pensare che la decisione spetti al sindaco. Qui stiamo andando oltre l’opportuno”. A queste domande sono arrivate, pronte, le risposte di Giachello e assessori. “Siamo stati quasi obbligati a creare un nuovo gruppo comunale - ha sentenziato Manuele Cena rivolgendosi a Giglia -. Abbiamo deciso di non rivolgerci alle associazioni perché avremmo dovuto sceglierne una sola, mentre noi vogliamo dare a tutti la possibilità di aderire al gruppo. Al contrario avremmo dovuto ‘affittare’ un’associazione esterna a Verolengo”. I costi per le gestione, invece, sembrerebbero irrisori. Si parla di 5 euro a persona per le pettorine e 7 per la copertura assicurativa. “Non siamo per nulla discriminatori - hanno tuonato poi Giachello e Cena per rispondere a Borasio-. Solo non ci sembra il caso di mettere a contatto persone che hanno avuto dei problemi con i bambini o i più deboli. Che succede se uno che ha avuto problemi con i minori si trova a lavorare con loro?”. Sempre Giachello risponde a Franchi: “Non sono io ad aver deciso questo regolamento, ma Lomater. Dato che, e lo dico spassionatamente, non mi interessa valutare le richieste, sarò io stessa a chiedergli di prendersi lui questa responsabilità”. Chissà se al prossimo consiglio comunale il gruppo “Verolengo Eventi” non possa finalmente venire alla luce…
Commentiscrivi/Scopri i commenti
Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce
Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter
...
Dentro la notiziaLa newsletter del giornale La Voce
LA VOCE DEL CANAVESE Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.