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19 Febbraio 2014 - 15:05
tribunale
Nell'estate 2007 un tragico incidente si era verificato presso la ditta Pmp di Baldissero. L'operaio, di origine albanese, Edmond Lluka aveva perso la vita, schiacciato al petto da una rulliera durante il turno di lavoro. Per questo fatto è finito alla sbarra, con l’accusa di omicidio colposo, il titolare della società Mauro Patrucco, difeso dall'avvocato Renzo Cocchi del Foro di Torino.
Giovedì scorso, di fronte al giudice Marianna Tiseo del Tribunale di Ivrea, c’è stato un confronto tra i due consulenti di parte, per chiarire la dinamica dell’incidente e soprattutto appurare la funzionalità o meno dei sistemi di sicurezza del macchinario. Secondo l’Ingegner Stefano Ridolfi, consulente della difesa, la morte dell’operario fu una fatalità perché a suo avviso non c’era necessità alcuna che potesse giustificare la posizione della vittima.
“Non si può che la macchina non rispondesse alle normative“ ha sottolineato illustrando tutti i dettagli tecnici a partire dalla presenza di ben tre pulpiti, da cui la rulliera veniva azionata manualmente per poi essere messa in automatico attraverso una fotocellula interna capace di codificare il passaggio della lamiera, e di segnali di emergenza che potevano bloccare il circuito.
“La rulliera, nella posizione di massima sollevazione lascia un varco – ha sottolineato Ridolfi interrogato dal Pm Gianluca Dicorato – che può raggiungere un massimo di 25 cm dal basamento e non è penetrabile da una persona. Non è possibile che un operatore si metta giù e tenti di raggiungere la fotocellula, considerato che il braccio può raggiungere una lunghezza massima di 80 cm. Perché ci si dovrebbe mettere lì dentro? Noi ce lo siamo chiesti: non c’è motivo, anzi è forse la posizione più scomoda per il controllo del processo“.
Di diverso parere il consulente dell’accusa, l’Ingegner Sorli. “La macchina – ha ribattuto quest’ultimo - lavora in automatico se non ci sono situazioni particolari. Ma qui proprio le situazioni particolari hanno determinato il malfunzionamento della macchina, la quale richiedeva l’ausilio di un operatore che andasse a movimentare, magari con qualche leva. Questo potrebbe aver attivato la fotocellula“.
Il processo è stato rinviato all‘8 luglio per visionare un filmato utile a ricostruire la dinamica.
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