Cerca

Attualità

Un murales che parla ai bambini e agli adulti: a San Giusto l’arte diventa ponte tra scuola e comunità

Studenti del Martinetti e alunni della primaria insieme per un’opera sull’infanzia e i suoi valori

Un murales che parla ai bambini

Un murales che parla ai bambini e agli adulti: a San Giusto l’arte diventa ponte tra scuola e comunità

Un muro che si trasforma in racconto, un progetto educativo che diventa segno visibile nello spazio pubblico. A San Giusto Canavese è stato inaugurato il nuovo murales realizzato dagli studenti della classe 4L – indirizzo Artistico dell’Istituto Piero Martinetti di Caluso, in collaborazione con gli alunni del quinto anno della Scuola Primaria del paese. Un’opera che non è solo decorazione, ma riflessione collettiva sul tema dell’infanzia, pensata e costruita insieme da ragazzi di età diverse.

Il murales è oggi visibile sulla parete esterna della Scuola Primaria di San Giusto, quella che si affaccia direttamente sulla strada. L’intervento si sviluppa in due parti quasi simmetriche, separate dall’ingresso dell’edificio scolastico, come se l’arte accogliesse chi entra e chi passa, invitando a fermarsi e guardare. Le immagini sono il risultato di un lungo lavoro di ricerca formale, grafica e concettuale, condotto dagli studenti dell’Artistico insieme ai bambini, in un dialogo continuo tra idee, segni e immaginari.

Il filo conduttore è l’infanzia, intesa non solo come fase della vita, ma come spazio simbolico. Un tema che apre a concetti universali come la spensieratezza, il gioco, l’animalità, la libertà dell’immaginazione. Attraverso forme e colori, il murales veicola valori civici di convivenza e partecipazione, dimostrando come l’arte possa essere uno strumento educativo potente, capace di parlare a tutta la comunità.

Il progetto non si è fermato a una lettura superficiale del mondo infantile. Gli studenti sono stati guidati a riflettere su come l’idea di giovinezza abbia assunto un ruolo centrale nell’estetica contemporanea, in un contesto segnato da insicurezze diffuse e da una difficoltà crescente nel definirsi adulti. Un immaginario che, dalle generazioni dei millennial in poi, ha contribuito a una sorta di infantilizzazione generazionale, spesso descritta come una forma di “neotenia psichica”, una moderna sindrome di Peter Pan che attraversa anche le generazioni più giovani.

Partendo da queste suggestioni, il lavoro ha invitato a rileggere l’infanzia come condizione psichica di apertura verso il mondo, una qualità che può essere mantenuta anche in età adulta senza rinunciare alla costruzione di un’identità personale consapevole e positiva. Un messaggio complesso, tradotto però in immagini accessibili, capaci di parlare ai bambini ma anche agli adulti che ogni giorno passano davanti a quel muro.

La realizzazione concreta dell’opera è stata curata direttamente dagli studenti della 4L insieme agli alunni della primaria, sotto la supervisione degli insegnanti Giacomo Zorba e Hugo Bustamante, con la collaborazione dei docenti Roberto Cappella e Davide Nato. Un lavoro corale, fatto di confronto, pazienza e responsabilità, che ha trasformato un’attività didattica in un’esperienza condivisa.

In occasione dell’inaugurazione, anche i bambini della Scuola dell’Infanzia hanno partecipato realizzando disegni, contribuendo simbolicamente a un progetto che parla proprio di loro e del loro modo di guardare il mondo. Un gesto semplice, ma significativo, che completa un percorso educativo capace di unire arte, scuola e territorio.

Il murales di San Giusto non è solo un’opera da guardare. È un segno che resta, una testimonianza di come la scuola pubblica possa essere laboratorio di idee, di relazioni e di cittadinanza attiva, lasciando tracce concrete nello spazio quotidiano.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori