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Caselle riannoda il filo: nasce il Museo del Tessile, una “bombonera” di memoria e futuro

Dalla scuola Collodi un museo per raccontare telai, arte, impresa e una sorpresa hi-tech

Caselle riannoda il filo: nasce il Museo del Tessile, una “bombonera” di memoria e futuro

Chi l’ha detto che il passato debba restare nei libri di storia? A Caselle, tra l’ex Lanificio Bona a ovest e il centro direzionale Filmar a est, la memoria del tessile non si limita a sopravvivere: rifila, cuce e torna a brillare. È nato il Museo del Tessile, una piccola “bombonera” ricavata nella palestra dell’ex scuola primaria Collodi, capace di trasformare in racconto vivo gli splendori di un’attività che ha intrecciato, a doppio filo, il destino della città.

Perché proprio qui, in uno spazio raccolto, dal respiro quasi domestico? Perché il museo vuole essere vicino alle persone: telai di epoche diverse dialogano con riproduzioni di quadri a tema tessile; kimono riccamente decorati si affiancano a tute spaziali dal sapore avveniristico. Una scelta curatoriale millimetrica che unisce raffinatezza e precisione, e che trasforma ogni reperto in una tessera di un mosaico più grande: la storia di Caselle e del suo lavoro.

Idee, negli anni, non sono mancate. Ma per passare dalla nostalgia al progetto è servita la determinazione di un capitano d’industria che qui tutti conoscono: Filiberto Martinetto. Grazie ai rapporti stretti con l’Amministrazione comunale, il sogno si è fatto realtà. Martinetto ha messo nel nuovo museo non solo competenza e collezioni, ma anche il suo sguardo personale: il gusto per i presepi, con una natività firmata di suo pugno, e l’orgoglio per la ricaduta sociale dell’impresa Filmar – fondata negli anni ’60 e oggi sotto il controllo dei francesi di Maison Neyret – rappresentata da coppe e targhe dell’associazione sportiva aziendale.

L’inaugurazione ufficiale, nel giorno dell’Immacolata Concezione, ha visto il sindaco Giuseppe Marsaglia tagliare il nastro davanti a una folla incuriosita. Le sue parole hanno il peso di una promessa: “È un giorno importantissimo. Questo è il primo tassello, il più importante, di un’idea che abbiamo di rendere Caselle un centro che abbia dei musei per attirare gente. Grazie a Filiberto Martinetto, che è stato lungimirante, siamo riusciti a mettere in piedi un museo che è proprio la storia di Caselle”. Un progetto culturale, ma anche urbano: fare dei luoghi della memoria dei veri motori d’attrazione.

E quel futuro, a sorpresa, si è presentato con passi leggeri: tra i visitatori ha fatto capolino un piccolo robot in grado di simulare i movimenti di un cane. Occhi sgranati dei bambini, sguardi diffidenti dei cani veri – e un messaggio chiaro. “Io vorrei legare il passato al futuro – ha spiegato Martinetto – Ecco perché ho voluto portare qualcosa che non ha niente a che vedere con il tessile, ma è il futuro dei nostri giovani: l’intelligenza artificiale”. È l’immagine più potente del museo: l’arte del filo che incontra i codici del domani.

Il Comune ha pubblicato gli orari di apertura del Museo del Tessile. - Giovedì 11: 10:30-12:30. - Da venerdì 12 a lunedì 22 e da sabato 27 a martedì 6 gennaio: apertura anche nel pomeriggio 15:00-18:00, oltre alla fascia del mattino. - Martedì 23 e mercoledì 24: solo al mattino. - Natale e Santo Stefano: solo al pomeriggio.

Perché è un museo che non si limita a esporre: racconta. Racconta come la manifattura diventi cultura, come un territorio si riconosca in gesti antichi e in saperi che cambiano pelle senza perdere l’anima. E lo fa con grazia, con rigore, con quel tocco di meraviglia – un kimono accanto a una tuta spaziale, un presepe tra i telai, un robot che cammina – capace di parlare a generazioni diverse. A Caselle, il filo della memoria ha ripreso a scorrere. E promette di non spezzarsi.

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