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13 Dicembre 2025 - 14:50
Fiorenza, 102 anni, con il figlio, Fausto Francisca, sindaco di Borgofranco d'Ivrea
Ci sono compleanni che non misurano solo il tempo, ma lo raccontano. Il 3 dicembre scorso, nella quiete di via Marini, Borgofranco ha brindato a Maria Fiorentina Vittonatti — per tutti “Fiorenza” — che ha compiuto 102 anni. Un traguardo che è insieme storia personale e patrimonio collettivo: la vita di una donna capace di attraversare il Novecento con lucidità, lavoro e tenacia, custodendo i fili della memoria di un paese intero.
Classe 1923, figlia di Dina Ferrando e Giovanni Vittonatti, Fiorenza è cresciuta a Borgofranco insieme al fratello Lorenzo, nato nel 1927. A tredici anni entra nel mondo del lavoro alla Chatillon di Ivrea, poi approda all’Olivetti, dove incontra Camillo e Adriano. Due nomi che evocano un’idea di impresa e di comunità, e che incrociano il percorso di una giovane operaia determinata a costruirsi un futuro.
Non c’è solo la fabbrica nella storia di Fiorenza. C’è la Zanzi, c’è di nuovo l’Olivetti, ma soprattutto c’è la volontà di non fermarsi: mentre lavora, affronta e supera l’esame di scuola media e completa i cinque anni da geometra. Un investimento su sé stessa che restituisce il ritratto di una generazione abituata a coniugare dovere e ambizione, fatica e studio, senza clamore.
Nel 1949 sposa Ferdinando Francisca, reduce di guerra: per sette anni dato erroneamente per disperso sull’incrociatore Garibaldi, rientra e ricomincia. Nel 1951 nasce il figlio Fausto, oggi sindaco di Borgofranco. È una famiglia che porta con sé i segni dell’epoca — la guerra, l’attesa, la ripartenza — e che trova nella normalità di ogni giorno la misura delle cose importanti.
Il compleanno numero 102 è una piccola festa di paese. Nella villetta di via Marini si ritrovano familiari, parenti e amici: un brindisi, una torta con il numero 102, la semplicità delle cose che contano. “Una bella soddisfazione avere una mamma ultra centenaria — ha commentato il primo cittadino, Fausto Francisca — che ti racconta ancora qualche aneddoto della vita di Borgofranco, pescandolo in una memoria che si fa sempre più lenta, accompagnandoti quotidianamente, seduta a fianco in auto, in giro per il nostro territorio”.
“Nonna Fiorenza” è, per molti, la memoria storica del paese. Il valore di questa definizione sta nel suo significato concreto: non un’etichetta affettuosa, ma il riconoscimento di una voce che sa tenere insieme le storie minute e i passaggi cruciali, il lavoro in fabbrica e l’orgoglio di studiare, la famiglia come approdo e l’impegno civile come orizzonte condiviso. In tempi che corrono veloci, figure come la sua ricordano che una comunità si regge sulle persone che sanno raccontarla — con discrezione, misura e un sorriso che ha la forza di farci sentire a casa.




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