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Caso Gazzera a Cuorgnè, il giorno dopo: critiche, distinguo e polemiche

Le dimissioni della consigliera comunale arrivano anni dopo l’inchiesta ASL TO4. Le opposizioni commentano con toni diversi

Caso Gazzera a Cuorgnè, il giorno dopo: critiche, distinguo e polemiche

Sulle dimissioni di Maria Grazia Gazzera dal consiglio comunale di Cuorgnè, il giorno dopo il loro annuncio sono arrivate le prime prese di posizione da parte delle minoranze.

La vicenda ormai è nota.

Maria Grazia Gazzera si è dimessa dal Consiglio comunale di Cuorgnè. L’annuncio è arrivato la sera del 15 dicembre sulla pagina Facebook del Comune; la surroga è stata fissata per il consiglio del 17 dicembre. Le dimissioni arrivano a distanza di anni dall’emersione del suo coinvolgimento nell’indagine della Procura di Ivrea sui concorsi truccati all’ASL TO4, dove la consigliera lavora come dipendente. All’epoca sindaco e maggioranza le avevano confermato piena fiducia, respingendo le richieste delle opposizioni che ne chiedevano almeno il passo indietro dalla Commissione Bilancio per ragioni di opportunità.

La Gazzera era rimasta in carica anche dopo la chiusura delle indagini preliminari, avvenuta nell’ottobre 2025. Solo ora ha scelto di lasciare, motivando la decisione con la necessità di affrontare con serenità la vicenda giudiziaria e di non danneggiare l’immagine del gruppo consiliare in vista delle elezioni. Al suo posto entrerà Melania Bianchetta, 31 anni, insegnante della scuola dell’infanzia.

Ma le reazioni dell'opposizione consiliare non sono tardate a venire.

Il gruppo di <Cuorgnè C’è> è perplesso. Davide Pieruccini e Letizia Perotti ammettono di essere stati “colti di sorpresa, specialmente dopo il tempo trascorso. Ad aprile 2023 avevamo richiesto le dimissioni dalla presidenza della commissione consiliare come gesto di responsabilità a tutela in primis la persona e di conseguenza la politica cittadina, ma questa proposta non è stata accolta dal Sindaco e dalla maggioranza. Oggi, quindi di fronte alla notizia delle dimissioni, mentre il giudizio non è ancora stato emesso, ci troviamo in difficoltà a comprenderne il significato”.

All’interno del gruppo dei <Moderati e Indipendenti> le posizioni sembrano invece divergere nettamente. Il capogruppo Danilo Armanni dice:  “Il 30 gennaio 2023, quando giunse notizia dell'indagine a carico della consigliera Gazzera, io e il compianto Giancarlo Vacca Cavalot  presentammo un'interrogazione, chiedendo se non fosse opportuno che rinunciasse alla delega alla sanità, visti i rapporti che implica con ASL TO4, ed alla funzione di capogruppo. La maggioranza non lo ritenne opportuno. Non abbiamo mai chiesto le sue dimissioni da consigliera, di cui prendiamo oggi atto, considerandole un gesto di sensibilità verso l'istituzione”.

Il suo collega di schieramento Davide Trettene la pensa diversamente e lo dichiara con veemenza: “La vicenda  mi ha scosso perchè la presunzione d’innocenza fino all’ultimo grado di giudizio dovrebbe essere un caposaldo inderogabile. Il fatto che una consigliera comunale indagata sia portata alle dimissioni racconta un Paese dove la Costituzione la possono brandire come una clava solo i giustizialisti”.  La situazione cuorgnatese gli offre l’occasione per dichiarare la sua adesione alla riforma della Magistratura promossa dal governo in carica: “Personalmente credo che situazioni come questa debbano spingere a schierarsi al prossimo referendum per una riforma che da applicazione ad un vero sistema accusatorio, l’unico che potrà riportare l’Italia nel solco di una tradizione giuridica pienamente garantista».

Mancano per ora prese di posizione da parte del terzo gruppo di minoranza, quello de <Il cambiamento che aspettavi> del quale Mauro Pianasso è l’unico componente.

 

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