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14 Dicembre 2025 - 21:59
Domenica 14 dicembre, passeggiando per le vie di Chivasso, l'atmosfera natalizia è palpabile. Profumo di cioccolata calda e tè, note musicali che accompagnano il cammino, e ovunque si vedono Babbi Natale: con i loro berretti rossi, campanelle che tintinnano, e un vero e proprio sciame di Babbi Natale in moto, in vespa, o a bordo di auto d’epoca. Ma, oltre a questa festa visiva, ciò che si respira davvero è un'atmosfera di solidarietà, di unione, di amicizia e di speranza.
Tutto questo è il Natale di Telethon, che da anni anima le piazze di tutta Italia. E a Chivasso, questa magia è vissuta con una partecipazione e un’intensità speciali, grazie a un legame che si rinnova da oltre trent'anni.
Era infatti il 1990 quando la Sezione UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) “Paolo Otelli” Odv - Ets di Chivasso organizzò il primo banchetto solidale, con le sciarpe di Fondazione Telethon, per raccogliere fondi a sostegno della ricerca scientifica contro le malattie genetiche rare, che colpiscono soprattutto i bambini.
Oggi, a distanza di 35 anni, Chivasso è diventata la “Capitale di Fondazione Telethon”, cuore pulsante di una rete che ha dato vita a migliaia di banchetti in Piemonte e Valle d'Aosta.
Nel cuore della mattinata, il "Pozzo di San Patrizio", allestito dal Gruppo Giovani Telethon, accoglie i passanti, dove i clown da corsia dell'associazione VIP Sognando Chivasso ODV portano un sorriso a tutti, grandi e piccini. Con i loro camici a righe colorati e il naso rosso, questi volontari animano i reparti dell’ospedale di Chivasso e le case di riposo di San Mauro, Volpiano e Castelrosso. Dal 2018, inoltre, hanno dato vita al Progetto nelle Scuole, trasmettendo il valore del volontariato e del vivere in positivo ai bambini e ai ragazzi.
"Il nostro compito- raccontano i clown – è quello di accendere un po’ di cuori, noi doniamo solidarietà, sorrisi e felicità alle persone che ne hanno tanto bisogno”.
Nel bel mezzo della piazza della Repubblica, il banchetto di Telethon è animato dai tanti sorrisi dei volontari. Bruno Ferrero, vicepresidente della sezione UILDM di Chivasso, racconta della lunga storia di impegno: "Abbiamo iniziato nel 1990 raccogliendo un milione di lire. Da allora, siamo cresciuti, arrivando a raccogliere ben 480 mila euro e a coprire circa 350 comuni tra il torinese, il vercellese, il biellese e in Valle d'Aosta. Quello che era un piccolo gruppo di amici è diventato una realtà solida che oggi continua con le proprie gambe".

Babbi Natale uniti per sostenere la ricerca
I volontari raccontano a turno che cosa anima il loro operato: "Io e mia figlia abbiamo una malattia rara – racconta una delle volontarie – e la ricerca è fondamentale, non solo per noi, ma per tutti quelli che vivranno una situazione simile".
"Telethon merita il nostro impegno – aggiunge un'altra –, perché ci sono persone che soffrono, e noi dobbiamo fare la nostra parte". E poi c'è chi, semplicemente, lo fa “con tutto il cuore, perché il volontariato fa bene”.
Non solo solidarietà, ma anche arte e musica: la Filarmonica di Chivasso, con il suo presidente Walter Gamba, è stata una delle protagoniste dell'evento. “Siamo in vita dal 1848 e ogni anno siamo onorati di essere invitati a suonare per Telethon. È un gesto che ci riempie di orgoglio", spiega Gamba, ricordando il valore di questo appuntamento che unisce la tradizione musicale alla causa solidale.
In piazza della Repubblica, il palco di Telethon ha ospitato un Concerto Natalizio che ha fatto emozionare i presenti. I Jingle Bells Swing hanno offerto una performance coinvolgente, accompagnata dai canti della Corale dell’Associazione Sorriso. Un’esibizione che ha rapito il pubblico, aggiungendo un tocco di magia e commozione alla giornata.
Nel cuore della città, tra i banchetti di Casa Telethon “Rosa”, con sciarpe, plaid e oggetti natalizi creati dai volontari, il clou della mattinata è stato il 23° Raduno Telethon dei Babbi Natale in moto e vespe. Il passaggio dei centinaia di Babbi Natale, tra auto e moto d’epoca, ha animato il centro di Chivasso, creando una scia di sorrisi e clacson festosi.
Il sindaco Claudio Castello ha voluto esprimere il suo apprezzamento: “I volontari che organizzano queste giornate sono incredibili. Chivasso ha un cuore d’oro e lo dimostra sempre. Telethon è la nostra stella polare e oggi siamo qui per sostenere chi ha bisogno. È un onore vedere tanta gente che dona il proprio tempo e il proprio cuore”.
Filippo Ambrosini, presidente del Vespa Club Chivasso, ha raccontato con entusiasmo: “Oggi siamo oltre cento vespisti e ci sono anche gli amici della Valle d'Aosta, del Vespa Club di Acqui Terme, e persino dalla Svizzera. È il nostro 23° anno in questa avventura per Telethon e ogni anno è sempre più emozionante”.
Dopo la foto di gruppo che ha visto oltre cento Babbi Natale riempire la piazza, il corteo di motori ha sfilato lungo via Torino, accompagnato da clacson, sorrisi e cappellini rossi al vento.
A concludere la mattinata, in piazza Carlo Alberto Dalla Chiesa, la 3° Sagra della Panissa per Telethon, a cura degli Amici della Panissa di Albano Vercellese, ha offerto un momento conviviale a tutti i partecipanti.

Le maschere di Curmayeur con i Babbi Natale
Nel pomeriggio, l'atmosfera si è arricchita con l’esibizione della Corale dell'Unitre di San Sebastiano da Po, diretta da Giorgio Borca, che ha emozionato il pubblico con canti natalizi. La sfilata della Bela Tolera e dell'Abbà, con la Corte, in collaborazione con la Pro Loco L’Agricola di Chivasso, ha portato un tocco di folklore tradizionale.
A rendere ancora più speciale la giornata, è stata la presenza di una delegazione de Le Beuffon, le famose maschere del Carnevale di Courmayeur. La dame de Curmayeru Marinella e Le Beuffon Riccardo hanno animato la scena.
Per tutta la giornata l’animazione di clown di strada, con palloncini e trucca bimbi a cura di VIP Sognando Chivasso, ha continuato a far sorridere i più piccoli.
Il cuore di Chivasso, con la sua lunga tradizione di volontariato e di amore per la comunità, ha confermato ancora una volta di essere un faro di speranza, un esempio di come l’unione possa fare la forza. Con "la stella polare" di Telethon sempre più luminosa.
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