Il Natale è tempo di luci, ma anche di silenzi. È il momento in cui le città si vestono a festa e, proprio per questo, diventano luoghi ideali per fermarsi a riflettere. Per ricordare chi non c’è più, per dare un nome e un volto a storie che troppo spesso restano numeri.
È in questo spazio delicato, tra celebrazione e memoria, che si inserisce il progetto degli “Alberi della Sicurezza”, un’iniziativa che trasforma il simbolo natalizio per eccellenza in un messaggio forte e necessario.
In molte città d’Italia, durante le festività, compaiono queste installazioni ideate dall’artista Francesco Sbolzani e sostenute da MLAC e ANMIL. Alberi diversi, composti da caschi da lavoro che raccontano, in silenzio, le vite spezzate nei luoghi di lavoro.
Un colpo d’occhio che invita a non distogliere lo sguardo da una tragedia quotidiana: le morti sul lavoro, una ferita ancora aperta nel Paese. L’edizione 2025, inoltre, ha ampliato il progetto, affiancando all’installazione artistica una campagna di divulgazione e formazione, con momenti di dialogo e memoria diffusi su tutto il territorio nazionale.
Anche Borgaro Torinese ha scelto di aderire a questo percorso di consapevolezza. Sabato 20 dicembre, in piazza CLN, è stato inaugurato l’Albero della Sicurezza, diventato luogo di raccoglimento e riflessione collettiva.
L’iniziativa, organizzata dalla sezione ANPI di Borgaro e dalla Parrocchia di Borgaro, con il patrocinio del Comune di Borgaro e la collaborazione di ANMIL e MLAC, ha voluto ricordare le tragiche morti sul lavoro: una strage silenziosa che continua a colpire il nostro Paese, il Piemonte e anche il territorio borgarese, lasciando dietro di sé famiglie spezzate, feriti, invalidi, comunità segnate.

Borgaro ha inaugurato l'albero della sicurezza
Durante l’inaugurazione sono intervenuti l’assessore Eugenio Bertuol per il Comune di Borgaro, presenti anche il sindaco Claudio Gambino e il presidente del Consiglio comunale Andrea Tirella, Paolo Perroni per MLAC e Raffaella De Loreno dell’Ufficio del servizio per il lavoro della Parrocchia, che hanno condiviso esperienze e riflessioni sulle criticità e le sfide del mondo del lavoro sul territorio.
Il filo conduttore dell’incontro, come ha ricordato il presidente della sezione ANPI Dario De Vecchis, è stato il richiamo al rispetto dei principi costituzionali, a partire dal diritto al lavoro sicuro e dignitoso.
Particolarmente intenso il momento finale di riflessione, affidato alle parole dello scrittore Andrea Bajani, proposte da Rosalia Tribolo e lette dagli iscritti Antonio La Luna, Matteo Stefani e Paolo Massa, con l’introduzione di Chiara Poidomani. Un passaggio carico di emozione, capace di dare voce al dolore e al silenzio che spesso accompagnano queste tragedie.
A chiudere l’incontro è stato il parroco di Borgaro, don Alessandro Martini, che ha ringraziato i presenti e sottolineato l’importanza di continuare, anche negli anni a venire, a tenere viva l’attenzione sulle morti e sugli incidenti sul lavoro. Perché ricordare non è solo un atto di memoria, ma un impegno collettivo verso un futuro in cui nessuno debba più perdere la vita lavorando.