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13 Dicembre 2025 - 22:48
Che cosa succede quando la Torino “magica” incontra l’immaginario pop di fumetti, videogiochi e cosplay? Nasce un rito collettivo che, tra ali candide e corna appuntite, trasforma l’Oval del Lingotto in un teatro di creatività. L’undicesima edizione di Xmas Comics and Games torna il 13 e 14 dicembre con un tema che è già un manifesto: “Angeli e demoni”. E con 30mila presenze stimate nel weekend, la festa promette di essere grande.
All’Oval del Lingotto di Torino, il 13 e 14 dicembre, va in scena l’undicesima Xmas Comics and Games. Le presenze stimate per l’intero fine settimana sono 30mila: un flusso che conferma la centralità dell’evento nel calendario della cultura pop in città.
“Angeli e demoni” non è solo un fil rouge estetico: è un dialogo con l’immaginario di Torino, da sempre raccontata anche attraverso la sua fama esoterica. A dare un volto all’edizione è il torinese Antonio Lapone, autore del disegno della locandina che omaggia la “Torino magica” con eleganza grafica e sottile ironia.
Oltre 40 autori portano matite, china e visioni direttamente tra il pubblico: personaggi e tavole prendono vita dagli stand, in quell’alchimia a vista che resta la magia del fumetto. È l’occasione per osservare da vicino processi creativi spesso nascosti e scoprire nuove firme accanto ai nomi più noti.
C’è chi ha cucito il proprio costume per mesi, puntando su dettagli che raccontano dedizione e artigianalità. Il cosplay qui è molto più di una passerella: è un linguaggio, un modo di abitare i mondi narrativi e di costruire comunità attraverso stoffe, armature e interpretazioni.
Tra gli stand si incontrano giochi da tavolo, oggettistica, videogiochi e naturalmente fumetti: un ecosistema dove collezionismo e novità si intrecciano, e dove l’incontro tra appassionati e addetti ai lavori alimenta scambi, scoperte, contaminazioni.
Tra le interviste annunciate spiccano quelle al disegnatore Antonio Lapone e a Enrico Melato, co-organizzatore di Xmas Comics and Games: testimonianze che promettono di restituire prospettive dall’interno, tra visione artistica e macchina organizzativa.

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