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Bugie!

Bugie!
Si fanno dappertutto e, da noi, si chiamano «sfrappole»: come da tradizione, si preparano nel periodo di Carnevale. C’è però chi le sforna tutto l’anno, senza sosta. Vediamo.   Bugie in piemontese. Il Chiampa dice che loro, per presentarsi alle elezioni regionali, non ne avevano bisogno. Ma allora perché «trassare»? Perché far finta che un nugolo di bravi cittadini abbia firmato – volendolo proprio fare – per la lista del maggior partito di governo che, per presentarsi alle elezioni piemontesi della scorsa primavera e vincerle, non aveva proprio la necessità di essere così popolarmente sostenuta? Forse per spregio alle regole prima stabilite e poi allegramente disattese. Com’è, come non è, adesso dobbiamo assistere alla conta e cercare di capire chi «sapeva quel che faceva», chi invece è stato «tirato di mezzo» ma non «c’entra niente», con il centro destra incattivito perché un incidente così – meno grave – era capitato anche a loro. E allora, se c’è un po’ di giustizia…   Bugia (la prima) in toscano. Tutti okkay quelli del governo, a partire dal presidente del consiglio che – sicuramente – non è uno da mettersi le dita nel naso. Però, com’è come non è, che l’azienda di famiglia sia un flop è noto e arcinoto e che il progenitore del Nostro abbia tentato di tirare dei bidoni in giro anche. Si dirà: chi è senza colpa scagli la prima pietra. Però dalla terra di Dante sono usciti dei begli elementi, a cominciare da quel Monte dei Paschi in cui il Tesoro (ma guarda un po’) ha deciso di impegnarsi: cui prodest?   Bugia (la seconda) in toscano. «Il commissariamento di Banca Etruria, così come la parabola che caratterizza la storia di Monte dei Paschi (fatte le debite differenze), conferma quanto sia imprudente (…) pensare di poter conquistare spazi di manovra e dimensioni molto più importanti conservando gelosamente prerogative antiche, superate dai fatti». Così recentemente un opinionista del «Sole». Dopo giorni di osservazione da parte di Consob e del Tesoro, poi commissariata per «gravi perdite del patrimonio» a causa di «consistenti rettifiche sul patrimonio crediti», Banca Etruria – il cui vicepresidente era il papà della soave ministra Elena Boschi (quella che – con la riforma della Costituzione – intende raddrizzare le sorti della Repubblica) – diverrà oggetto di un’indagine per stabilire se c’è stato inside trading (vale a dire se qualcuno – possedendo informazioni di prima mano – le ha passate in anticipo ai potenziali interessati).   Adesso: bugie, o meglio sfrappole, come si fanno da noi, a casa mia. 250 grammi di farina “00”, un uovo più un tuorlo, un pizzico di lievito o di bicarbonato, un pizzico di sale, due cucchiai di zucchero, la buccia grattugiata di mezzo limone o arancio, due cucchiai di vino bianco, un cucchiaio di burro fuso. Impastare e lasciare riposare un’ora al coperto. Il segreto è nel «tirare» la pasta sottile come per le tagliatelle e friggerla nello strutto, cospargendola subito di zucchero a velo.   Per inciso: se in piemontese sono dette bugie, in toscano sono chiamate cenci. Si devono sempre distinguere, loro.  
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