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Fiorenza, 102 anni di memoria: la donna che racconta Borgofranco

A Borgofranco i 102 anni di Maria Fiorentina, madre del sindaco Fausto Francisca, operaia alla Chatillon e all’Olivetti

Fiorenza, 102 anni, con il figlio, Fausto Francisca, sindaco di Borgofranco d'Ivrea

Fiorenza, 102 anni, con il figlio, Fausto Francisca, sindaco di Borgofranco d'Ivrea

Ci sono compleanni che non misurano solo il tempo, ma lo raccontano. Il 3 dicembre scorso, nella quiete di via Marini, Borgofranco ha brindato a Maria Fiorentina Vittonatti — per tutti “Fiorenza” — che ha compiuto 102 anni. Un traguardo che è insieme storia personale e patrimonio collettivo: la vita di una donna capace di attraversare il Novecento con lucidità, lavoro e tenacia, custodendo i fili della memoria di un paese intero.

Classe 1923, figlia di Dina Ferrando e Giovanni Vittonatti, Fiorenza è cresciuta a Borgofranco insieme al fratello Lorenzo, nato nel 1927. A tredici anni entra nel mondo del lavoro alla Chatillon di Ivrea, poi approda all’Olivetti, dove incontra Camillo e Adriano. Due nomi che evocano un’idea di impresa e di comunità, e che incrociano il percorso di una giovane operaia determinata a costruirsi un futuro.

Non c’è solo la fabbrica nella storia di Fiorenza. C’è la Zanzi, c’è di nuovo l’Olivetti, ma soprattutto c’è la volontà di non fermarsi: mentre lavora, affronta e supera l’esame di scuola media e completa i cinque anni da geometra. Un investimento su sé stessa che restituisce il ritratto di una generazione abituata a coniugare dovere e ambizione, fatica e studio, senza clamore.

Nel 1949 sposa Ferdinando Francisca, reduce di guerra: per sette anni dato erroneamente per disperso sull’incrociatore Garibaldi, rientra e ricomincia. Nel 1951 nasce il figlio Fausto, oggi sindaco di Borgofranco. È una famiglia che porta con sé i segni dell’epoca — la guerra, l’attesa, la ripartenza — e che trova nella normalità di ogni giorno la misura delle cose importanti.

Il compleanno numero 102 è una piccola festa di paese. Nella villetta di via Marini si ritrovano familiari, parenti e amici: un brindisi, una torta con il numero 102, la semplicità delle cose che contano. “Una bella soddisfazione avere una mamma ultra centenaria — ha commentato il primo cittadino, Fausto Francisca — che ti racconta ancora qualche aneddoto della vita di Borgofranco, pescandolo in una memoria che si fa sempre più lenta, accompagnandoti quotidianamente, seduta a fianco in auto, in giro per il nostro territorio”.

“Nonna Fiorenza” è, per molti, la memoria storica del paese. Il valore di questa definizione sta nel suo significato concreto: non un’etichetta affettuosa, ma il riconoscimento di una voce che sa tenere insieme le storie minute e i passaggi cruciali, il lavoro in fabbrica e l’orgoglio di studiare, la famiglia come approdo e l’impegno civile come orizzonte condiviso. In tempi che corrono veloci, figure come la sua ricordano che una comunità si regge sulle persone che sanno raccontarla — con discrezione, misura e un sorriso che ha la forza di farci sentire a casa.

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