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18 Dicembre 2025 - 22:35
Ucciso a colpi di pistola il calciatore del Barcelona, Mario Pineida
La vetrina della macelleria riflette i neon della sera sul viale Isidro Ayora, nel settore di Samanes 4, a nord di Guayaquil. C’è il consueto passaggio di famiglie, i sacchetti della spesa, le voci che si sovrappongono davanti al banco delle carni. Poi il rumore secco di due motociclette, le visiere abbassate, pochi secondi. I colpi rompono la normalità e la scena si svuota di senso: a terra, senza vita, il terzino sinistro del Barcelona Sporting Club, Mario Pineida, 33 anni. Accanto a lui muore un altro civile, una terza persona resta ferita. È il 17 dicembre 2025 e la città registra l’ennesimo agguato con modalità ormai riconoscibili, attribuite alle bande legate al narcotraffico, che da anni si contendono quartieri, strade e accessi strategici.
Per i tifosi del Barcelona Sporting Club, Mario Pineida non era una celebrità da copertina ma una presenza affidabile sulla fascia sinistra. Cresciuto nell’Independiente del Valle tra il 2010 e il 2015, era arrivato a Guayaquil nel 2016, vincendo due campionati nazionali con l’“Ídolo del Astillero” nel 2016 e nel 2020. Nel 2022 aveva vissuto una parentesi al Fluminense, in Brasile, prima del ritorno in patria. Con la nazionale dell’Ecuador aveva collezionato diverse presenze ufficiali tra il 2015 e il 2021, partecipando alle qualificazioni ai Mondiali 2018 e 2022 e alle Copa América 2017 e 2021. Un profilo costruito sulla continuità, lontano dall’enfasi, riconosciuto per il lavoro quotidiano.
La Polizia Nazionale dell’Ecuador ha parlato fin dalle prime ore di un attacco mirato. Secondo la ricostruzione iniziale, due uomini a bordo di motociclette avrebbero aperto il fuoco davanti a un negozio di prodotti carni. L’area è stata isolata, l’arteria chiusa al traffico per consentire i rilievi delle unità investigative e forensi. La Segura EP, società municipale per la sicurezza di Guayaquil, ha riferito di aver identificato un sospetto grazie al sistema di videosorveglianza cittadino, mentre nelle stesse ore mancava ancora una conferma ufficiale della Polizia sul fermo. Le autorità invitano alla cautela sulle responsabilità dirette e sul movente, che non è stato reso noto.

La dinamica dell’attacco – l’arrivo rapido, gli spari, la fuga su due ruote – coincide con un modello ricorrente nelle azioni delle organizzazioni criminali che operano nell’area metropolitana. È un metodo che negli ultimi anni ha accompagnato l’escalation di violenza in Guayaquil e nei comuni limitrofi, e che rende difficile separare il singolo episodio dal contesto più ampio.
Definire Guayaquil soltanto come “capitale economica” dell’Ecuador non basta più a descriverla. La città è oggi considerata l’epicentro di una guerra urbana a bassa intensità tra gruppi criminali che si contendono il controllo delle rotte della cocaina, delle estorsioni e del reclutamento di giovani. Il porto di Guayaquil, uno dei più importanti del Pacifico sudamericano, rappresenta un nodo logistico centrale per le esportazioni illecite verso Stati Uniti ed Europa, spesso nascoste tra carichi di prodotti deperibili. La competizione per questa filiera criminale si traduce in sparatorie, attentati e omicidi multipli.
Nel 2025 l’Ecuador si avvia verso un nuovo record di omicidi, con stime che superano le 9.000 vittime, dopo gli oltre 8.200 morti del 2023 e circa 7.000 del 2024. La provincia del Guayas, dove si trova Guayaquil, concentra la quota più alta di questi delitti. I dati sono confermati da fonti della Polizia, da osservatori indipendenti e da organizzazioni per i diritti umani.
Alcuni episodi hanno segnato in modo particolare la città. Il 7 marzo 2025, nel quartiere di Socio Vivienda, una faida interna al gruppo criminale Los Tiguerones ha provocato 22 morti in poche ore, con sparatorie simultanee in più punti. Eventi simili, con numeri inferiori ma con la stessa logica, si ripetono da mesi tra Guayaquil, Durán, Samborondón e lungo l’asse portuale.
L’uccisione di Mario Pineida si inserisce in una sequenza che ha visto coinvolti anche altri calciatori, professionisti e giovani delle cantere. In alcuni casi si è trattato di proiettili vaganti, in altri di agguati mirati. Secondo analisti locali, i gruppi criminali cercano visibilità e controllo sociale colpendo ambienti popolari come quello del calcio, parte integrante dell’identità nazionale. Nel novembre 2025, un sedicenne delle giovanili dell’Independiente del Valle è stato ucciso da un colpo vagante, mentre tra settembre e ottobre altri giocatori di squadre minori sono rimasti vittime di episodi simili.
Il presidente Daniel Noboa ha dichiarato un “conflitto armato interno” contro le organizzazioni criminali, introducendo misure straordinarie come la presenza rafforzata delle Forze Armate, gli stati di emergenza nelle province costiere e l’arresto o l’estradizione di leader storici, tra cui Adolfo Macías, detto “Fito”, legato ai Los Choneros, e figure apicali dei Los Tiguerones. Secondo diversi report, queste operazioni hanno indebolito le catene di comando ma hanno anche favorito la frammentazione dei gruppi, aumentando la competizione violenta sul territorio. Oltre l’80% degli omicidi del 2025 viene attribuito a conflitti tra gang. Le organizzazioni per i diritti umani segnalano il rischio che le nuove leggi speciali amplino i poteri coercitivi senza garantire stabilità duratura.
Nel quartiere di Samanes, come in altre zone del nord di Guayaquil, la presenza di motociclette senza targa e di uomini armati è diventata una costante. La vicinanza a snodi viari che conducono al porto rende l’area strategica per i gruppi in competizione. Dall’altra parte del fiume, Durán è indicata da più fonti come uno dei principali bacini di reclutamento giovanile. In contesti segnati da carenze di servizi e interruzioni frequenti dell’energia elettrica, il controllo criminale trova terreno fertile.
Fuori dal campo, Mario Alberto Pineida Martínez, nato a Santo Domingo il 6 luglio 1992, era descritto come un professionista riservato. Non un talento generazionale, ma un difensore affidabile, con una carriera costruita sulla disciplina. Nei nove anni legati al Barcelona Sporting Club, tra prestiti e ritorni, aveva contribuito a due titoli di Serie A ecuadoriana, a una parentesi internazionale con il Fluminense e alla vittoria della Copa Ecuador 2024 con El Nacional. In nazionale, le convocazioni erano state misurate ma significative, soprattutto nelle eliminatorie mondiali.
Il Barcelona Sporting Club ha espresso il proprio cordoglio con un comunicato ufficiale. Il presidente Antonio Álvarez ha parlato di un colpo grave per la società. Messaggi di solidarietà sono arrivati dal Fluminense e da altri club sudamericani. Il campionato ecuadoriano si prepara a osservare momenti di raccoglimento, mentre il dibattito sulla sicurezza degli atleti torna al centro.
Proteggere i civili e lo sport in città ad alta intensità criminale resta una sfida aperta. Le misure emergenziali hanno effetti immediati sulla percezione di sicurezza, ma la prevenzione mirata richiede coordinamento tra club, Polizia, municipalità e lega calcistica, oltre a politiche sociali capaci di sottrarre giovani al reclutamento delle gang. Nel 2025gli omicidi di minori sono aumentati in modo significativo, confermando che l’uso di adolescenti è parte strutturale del modello criminale.
Dopo l’attacco, le autorità hanno raccolto testimonianze, acquisito immagini delle telecamere e avviato la caccia ai responsabili. La pista dei sicari in moto resta centrale, insieme alla verifica di eventuali pedinamenti o minacce pregresse. Un sospetto è stato indicato come fermato dalla Segura EP, ma si attendono conferme ufficiali della Polizia Nazionale e della Procura Generale dello Stato. Le famiglie delle vittime chiedono giustizia.
Resta l’immagine di un corpo coperto da un lenzuolo bianco davanti a una carniceria, in un pomeriggio qualunque. Resta una domanda che va oltre la cronaca sportiva e nera: fino a che punto la violenza può essere considerata normale in una città come Guayaquil? La morte di Mario Pineida, in un anno che rischia di essere il più sanguinoso della storia recente dell’Ecuador, è un segnale che riguarda quartieri, istituzioni e politiche pubbliche, non solo il calcio.
Fonti: Polizia Nazionale dell’Ecuador, Segura EP (Empresa Pública Municipal para la Seguridad Integral de Guayaquil), Ministero dell’Interno dell’Ecuador, Procura Generale dello Stato dell’Ecuador, Barcelona Sporting Club, Fluminense Football Club, report di organizzazioni per i diritti umani, media ecuadoriani locali e nazionali.
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