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TORRAZZA. Caso Bugli: fumata nera dall'incontro dei 5 Stelle

TORRAZZA. Caso Bugli: fumata nera dall'incontro dei 5 Stelle

Davide Bugli, a sinistra

Non è stato sufficiente il confronto di un paio d’ore, invocato da più parti, per fare chiarezza sul caso Bugli. A quasi due settimane dallo scandalo che ha investito i Cinque Stelle di Torrazza e del chivassese, il Movimento non ha ancora preso una posizione chiara e definitiva su Davide Bugli, il consigliere capogruppo torrazzese sorpreso con le mani nella marmellata al di là delle casse del Self di Settimo Torinese. Giovedì scorso s’è tenuto il tanto atteso incontro con tutti i 90 eletti dell’area metropolitana del Movimento di Grillo: l’incontro, chiesto ed ottenuto da Bugli, s’è chiuso con una fumata nera. Il capogruppo in Consiglio comunale a Torrazza pare non abbia alcuna intenzione di fare un passo indietro, così come invece auspicavano i leader torinesi del Movimento, in primis il chivassese Marco Marocco: per Bugli, sarebbe tutto un equivoco il furto di materiale elettrico per cento euro dal punto vendita di Settimo Torinese, di cui hanno riferito i giornali, e che gli sarebbe stato addebitato. Un equivoco che evidentemente chiarirà nelle sedi opportune. Questo ha detto sin dal primo giorno e questo ha continuato a ribadire giovedì. Dunque, Bugli resta fermo sulla sua posizione e, così, il caso politico non avrebbe ragione d’esistere. In realtà, ogni giorno che passa cresce l’imbarazzo di un Movimento che agli occhi dell’opinione pubblica si presenta come depositario di una trasparenza e di una lealtà differenti dal resto del panorama politico nazionale: quindi, come può conciliarsi la posizione dei grillini con il caso Bugli? Lo Statuto dei 5 Stelle non disciplina un episodio simile: al massimo, è previsto che in caso di condanna in primo grado, l’eletto grillino debba dimettersi. Ma qui siamo ancora all’inizio di un eventuale percorso processuale. Dunque, che fare? I big si chiudono dietro il “no comment”. “No comment” a Torino, “no comment” anche a Chivasso. Sarebbe sufficiente un intervento di Grillo per togliere il simbolo al consigliere comunale, che in questo caso, però, potrebbe restare seduto in Consiglio a Torrazza costituendo un gruppo misto. E se poi un eventuale processo si dovesse concludere con un’assoluzione? Queste le valutazioni che si stanno facendo, tenuto conto che Bugli, nonostante l’imbarazzo creato, non cede di un millimetro sulla sua posizione. In conclusione, la patata bollente continua a scottare nelle mani dei 5 Stelle. E mentre sui social network e nella rete imperversano le polemiche, con la componente più forcaiola sempre più agitata di fronte al lassismo dei vertici torinesi del Movimento, in settimana è previsto un nuovo incontro per decidere che ne sarà del futuro a 5 Stelle di Bugli. Con la speranza che, in un senso o nell’altro, non se ne esca con un’altra fumata nera. Ne va della credibilità del consigliere comunale ma, soprattutto, dell’intero Movimento. Delle due, l’una: con Bugli o senza Bugli. Senza se e senza ma. Altrimenti, “a sarà dura”.
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