Essere selezionati tra centinaia e centinaia di persone per partecipare ad una tra le più prestigiose fiere fotografiche del mondo. Avere le giuste dosi di passione, creatività e professionalità combinate con quel tocco di carattere in più non è certo cosa da tutti. Massimiliano Modena, noto fotografo della città di Chivasso, conosciuto soprattutto per i suoi servizi fotografici matrimoniali originali, lo scorso fine settimana - dal 6 al 9 novembre - ha partecipato a “The Others”, un progetto espositivo internazionale dedicato ai giovani artisti e all’arte contemporanea emergente. Unico nel panorama artistico del settore, l’evento, giunto alla sua quarta edizione, si è tenuto presso l’ex carcere “Le Nuove” di Torino, in via Paolo Borsellino 3. All’iniziativa ha preso parte insieme ad una galleria espositiva indipendente torinese, “InnerSpace17”: per poter partecipare, ha dovuto superare la selezione di una giuria composta dai membri della direzione artistica (Giulia Gambari, Roberta Pagani e Stefano Riba). “E’ stata un’esperienza davvero fantastica. E’ andata davvero bene - spiega il chivassese - . Ogni artista, in condivisione con altri due, ha avuto a disposizione una cella del carcere in cui poter esporre i propri lavori”. Il tutto rispettando un tema preciso. Fotografia come macchina del tempo utile per rievocare immagini lontane, per fermare momenti trascorsi e luoghi vissuti - il cosiddetto “hic et nunc” -. Fotografia come lotta contro lo smarrimento della memoria, come strumento per trasformare il ricordo in melancolia. Questo l’argomento che Modena, insieme ai fotografi torinesi Mauro Faletti e Giulia Gabetto ha dovuto rappresentare a “The Others”. “Insieme a loro - spiega - ho dovuto presentare cinque lavori sull’indomabilità del tempo”. Oltre a rappresentare “una significativa occasione di visibilità e un fondamentale luogo di incontro e di scambio di esperienze, contatti e progetti” in modo anticonvenzionale - l’orario di esposizione serale dalle 18 all’1 ne è esempio -, la fiera è stata anche fondamentale per la relazione tra culture e stili diversi. Sempre Massimiliano, infatti, riferisce che “trattandosi di una mostra internazionale, c’erano tante persone provenienti da tutto il mondo con cui confrontarsi”. “Le persone che si sono recate alla mostra erano tantissime”. Tantissime anche quelle che hanno apprezzato le fotografie di Modena. “Tra queste - rivela il fotografo - anche il calciatore Andrea Pirlo...”.
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