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11 Ottobre 2014 - 15:57
carabinieri
"La mia vita in un attimo è cambiata, ero un uomo sano, sereno, che passeggiava con la sua famiglia e di colpo mi sono ritrovato in un inferno, invalido, in un letto di ospedale". Corrado Manarin, il turista di Nichelino (Torino), ferito lo scorso 21 agosto a Pietra durante la sparatoria tra carabinieri e rapinatori in fuga, è tornato a casa. Al Santa Corona gli hanno asportato un rene gravemente lesionato da un proiettile. A due mesi e mezzo di distanza ha deciso di inviare una lettera aperta al sindaco Dario Valeriani. "Vorrei ringraziarLa per tutte le attenzioni ed il sostegno morale che ho avuto durante la mia degenza in ospedale. Non Le nego che ho trascorso giorni difficili. Non mi vergogno a dirlo, ho pianto. Ho pianto molto, ho temuto per il mio futuro e per quello di mia moglie e dei miei bambini. Mi preoccupava anche il fatto che ci trovavamo soli in una città che non era la nostra, anche se non eravamo lontanissimi da casa. Desidero sottolineare che la città tutta, nella Sua persona, nel personale medico e paramedico, nelle Forze dell'Ordine, ha cercato di rendere, per quanto possibile, meno drammatici i giorni che io e la mia famiglia stavamo vivendo".
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