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AZEGLIO Il Vescovo a Pobbia rende omaggio ai Cappellani Militari della Grande Guerra

AZEGLIO  Il Vescovo a Pobbia rende omaggio ai Cappellani Militari della Grande Guerra

Foto di Alberto Batistini

In una bella giornata di sole, nella bella campagna canavesana, in località Pobbia di Azeglio, domenica 8 novembre, hanno avuto luogo una serie di avvenimenti, legati alle celebrazione dei Cento Anni dalla Grande Guerra e in onore ai Caduti di tutte le Guerre.

Ancora una volta, il Centro Ricerca e Studi Nord Ovest, presidente il Gen. Franco Pizziconi ha posto al centro delle attività, il tema del 1° Conflitto Mondiale, attraverso singolari, quanto significative proposte storico-sociali, che hanno portato all’attenzione dei convenuti drammatiche immagine fotografiche, oggetti e documenti collegati alla vita di trincea dei nostri soldati, nonché l’opera della Croce Rossa Italiana, in soccorso dei soldati feriti. Inoltre, sono stati esposti gli acquerelli del’ing. Diego Crozza, sulla vita di trincea.

Si è voluto sottolineare la grande opera dei Cappellani Militari, durante i due conflitti mondiali. Grazie alla collezione di Paolo Scavarda della Croce Rossa di Chivasso, all’interno della suggestiva Chiesa di Pobbia, è stata allestita una mostra con i ritratti dei Cappellani Militari di tutte le Guerre, uno fra tutti, il sergente Angelo Roncalli, poi diventato Papa Giovanni XXIII. In mostra anche un altare da campo usato durante il primo conflitto mondiale.

Il “Vento Celtico”, ha intrattenuto i partecipanti con musiche d’epoca, prima della Messa Solenne celebrata dal Vesovo di Ivrea Mons.Edoardo Cerrato, insieme al vescovo emerito Mons. Bettazzi, alla quale è seguito lo scoprimento e la benedizione della “Lapide per i Defunti dal 1915 al 2015.” Mons. Cerrato è stato omaggiato con un acquerello raffigurante un cappellano militare della grande guerra (nella foto a sx Gen. Franco Pizziconi, al centro Ing. Diego Crozza autore dell'acquerello, a dx il Vescovo Edoardo Cerrato).

Di grande valore umano e religioso, sono state le parole del Vescovo di Ivrea, che ha richiamato il pensiero dei presenti alle assurdità dei conflitti armati, con il loro tributo di sangue. In questa enorme tragedia si innesta la missione dei sacerdoti militari, sempre pronti a confortare nel momento del pericolo e a consolare nei momenti di sofferenza.

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