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27 Dicembre 2025 - 00:44
Il Natale delle vittime del lavoro: " tre morti al giorno sono una guerra vera e propria”
In un dicembre fatto di luci e colori, dove la città si veste di festa, c’è anche spazio per il silenzio e la riflessione. Ogni anno, tra i tanti addobbi natalizi, alcune città d'Italia, fra cui alcune anche del Canavese come Borgaro Torinese, accolgono un simbolo che non è solo decorazione, ma un richiamo forte alla memoria: “L’albero della sicurezza”.
Un'iniziativa che, da un lato, celebra il Natale, e dall'altro, invita a non distogliere lo sguardo da una tragedia quotidiana che troppo spesso passa inosservata: le morti sul lavoro.
Il progetto, ideato dall’artista Francesco Sbolzani e sostenuto da MLAC (Movimento Lavoratori di Azione Cattolica) e ANMIL (Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi sul Lavoro), propone una riflessione artistica che prende vita in pieno spirito natalizio, ma che ha una profondità che va oltre la semplice festività. Invece dei tradizionali addobbi, infatti, l’albero è composto da caschi da lavoro: un colpo d’occhio silenzioso e potente che, come una testimonianza visiva, racconta le vite spezzate nei luoghi di lavoro, spesso dimenticate dalla cronaca.
Il Natale diventa così anche il periodo per guardare in faccia la realtà delle morti sul lavoro. Un dramma che, come sottolineato più volte dagli esperti, ha un impatto profondo sulle famiglie e sulle comunità.
La tragica media di tre morti al giorno sul lavoro, come ricordato dal giornalista Marco Patucchi durante un recente incontro a Condove, in provincia di Torino, non è solo un numero, ma una “guerra” che continua a mietere vittime.
"Le morti sul lavoro sono una tragedia che non possiamo ignorare", ha detto Patucchi, autore del libro Operaicidio, insieme al magistrato della Corte di Cassazione Bruno Giordano.

L'albero della sicurezza di Borgaro Torinese
Quest’anno, l’iniziativa degli "Alberi della sicurezza" ha visto una grande espansione con la campagna di sensibilizzazione e divulgazione, che ha incluso momenti di incontro e riflessione in tutta Italia.
A Condove il dibattito si è fatto intenso. Il magistrato Giordano Bruno ha parlato del fenomeno come una ferita profonda e sistemica: "i numeri che ci vengono forniti in Italia, pur essendo veri, non riflettono appieno la gravità della situazione perché molte tragedie non vengono segnalate e denunciate, il numero aumenta in modo esponenziale a causa del lavoro nero”.
Nel corso dell’incontro, è emersa anche una riflessione profonda sulla Costituzione italiana, che sancisce il diritto al lavoro come un valore fondamentale per la Repubblica.
“Non dobbiamo dimenticare che - ha affermato Giordano Bruno - l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro, che deve essere inteso come un valore e che deve contribuire a una vita libera e dignitosa sia per il lavoratore sia per la sua famiglia”.
Un altro punto centrale del dibattito è stato il racconto delle storie dei lavoratori, spesso “invisibili” agli occhi della cronaca: quelli che vivono e lavorano nell’ombra del sistema di sfruttamento, della precarietà e del caporalato.

Marco Patucchi e Bruno Giordano a Condove (TO)
"Le morti sul lavoro sono come un meteorite che colpisce una casa, ma nessuno racconta cosa succede ai familiari delle vittime", ha dichiarato Marco Patucchi.
In questo contesto, la nuova installazione sorta a Borgaro Torinese si fa simbolo della memoria e della riflessione. Mentre le strade si riempiono dei colori delle festività, non bisogna dimenticare che il Natale è anche il momento di ricordare chi non c’è più, di dare un volto e un nome a storie troppo spesso ignorate.
L’iniziativa, che ogni anno trova il suo cuore pulsante nelle piazze di molte città italiane, invita la comunità a fermarsi un istante, a riflettere sul valore del lavoro e della vita, e sulla necessità di una sicurezza che non sia solo un diritto, ma una realtà quotidiana per tutti. È questo il vero messaggio che “L’albero della sicurezza” porta con sé: un Natale di luci, sì, ma anche di silenzi, di memoria e di responsabilità.
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