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Economia

Ales cresce, incassa e redistribuisce: utili in aumento e 15 milioni per cultura, territori e periferie nel segno di Olivetti

Fatturato in salita, centinaia di assunzioni e un piano che lega patrimonio, sociale e sviluppo locale

Il ministro della Cultura Alessandro Giuli

Il ministro della Cultura Alessandro Giuli

Ales, la società in house del Ministero della Cultura, chiude il bilancio con numeri in forte crescita e diventa il perno finanziario di un nuovo intervento pubblico sulla cultura, orientato ai territori, alle periferie e ai piccoli comuni. I dati presentati a Montecitorio parlano chiaro: nel 2025 il fatturato sale del 10% rispetto all’anno precedente, passando da 100 a 110 milioni di euro, mentre l’utile cresce al punto da consentire, sommando due annualità, la disponibilità di 15 milioni di euro da destinare a un piano di interventi diffusi.

A renderlo noto è il ministro della Cultura Alessandro Giuli, che ha illustrato una strategia definita come un progetto di governo «basato su accesso equo alla cultura, responsabilità verso i territori, sostenibilità nel tempo delle politiche pubbliche». Nelle prossime ore, ha spiegato il ministro, un decreto destinerà risorse definite «consistenti» a una visione di cultura che «sa fare dell’aspetto sociale, comunitario, secondo la definizione di Adriano Olivetti, la propria ispirazione e il proprio fine. Dalle cosiddette periferie e dai territori si parte e alle periferie e ai territori si arriva».

Adriano Olivetti

Con il decreto di impegno, ha aggiunto Giuli, «si è deciso di sostenere i piccoli comuni italiani con una cifra consistente per i progetti sullo spettacolo dal vivo, che intendono contrastare la marginalizzazione delle aree interne». Accanto a questo, «si è deciso ancora di investire sugli istituti che si occupano di studi umanistici, filosofici, culturali e sulla diffusione delle pratiche musicali nei comuni, nelle periferie, nelle aree metropolitane ad alta vulnerabilità sociale». Un riferimento esplicito è stato fatto al «modello Caivano», che per il ministro «è scuola e farà scuola».

Il piano comprende anche la rigenerazione urbana e il sostegno alla creatività giovanile. «Si è deciso di puntare sugli stati generali della rigenerazione urbana, si è stabilito di sostenere energicamente le forme creative delle giovani generazioni, come ad esempio il fumetto, straordinario veicolo di ingegno contemporaneo nei musei e nei festival», ha spiegato Giuli, aggiungendo che «abbiamo voluto poi sostenere istituzioni prestigiose, come le Scuderie del Quirinale, e destinare una quota degli utili di Ales all’acquisto della sede di Ales, come scelta di stabilità, autonomia e responsabilità verso il futuro».

Nel disegno rientra anche il rafforzamento del patrimonio culturale riconosciuto a livello internazionale. Il ministro ha annunciato che, per «rinsaldare il primato dell’Italia tra i patrimoni riconosciuti dall’Unesco», verranno sostenute le candidature dei monasteri benedettini, «la cui candidatura abbiamo deciso di sostenere investendo risorse adeguate, su Subbiaco, Monte Cassino, Santa Maria di Farfa, San Vincenzo al Volturno». Scelte che, secondo Giuli, «parlano di cultura come infrastruttura civile, come elemento strutturale dello sviluppo umano».

Sul fronte industriale e occupazionale, il bilancio di Ales mostra un’espansione significativa. Nel biennio si contano 181 selezioni pubbliche e 380 assunzioni, legate anche a grandi operazioni culturali come quelle sulle Scuderie del Quirinale. A illustrare i dettagli è stato il presidente e amministratore delegato Fabio Tagliaferri, che ha sottolineato come la società abbia «acquistato due sedi, quindi patrimonializzato lo Stato e azzerato i costi di affitti passivi», aggiungendo: «abbiamo inoltre acquisito nuove commesse e nuovi servizi. Non ultimo quello della manutenzione conservativa su 10 parchi archeologici in tutta Italia».

Secondo Tagliaferri, «tutto questo ha consentito un aumento delle assunzioni che sono la naturale conseguenza dell’aumento dei servizi che eroghiamo per il Ministero». La società ha deliberato anche una riorganizzazione aziendale che ha portato all’attivazione di nuovi servizi, «come per esempio il servizio di organizzazione eventi in favore del Ministero stesso». Un altro passaggio rilevante riguarda il personale: «da un’indagine di mercato e statistica risultava che i dipendenti avevano una retribuzione media annua inferiore alla media dei colleghi di altre aziende del settore della cultura: il 17 dicembre, nell’ultimo cda, abbiamo adeguato questi stipendi».

FABIO TAGLIAFERRI -  PRESIDENTE ED AMMINISTRATORE DELEGATO ALES SPA

Infine, Tagliaferri ha rimarcato il cambio di rotta sull’utilizzo degli utili: «ogni anno vengono reimpegnati con decreto del Ministero sulle attività culturali. Il ministro Giuli ha voluto destinare queste risorse al territorio, ai piccoli comuni, ai cammini benedettini: quindi nulla di troppo etereo ma molto concreto e permeante sul territorio». Un bilancio che non si limita ai numeri, ma punta a ridisegnare il rapporto tra cultura, istituzioni e comunità locali.

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