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26 Agosto 2014 - 13:07
Scuola
Per tre plessi scolastici del Canavese il Ministero dell'Istruzione aveva promesso contributi per il progetto "Scuole belle". Dovevano arrivare al Circolo di Chivasso 3 e agli Istituti Comprensivi di Strambino e di Pavone. Ma, arrivati a fine agosto, non solo i lavori non sono partiti ma si rischia di perdere i finanziamenti.
Nelle intenzioni del premier Renzi, infatti, i cantieri dovevano partire a luglio e conludersi in tempo per il nuovo anno scolastico. Ma siamo ormai al 25 di agosto ed oggi, in Italia i cantieri aperti sono molti pochi, il termine ultimo per tutti è fissato al 31 agosto, altrimenti le risorse torneranno indietro, mentre proprio oggi è previsto un incontro sul tema presso l'Ufficio Scolastico Regionale del Piemonte. Ad ostacolare la realizzazione, principalmente, sono le modalità di erogazione dei finanziamenti alle scuole (per il progetto Scuole Belle) e ai Comuni (per il progetto Scuole Sicure) e le diverse tesi su come debbano essere calcolati ed accreditati.
Secondo le previsioni del Ministero i finanziamenti andrebbero erogati sulla base delle fatture emesse dalle ditte esecutrici. Addirittura ci sarebbe l'ipotesi che le scuole e i Comuni anticipino i soldi per essere rimborsati successivamente. Una situazione di attesa che inquieta molti Dirigenti e Sindaci anche se il Ministero promette di erogare i fondi per fine settembre.
"Tecnica particolarmente sconsigliata,– scrrve Reginaldo Palermo, ex Dirigente dell'Istituto Comprensivo di Pavone in un recente suo articolo pubblicato sul sito web La Tecnica della Scuola -, parlo per esperienza diretta : la scuola di cui ero dirigente, fra il 2007 e il 2009, aveva anticipato diverse decine di migliaia di euro per pagare gli stipendi dei supplenti. Quando nel 2012 mi recai personalmente a Roma per parlare con un altissimo dirigente del Ministero mi sentii rispondere: Se la vostra scuola è riuscita ad anticipare la somma vuol dire che avevate i soldi in cassa e quindi il Ministero non deve rimborsare un bel nulla”.
Non resterebbe che un'alternativa per tutelarsi: liquidare le fatture alle ditte solo a finanziamenti ottenuti. Ma di questi tempi, con la crisi che morde ed un'inefficienza crescente degli enti pubblici, sarebbe difficile trovare chi accetti condizioni del genere.
E c'è di più. Laddove è la scuola a dover appaltare i lavori si stanno verificando problemi, essendo gli interventi spesso strutturali, oltre che di abbellimento, con gli uffici scolastici deserti in estate, la difficoltà di rivolgersi agli Uffici Tecnici del Comune, e norme stringenti sulla possiblità di affidare questi lavori alle cooperative.
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