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“Stranger Things 5” al capolinea: Netflix accende il conto alla rovescia per l’addio più atteso

Ultima stagione da record, milioni di fan sospesi fino al gran finale

“Stranger Things 5” al capolinea

“Stranger Things 5” al capolinea

L’attesa è stata lunga, ma i numeri dicono che ne è valsa la pena. Il ritorno di “Stranger Things” con i primi quattro episodi della quinta e ultima stagione ha travolto Netflix, totalizzando 60 milioni di visualizzazioni nella prima settimana di uscita e confermandosi come la serie più vista del momento. Ma il capitolo finale non è ancora completo: altri tre episodi arriveranno alle 2 del mattino del 26 dicembre, mentre il gran finale è atteso per il 1° gennaio, sempre alle 2 del mattino. Si chiude così la storia di Will, Undici, Mike e degli altri ragazzi di Hawkins, nell’Indiana, protagonisti di una saga che dal 2016 ha accompagnato una generazione intera.

Ambientata negli Anni 80, la serie ideata dai fratelli Matt e Ross Duffer è diventata una fiaba moderna sull’amicizia e sul coraggio, capace di guidare la rivoluzione dello streaming e di creare nostalgia anche in chi quell’epoca non l’ha mai vissuta. Un racconto che oggi si prepara a salutare il pubblico, compresi i tanti spettatori cresciuti insieme ai suoi protagonisti.

Tutto è cominciato a Hawkins, Indiana, nel 1983, quando la scomparsa del giovane Will Byers sconvolge la quiete di una cittadina di provincia. Nella stessa notte, una misteriosa creatura semina il panico in un laboratorio segreto fuori città. Gli amici di Will non si arrendono e durante le ricerche incontrano una bambina senza nome, dotata di poteri telecinetici, che diventerà Undici. È l’inizio di un viaggio che porterà alla scoperta del Sottosopra, una dimensione alternativa in cui Will è prigioniero, e a una lunga escalation di minacce sovrannaturali, militari e persino agenti segreti russi, fino allo scontro con Vecna, il padrone oscuro del Sottosopra. «Fa paura perché attacca la mente delle persone giocando con le loro paure» ha spiegato Caleb McLaughlin, aggiungendo: «E capita a tutti di avere brutti pensieri, ma “Stranger things” insegna che gli amici e la famiglia possono aiutarci a uscire anche dai momenti più bui».

Nelle scorse settimane, anche l’Italia è tornata al centro dell’universo di “Stranger Things 5”. Finn Wolfhard, Gaten Matarazzo, Caleb McLaughlin e Noah Schnapp sono stati ospiti del Lucca Comics & Games, dove hanno anticipato alcuni aspetti dei nuovi episodi. «Finalmente Will torna al centro della scena: lo abbiamo visto troppo spesso relegato ai margini per via delle sue insicurezze, ma stavolta avrà un ruolo centrale» ha raccontato Noah Schnapp. «Che soddisfazione rivedere il mio Mike cimentarsi di nuovo in ciò che gli riesce meglio, cioè essere la mente del gruppo» ha aggiunto Finn Wolfhard, oggi sempre più vicino anche al mondo della musica con il gruppo rock The Aubreys.

Il percorso emotivo dei personaggi resta centrale. Lucas, interpretato da Caleb McLaughlin, non lascia il letto d’ospedale di Max, in coma dopo l’attacco di Vecna alla fine della quarta stagione. «Lucas non perde la speranza di riabbracciare Max, ma allo stesso tempo è pieno di sensi di colpa: pensa che avrebbe potuto fare di più per salvarla» ha ammesso l’attore, spiegando anche cosa ha significato per lui la serie: «Ho passato più di metà della mia vita a recitare con questo straordinario gruppo di persone. Lo considero un enorme privilegio, perché per dieci anni il nostro lavoro è stato diventare amici davanti e dietro la telecamera. E così è stato: abbiamo girato il mondo, ci siamo divertiti e siamo diventati gli uni la famiglia degli altri. E sono sicuro che questo legame continuerà a unirci anche negli anni a venire». Anche Dustin appare cambiato, segnato dalla morte di Eddie (Joseph Quinn): «Interpretare questa versione molto più sottotono di Dustin mi ha un po’ spaventato all’inizio, ma è stata una bella sfida» ha raccontato Gaten Matarazzo.

A rendere unico l’universo di “Stranger Things” è anche l’omaggio continuo al cinema degli Anni 80. I Duffer hanno disseminato la serie di riferimenti a film simbolo come “E.T.”, “Ghostbusters”, “La storia infinita” e “Star Wars”. Per il finale, hanno persino suggerito di riguardare “Terminator 2” e “Ritorno al futuro”, a sottolineare quanto quell’immaginario resti centrale.

E poi c’è Vecna, il grande antagonista. Un personaggio complesso, che da umano ha sterminato la propria famiglia e le cui reali intenzioni non sono ancora del tutto chiare. Le teorie dei fan si moltiplicano, tra chi ipotizza un suo controllo da parte del Mind Flayer. «Interpretare un cattivo è un’esperienza liberatoria» ha spiegato Jamie Campbell Bower. «Soprattutto se è sfaccettato come Vecna, perché devo destreggiarmi tra la sua facciata gentile quando è nei panni di Henry e i momenti più crudeli».

Ora resta solo da aspettare. L’ultima partita è iniziata e “Stranger Things” si prepara a salutare il pubblico, chiudendo uno dei capitoli più influenti della storia recente delle serie tv.

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