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ORIO CANAVESE. Niente sgombero per la famiglia morosa. Almeno per ora

ORIO CANAVESE. Niente sgombero per la famiglia morosa. Almeno per ora

Il complesso di Orio dove vive la famiglia

Per il momento, niente sgombero forzato. Almeno fino al 15 marzo prossimo, poi si vedrà. I coniugi Gianfranco, 62 anni, e Tatyana, 37, insieme alle loro figlie di 13 e 9 anni, saliti alla ribalta delle cronache locali la scorsa settimana per l’appello lanciato ad Atc e Comune di Orio, possono stare un po’ più tranquilli. Dopo l’incontro avuto con il sindaco Erica Ferragatta hanno ottenuto una proroga di un paio di mesi per restare nell’appartamento di via Carlo Alberto 4, che avrebbero dovuto lasciare mercoledì scorso. “Noi non abbiamo intenzione di sfrattare proprio nessuno, ci mancherebbe ancora...”. E’ il commento, deciso, del primo cittadino Ferragatta all’appello lanciato una settimana fa dai coniugi foglizzesi. Facciamo un passo indietro. “Il problema – ci aveva raccontato Tatyana – è insorto cinque anni fa. Gianfranco, all’epoca operaio presso il Comune di Torino, si ammalò di cancro. Venne operato e riuscì a sopravvivere alla malattia, ma perse il posto di lavoro. E con il lavoro ci è venuta a mancare, da allora, ogni sicurezza. Siamo stati sballottati da un alloggio popolare all’altro, prima a Forno, poi in una casa famiglia a Pont Canavese e dal 2010 qui ad Orio. Abbiamo ottenuto questo alloggio attraverso un contratto provvisorio a 57 euro al mese e per due anni tutto sembrava filare per il verso giusto. I problemi sono iniziati alla fine del 2011, quando è scaduto il contratto provvisorio. Ci aspettavamo che il Comune preparasse la delibera per il contratto definitivo, ma così non è stato: sono arrivate rate dell’affitto sempre più elevate, fino ad arrivare a 300 euro al mese, e noi ovviamente, senza un reddito certo, non siamo riusciti a fargli fronte. Io ed il mio compagno abbiamo così deciso di rivolgerci alle istituzioni, che però hanno giocato allo scaricabarile: il Comune dice che sarebbe stato compito dell’Atc predisporre un contratto definitivo e l’Atc, di contro, ci dice che era una spettanza del Comune....”. Nelle more, sarebbe così arrivata l’ordinanza di sgombero. “Hanno accusato me e la mia Giunta di non aver mai preparato la delibera - replica, seccata, Ferragatta -. Tutto falso. Il documento c’era. Piuttosto sono loro che non si sono mai presentati a Torino dall’Atc per firmare la delibera. Ho pregato l’Atc affinchè firmasse la proroga permettendo così alla famiglia di rimanere in quell’alloggio fino al 15 marzo. Nel frattempo mi impegno nel trovare una soluzione, anche se non saprei quale, dal momento che loro non hanno mai accetto le alternative che gli avevamo proposto. Scriverò alla Regione per capire cosa devo fare...”. “Sono indubbiamente arrabbiata - conclude il primo cittadino -: se qualcuno pensa che il Comune di Orio non sia sensibile agli aspetti sociali, si sbaglia di grosso. Da quando sono sindaco abbiamo partecipato, con Ivrea, ad un progetto di contrasto alla crisi versando un euro per abitante. Abbiamo aderito al Piano Locale Giovani del Canavese. Abbiamo organizzato alcuni stage estivi con i ragazzi e abbiamo anche fatto lavorare cinque persone pagandoli con i voucher investendo, lo scorso anno, sette mila euro. Non è corretto dire che non siamo attenti alle problematiche che purtroppo, quotidianamente, vivono i nostri cittadini”.
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