AGGIORNAMENTI
Cerca
Attualità
17 Dicembre 2025 - 09:40
Chiude il consultorio di via Bellono. Sanità pubblica allo sfascio
Oggi, 17 dicembre, a Torino chiude il consultorio di via Bellono, a Mirafiori Nord. Chiude senza clamore, senza cartelli, senza avvisi. Una serranda che si abbassa nel silenzio, mentre il quartiere scopre all’ultimo momento di aver perso un presidio sanitario pubblico che per anni è stato punto di riferimento per donne, famiglie, bambini e bambine.
A denunciare quanto sta accadendo è Potere al Popolo, che parla di una chiusura “avvenuta nel silenzio più totale”. Fino a ieri, spiegano, quella data non era nota agli utenti: nessuna comunicazione ufficiale, nessuna informazione all’ingresso, nessuna trasparenza. “Le persone che da anni usufruivano dei servizi sono state lasciate completamente all’oscuro”. Un modo di procedere che viene definito inaccettabile per un servizio sanitario pubblico.
La vicenda emerge solo dopo la denuncia politica. Fino a quel momento, la chiusura del consultorio di Mirafiori Nord non era nota nemmeno ai giornali. “La nostra denuncia ha rotto il silenzio”, rivendica il movimento, sottolineando come l’episodio sia l’ennesimo tassello di una sanità territoriale che sparisce senza spiegazioni.
Il tempismo, per Potere al Popolo, non è neutro. La chiusura arriva il giorno dopo l’approvazione del nuovo Piano Regolatore e mentre il sindaco Stefano Lo Russo continua a parlare di “città dei quindici minuti” e di “città della cura”. Da qui la domanda, secca: “Di quale città parla il sindaco Lo Russo?”
Via Bellono non è un’eccezione. Viene inserita in una sequenza precisa: prima via Le Chiuse, ora Mirafiori Nord, domani via del Ridotto. “Non si tratta di episodi isolati”, ma di “uno smantellamento progressivo della sanità territoriale”, che colpisce quartieri diversi seguendo sempre la stessa direzione: “ridurre i servizi pubblici aprendo sempre più spazio al privato”.
Sul fronte istituzionale pesa anche il silenzio della Circoscrizione "di centrosinistra", accusata di aver assistito alla chiusura senza alzare la voce. La decisione era nota da tempo, ma non si è tradotta né in proteste né in una comunicazione chiara ai cittadini. “Nessuna azione conflittuale a difesa concreta dei servizi pubblici”.

L'assessore region
Alle critiche si aggiunge anche la voce del Movimento 5 Stelle in Regione Piemonte. Le consigliere Sarah Disabato Disabato e Alberto Unia parlano apertamente di “pacchetto di Natale della Giunta Cirio” e definiscono la chiusura “l’ennesimo taglio dei servizi rivolti a donne e bambini”. Il consultorio di via Bellono, ricordano, era “un presidio pubblico di prevenzione e supporto, punto di riferimento per un intero quadrante della città”.
Anche qui il tempismo non è casuale. La chiusura arriva mentre il Piano socio-sanitario regionale approda in Aula e mentre l’assessore alla Sanità Federico Riboldi di Fratelli d’Italia continua a parlare di potenziamento della medicina di prossimità. L’assessore dice che non si tratterebbe di una chiusura, ma di uno “spostamento” dei servizi verso i consultori di via Farinelli e via Monginevro.
Una definizione che non convince. “Per le persone significa distanza”, spiegano i consiglieri pentastellati: “oltre un’ora a piedi e circa mezz’ora con i mezzi”. Altro che prossimità e accessibilità. “Questo è un arretramento dei servizi sul territorio”.
Il punto politico è chiaro: “I consultori sono centrali per la prevenzione, la tutela della salute e l’uguaglianza di accesso”. E il significato di potenziamento, secondo il M5S, non può essere quello di chiudere sedi e scaricare i disagi sugli utenti. “Per noi potenziamento vuol dire mantenere e rafforzare i presìdi con personale, spazi e servizi adeguati”. Da qui la richiesta esplicita: “La Giunta Cirio torni sui suoi passi”.
Intanto, dal territorio, Potere al Popolo ribadisce la scelta di non arretrare. “Non ci fermiamo e non ci rassegniamo”, è la linea annunciata, con l’obiettivo di continuare a stare nei quartieri e a contrastare decisioni prese “sulla pelle dei bisogni reali della gente”, senza distinzioni di colore politico.
Nel quadro complessivo emerge una critica più ampia alle priorità delle istituzioni: “Per le armi e la guerra le risorse si trovano sempre”, mentre davanti alla chiusura di servizi essenziali “non si registra alcuna reale opposizione”.
Insomma, quella di via Bellono non è una chiusura tecnica né un semplice trasloco. È una scelta politica, locale e regionale. E il messaggio che accompagna la serranda abbassata resta uno solo: “La salute non è un lusso”.
Edicola digitale
I più letti
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.