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01 Gennaio 2020 - 16:00
E’ ancora polemica in paese sulle lastre di Eternit al cimitero. A tornare sull’argomento è il consigliere di opposizione Alberto Russo della lista civica “Uniti per Banchette”. “L’Amministrazione comunica la possibile presenza di amianto nel cimitero e l’Arpa effettuerà un sopralluogo, un comportamento veramente incredibile - tuona Russo -. Dopo la nostra denuncia di giugno il Sindaco affermò di essersi da poco insediato e di non conoscere il problema, dopo la nuova mia denuncia di pochi giorni fa, il Sindaco dichiara di aver avviato la ricerca dei parenti (delle persone defunte le cui tombe sono coperte con lastre di eternit) e di averne trovato uno a cui è stata sollecitata la rimozione ma che non si è più fatto sentire. Oggi nuova puntata: il sindaco a sei mesi dall’emergere del problema, dichiara di aver attivato l’Arpa. Credo che l’acclarata presenza di lastre in eternit e la riconosciuta pericolosità a livello internazionale, necessiti la loro immediata rimozione nei modi previsti dalla legge, comunque attivare una verifica su una anche presunta presenza di amianto è un comportamento irresponsabile da parte dell’Amministrazione che a mio parere dovrebbe tempestivamente intervenire e in un secondo tempo procedere con accertamenti e verifiche. La priorità, rimane la tutela della salute pubblica ed è dovere del primo cittadino vigilare affinché situazioni come quella dai noi denunciata, vengano affrontate e risolte nel più breve tempo possibile”. L’analisi di Russo sulla condotta tenuta in questi primi mesi di amministrazione dal sindaco Antonio Mazza, continua anche su altri temi. Il Consigliere di opposizione punta, così, il dito contro il poliambulatorio di via Samone: “La cattiva Amministrazione continua anche su altri fronti, - insiste Russo - centinaia di migliaia di euro spesi per il poliambulatorio di via Samone e non sono neanche state previste le canalizzazioni delle gronde dal tetto alle fognature, di conseguenza l’acqua cade davanti all’ingresso, il parco versa in completo degrado con rami e tronchi ammucchiati qua e là e rami spezzati ancora penzolanti”.
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