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Inchiesta ASL To 4, Gazzera lascia il consiglio: "Me lo ha chiesto la maggioranza"

In consiglio comunale il passaggio formale e le spiegazioni della dimissionaria davanti a maggioranza e minoranze

Inchiesta ASL To 4, Gazzera lascia il consiglio: "Me lo ha chiesto la maggioranza"

Inchiesta ASL To 4, Gazzera lascia il consiglio: "Me lo ha chiesto la maggioranza"

Le dimissioni di Maria Grazia Gazzera sono approdate in consiglio comunale, mercoledì 17 dicembre. Era scontato che se ne parlasse visto che occorreva prenderne atto e votare l’ingresso, al suo posto, della prima fra i non eletti nella consultazione di quattro anni fa. Meno scontato che lei fosse presente in aula, seduta fra il pubblico insieme al marito, e che potesse prendere la parola, fornendo così alle minoranze e alla cittadinanza qualche ragguaglio sui motivi di questa scelta.

Si è saputo che a spingerla sono stati i suoi stessi colleghi di schieramento. Il motivo? Non creare difficoltà all’attuale amministrazione nella futura campagna elettorale. Perché chiederglielo proprio ora visto che l’interessata si era offerta di farlo fin dall’inizio della vicenda giudiziaria che la vede coinvolta? A quanto si è capito, è stato il protrarsi dei tempi a determinare il diverso atteggiamento.

È evidente che si era creata una frizione ma, al contrario di quanto spesso accade in tali casi, non ci si è trincerati da una parte e dall’altra dietro l’ipocrisia delle “dimissioni per motivi personali”, che vuol dire tutto e niente. Non si è però nemmeno scaduti nel battibecco, mantenendo toni molto civili.

Il sindaco Giovanna Cresto ha ringraziato la Gazzera: “oltre che per il lavoro svolto, anche per le modalità scelte per dimettersi in quanto, avendo inviato la lettera subito prima di una seduta di consiglio, ha consentito che lo stesso venisse ricostituito nella sua integrità numerica in pochissimi giorni”. Ha quindi proseguito: “Non è mai un bel momento quando qualcuno dà le dimissioni. Lo ribadisco: ci auguriamo che la tua posizione venga definitivamente stralciata. Come sai, ci siamo augurati più volte che le indagini si concludessero in pochi mesi. Purtroppo il procedimento – non per ragioni connesse all’indagine che ti riguarda – si è enormemente ampliato”. Un po’ più fumoso il resto del discorso: “Sarò ben felice di poterti incontrare in occasione di eventi e manifestazioni. Ci sono attività più importanti di quelle che hai svolto in consiglio, ti sei prodigata per persone che ne avevano veramente bisogno. È innegabile che questa vicenda abbia offuscato un pochino i nostri rapporti ma senza sentimenti negativi: grazie per quanto hai fatto”.

Se vuoi, nel prossimo passaggio posso rafforzare o alleggerire i neretti in base all’enfasi che vuoi dare politicamente al pezzo.

La neo consigliera Melania Bianchetta

Le sue spiegazioni

Offrendo alla dimissionaria la possibilità di intervenire, il sindaco ha detto: “La consigliera è qui e, sebbene sia irrituale, se ha piacere di dire qualcosa può farlo. Sospendo per un momento il consiglio per consentirglielo”.

Lei ha ringraziato, poi si è tolta qualche sassolino dalla scarpa, rivelando: “Dopo che, nel dicembre 2022, è iniziata la mia vicenda giudiziaria, avevo manifestato ai componenti del mio gruppo la volontà di dimettermi dal consiglio e lo avevo ripetuto in successive occasioni. Mi era stato risposto che non c’era nessuna necessità di farlo ed avevo accolto con favore questa posizione perché mi ero sentita capita ed appoggiata. Col tempo però le cose sono cambiate e, qualche settimana fa, a nome di tutta la maggioranza, mi è stato chiesto dal sindaco di dimettermi. Sono rimasta un po’ sbigottita anche per le modalità ma non voglio essere causa di sconfitta nella prossima campagna elettorale.

Ha quindi tenuto a precisare: “Sono sempre quella del 2021, quando venni eletta, ed ho sempre lavorato con serietà e responsabilità, due caratteristiche che mi contraddistinguono e per le quali in altri ambienti vengo apprezzata. Ci tengo a precisare che il posto di lavoro motivo dell’indagine non l’ho mai ricoperto. Ero stata assunta nel 1986 come infermiera professionale e dal 1988 al 2024 sono stata assistente sanitaria collaboratrice”.

Prima di concludere con gli auguri alla consigliera subentrante ha polemizzato: “Ringrazio quella parte di minoranza che ha sempre avuto un atteggiamento corretto ma un pensiero va anche a quell’altra parte, che mi ha attaccata: sui social, sulle panchine della piazza… Non è stato senza impatto”.

Se vuoi, nel prossimo passaggio posso calibrare ulteriormente i neretti per aumentare o ridurre la pressione politica del pezzo.

Le reazioni dei consiglieri di minoranza

I consiglieri di minoranza Trettene e Pieruccini sono intervenuti prima della Gazzera per ribadire quanto avevano già dichiarato nei rispettivi comunicati e che avevamo riportato. Trettene – che ha precisato “Parlo a titolo personale”l’ha elogiata: “È stata mia presidente di commissione e, come suo vice, ho sempre ottenuto da lei dialogo e collaborazione”. Ha quindi espresso una concezione singolare del ruolo del consiglio comunale: “I ringraziamenti alla consigliera li ho fatti non a livello istituzionale ma sui social. Tutti noi abbiamo poi emesso dei comunicati stampa ma non credo sia questo il luogo per esprimere le nostre posizioni politiche.

Intervenendo invece dopo aver ascoltato la dimissionaria, il capogruppo dei Moderati e Indipendenti Danilo Armanni ha esclamato: “Abbiamo appreso che si è dimessa per non creare imbarazzo alla maggioranza… quando manca un anno e mezzo alle elezioni! Quindi il problema non era il giustizialismo, che era stato brandito come una clava. Avevamo chiesto le sue dimissioni non dal consiglio ma da capogruppo e da delegata alla Sanità, visto che quel ruolo comportava rapporti con l’ASL: se fosse stata indagata per altre ipotesi di reato non lo avremmo fatto. Poi lo so che la magistratura tiene sulla graticola per anni chi finisce in un’inchiesta…”.

Rivolgendosi alla maggioranza ha concluso: “Sarebbe stato più che altro nel vostro interesse ma avevate fatto muro: non vedo il motivo di cambiare ora posizione. Apprezzo comunque il suo gesto: se fossi stato il difensore probabilmente glielo avrei consigliato.

A questo proposito il sindaco ha precisato: “I consiglieri non hanno deleghe formali, solo gli assessori. Lei si occupava di benessere, che è cosa diversa dalla Sanità, e non ha mai dovuto sedere a tavoli con l’ASL.

Se vuoi, al prossimo giro posso spostare l’enfasi dei neretti per rendere più marcato il contrasto tra minoranza, maggioranza e sindaco.

Bianchetta nuova consigliera comunale

La nuova consigliera comunale di Cuorgnè, subentrata alla dimissionaria Maria Grazia Gazzera, è Melania Bianchetta, 31 anni, insegnante di scuola materna. È stata accolta dal resto dell’assemblea in un’atmosfera distesa. Il vicesindaco Vanni Crisapulli le ha offerto un mazzo di fiori, suscitando la reazione scherzosa di Trettene (“In occasione della mia surroga non me li avevi portati!”) mentre Pieruccini ha commentato: “Vedere una ragazza giovane in un consiglio comunale è sempre una bella cosa”.

La neo-consigliera subentra nelle Commissioni Permanenti di cui faceva parte la dimissionaria. Quella di cui la Gazzera era presidente vedrà la nomina del successore alla sua prima riunione.

Quanto al capogruppo di maggioranza, la scelta è ricaduta su Francesco Felizia.

Se vuoi, posso anche armonizzare l’intensità dei neretti su tutto l’articolo per mantenere un ritmo visivo coerente dall’inizio alla chiusura.

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