AGGIORNAMENTI
Cerca
Calcio
23 Dicembre 2025 - 10:56
Niente favole, solo gerarchie: il Napoli spegne il Bologna e si prende la Supercoppa
Nessuna magia, nessun colpo di scena, nessun lieto fine alternativo. Questa volta la favola Bologna resta nel cassetto e a vincere è semplicemente la squadra più forte. Il Napoli batte il Bologna 2-0 nella finale di Supercoppa italiana e alza il trofeo per la terza volta nella sua storia, dopo il 1990 e il 2014. Curiosità del calendario: anche allora era il 22 dicembre. Evidentemente, certe date non si discutono.
Decide tutto David Neres, con una doppietta distribuita con precisione chirurgica tra primo e secondo tempo. Un brasiliano che non fa poesia, ma prosa efficace. E soprattutto gol.
Conte aveva avvisato tutti dopo la semifinale col Milan: partita seria, scudetto onorato. Detto, fatto. Il Napoli entra in campo come una squadra che sa benissimo perché è lì. Aggressione alta, ritmo, fisicità. Il Bologna di Italiano, invece, sembra arrivato al limite del serbatoio. Più stanco che sorpreso, più spettatore che protagonista.
Neres ci prova subito, Elmas anche, Spinazzola spinge. Ravaglia tiene in piedi il Bologna finché può, poi al 39’ arriva la giocata che spacca la partita: tiro a giro di Neres, imprendibile, e gara in discesa. 1-0 all’intervallo è quasi poco per quanto visto. Un Bologna irriconoscibile nella prima frazione, uno dei più brutti della stagione.

Il secondo tempo non cambia il copione. Napoli ancora forte, ancora dentro la partita. Ravaglia salva su Højlund ed Elmas, il Bologna prova una reazione timida con Ferguson, poi il vuoto. E quando Ravaglia sbaglia il disimpegno con Lucumí, Neres ringrazia, firma il 2-0 e chiude i conti. Fine. Senza discussioni.
E così il Napoli porta a casa il primo trofeo stagionale, qualche certezza in più e soprattutto 9,5 milioni di euro. Dettaglio tutt’altro che secondario.
Tutto il resto è contorno, ma un contorno che dice molto. L’ingresso in campo trasformato in un evento da palinsesto, gli annunci enfatici, la regia attenta più allo show che al gioco, un pubblico che reagisce più per copione che per appartenenza. La sensazione è quella di un calcio messo in vetrina, lucidato e adattato al contesto, lontano dalla sua natura più autentica.
È uno spettacolo costruito, in cui la partita sembra spesso un dettaglio. Ma dietro le luci e la coreografia resta un elemento che di artificiale non ha nulla: il ritorno economico. Perché mentre la forma può apparire distante, la sostanza è chiarissima. Il premio è concreto, pesa sui bilanci e incide sulle stagioni. E il Napoli, senza farsi distrarre dalla scenografia, ha semplicemente fatto quello che doveva fare: vincere e incassare.
Edicola digitale
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.