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10 Gennaio 2015 - 11:47
L'Unione di Comuni con Ivrea divide il Consiglio Comunale banchettese. Gli esponenti delle due minoranza, Maurizio Cieol ed Angelo Menegatti, hanno votato contro la delibera di intenti approvata nel Consiglio Comunale di fine dicembre con i nove voti favorevoli della maggioranza.
"Non condividiamo – hanno dichiarato – come è stata impostata sia dal punto di vista territoriale, sia dal punto di vista dei rapporti finanziari, sia per quanto riguarda la gestione dei servizi, per l’evidente squilibrio a favore del Comune di Ivrea, che farebbe inevitabilmente aumentare il costo pro capite ed accentuare il divario tra istituzione comunale e cittadino".
Più ottimista il Sindaco Franca Sapone, secondo la quale "l’Unione, così come prevista dalla legge, non si sostituisce ai singoli Comuni che vi aderiscono, ma rappresenta un Ente sovracomunale, diverso dai Comuni stessi ed al quale può essere delegato lo svolgimento delle funzioni fondamentali come stabilito dalla vigente normativa".
"Sarei – prosegue lo sfogo Cieol in un successivo comunicato stampa – per proseguire nella direzione di unioni con i Comuni nella zona ovest di Ivrea simili a Banchette, continuando una politica che le amministrazione di centro sinistra seguono dal 1975 (vi è una storia di decenni che ha creato in comune: piano regolatore, servizi scolastici, socioassistenziali, protezione civile).
Il matrimonio tra Ivrea e Banchette è tra un Comune, Ivrea, di elevata spesa corrente: 29 milioni di euro ad elevata tassazione (tasi al 3,3) con un costo pro capite dell’ufficio vigili pari a 37 euro, con un Comune, Banchette con un costo dell’ufficio vigili di 21 euro pro capite.
Su questa pesante differenza di costi del servizio si costruisce l’Ente Unione a cui si aggiungono i costi necessari a gestire il nuovo Ente: Segretario, ragioneria, spese generali e di funzionamento, utenze e patrimonio.
Banchette porta in dote i costi di un ufficio di 10 mq in una Unione che gestirà 20-30 dipendenti con un bilancio superiore al milione di euro che dovrà essere pagata da tutti i cittadini dell’unione.
L’architettura adottata, Unione + convenzioni permette di evitare il taglio di costi per cui la legge istituisce l’unione: l’eliminazione della molteplicità di funzionari e indennità nei comuni con meno di 5.000 abitanti.
Infine per i cittadini di Banchette si passerà da un rapporto diretto con le istituzioni ad una “cosa” di tipologia ministeriale con cui si comunicherà attraverso un’architettura burocratica.
Il peso politico di un Comune –chiosa – non dipende dal numero di abitanti ma dalle capacità del Sindaco, soprattutto nello stabilire relazione orizzontali e verticali. L’unione proposta non aggiunge nulla sulle relazioni verticali e peggiora quelle orizzontali".
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