In Ducati qualcosa si è rotto e il silenzio che filtra da Borgo Panigale pesa più di qualsiasi dichiarazione ufficiale. La stagione appena conclusa, dominata da un Marc Marquez tornato in versione superstar, rischia di avere conseguenze profonde e durature sugli equilibri della MotoGP, a partire dal destino di Pecco Bagnaia, il pilota chivassese che fino a poco tempo fa rappresentava il volto e il futuro della Rossa.
Il fenomeno di Cervera ha cominciato a fare la differenza già sulla Desmosedici GP23 del team Gresini Racing, inanellando risultati che hanno convinto la dirigenza Ducati a premiarlo con un contratto biennale e con il passaggio alla GP25. Un’investitura pesante, che ha finito per oscurare non solo gli avversari, ma anche le crepe interne al box ufficiale, esplose proprio accanto a quello di Bagnaia.
Dopo quattro stagioni passate a lottare stabilmente per il titolo mondiale, il tre volte iridato italiano si è ritrovato improvvisamente messo in ombra dalla forza e dalla continuità dell’ex punta di diamante Honda HRC. Un confronto che, numeri alla mano, non ha retto. Bagnaia ha chiuso l’ultima annata addirittura quarto in classifica, alle spalle non solo dei fratelli Marquez, ma anche di Marco Bezzecchi, al debutto sull’Aprilia, e del giovane Pedro Acosta su una KTM tutt’altro che irresistibile.
Il dato più allarmante, però, è il feeling mai realmente trovato con la Desmosedici GP25. Solo due Gran Premi vinti e una sensazione costante di difficoltà tecnica che ha alimentato dubbi e interrogativi anche ai piani alti. In Ducati, dove storicamente i rinnovi arrivano a inizio stagione, questa volta la linea sembra diversa: per Bagnaia si aspetta, si valuta, si prende tempo. Un segnale che suona come un campanello d’allarme.
Il futuro del pilota chivassese, oggi, è tutt’altro che garantito. Se il finale del campionato 2025 non dovesse mostrare una netta inversione di tendenza, l’ipotesi di un addio non è più tabù. Bagnaia potrebbe trovarsi costretto a cercare una nuova squadra per rilanciarsi nel 2027, uno scenario che fino a pochi mesi fa sarebbe sembrato impensabile.
Nel frattempo Marc Marquez è diventato l’unico vero punto fermo del progetto emiliano. In Ducati si ragiona già su una possibile estensione contrattuale fino al 2027, con lo spagnolo pronto a valutare l’evoluzione tecnica della MotoGP e a tenere aperta la porta a un clamoroso ritorno in Honda nel 2028, quando entrerà in vigore il nuovo regolamento delle moto da 850 cc.
Le alternative sul tavolo di Gigi Dall’Igna e Davide Tardozzi non mancano. Si valutano profili come Alex Marquez e Fermin Aldeguer, mentre Fabio Di Giannantonio ha sprecato l’occasione sulla GP25 nella scorsa stagione e Franco Morbidelli appare ormai fuori dai radar, anche per una questione anagrafica. Un contesto che rende il destino di Bagnaia ancora più fragile e incerto.
Sul fondo si muovono anche le grandi rivali. Honda lavora per tornare competitiva e tentare Marquez con l’idea di chiudere la carriera sotto l’ombra dell’Ala dorata. Yamaha, dal canto suo, è chiamata a investire pesantemente per trattenere il campione del mondo Fabio Quartararo. Tutto mentre il nuovo regolamento tecnico incombe, pronto a rimescolare le carte.
In questo scenario instabile, una cosa appare chiara: il futuro di Pecco Bagnaia non è mai stato così appeso a un filo. E in Ducati, per la prima volta dopo anni, nulla sembra più davvero intoccabile.