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Lodo ASA, l’accordo è davvero vicino? I comuni del Canavese attendono risposte

Mentre i consigli approvano gli schemi, resta l’incognita sull’esito finale della trattativa

Lodo ASA, l’accordo è davvero vicino? I comuni del Canavese attendono risposte

Lodo ASA, l’accordo è davvero vicino? I comuni del Canavese attendono risposte

Andrà in porto l’accordo transattivo per il lodo ASA? I comuni del Canavese attendono di sapere se la proposta di chiudere il contenzioso che riguarda il fallimento di ASA – Azienda Servizi Ambientali, la società che per anni ha gestito raccolta e smaltimento dei rifiuti per molti Comuni del Canavese e del territorio del Gran Paradiso, sia stata accettata.

Negli ultimi giorni di novembre, mentre i consigli comunali e delle unioni coinvolte si riunivano per approvare lo schema di accordo, arrivavano notizie contraddittorie sull’esito della trattativa.

Giovedì 27 novembre, ad esempio, nella seduta di Castellamonte il sindaco Mazza annunciava che una commissione ministeriale aveva espresso parere negativo sulla cifra di 8 milioni e che la Regione Piemonte si era dichiarata disponibile a mettere a disposizione un altro milione per arrivare a nove.

Il giorno successivo, nella seduta di Locana, si era saputo che anche il Ministero intendeva dare una mano per chiudere la partita contribuendo con altri tre milioni. Se tutto questo possa bastare non lo si è ancora saputo: a pronunciarsi dev’essere il Comitato dei Creditori, che si era detto contrario. Ci sono amministratori comunali e responsabili dei loro uffici finanziari che si mostrano fiduciosi mentre altri esprimono dubbi e timori. Ne sono un esempio le dichiarazioni udite venerdì 28 novembre a Locana, in sede di consiglio comunale prima e di consiglio dell’Unione poi.

In Consiglio comunale, la Responsabile del Servizio Finanziario (che ha illustrato questo punto all’ordine del giorno) ha citato il milione della Regione ed i tre milioni del ministero precisando tuttavia che “di scritto, da parte del ministero, non ci è ancora pervenuto nulla”. Ha quindi spiegato che, in caso di accordo, l’Unione Gran Paradiso dovrà sborsare 306.000 euro.

Sono soldi! – ha detto – ma per fortuna Locana ne ha accantonati più del necessario per cui si svincolerà la parte eccedente, che il prossimo anno potrà essere spesa. Probabilmente la proposta degli 8 milioni è stata fatta cercando di capire quanto i comuni avessero già messo da parte e potessero quindi versare: una proposta sensata, dunque”.

Alla domanda dell’assessore Noascone se la partita potesse considerarsi chiusa, la Responsabile Finanziaria ha risposto: “Sì. Ovviamente, prima di concordare sugli 8 milioni, abbiamo sentito il parere degli Studi Legali Gallo e Cavallo Perin: il rischio di soccombere, nel caso si andasse avanti con il contenzioso, è alto”.

Diversa è l’opinione di Mauro Durbano, vicesindaco di Ceresole ed uno dei cinque componenti della giunta dell’Unione.

C’è un’incognita – ha detto – ed è costituita dal Comitato dei Creditori. Per loro 8 o 9 milioni non fa differenza rispetto agli 80 che avevano chiesto. Non vendiamo la pelle dell’orso dicendo che l’accordo è cosa fatta! In ogni caso, se si arriverà alla transazione, i comuni dovranno chiedere che si tratti di un accordo tombale. Non sono convinto che la partita sia chiusa”.

Il problema posto da Durbano era quello dei piccoli creditori, che in caso di accordo raccoglieranno – se va bene – solo le briciole. Sono loro i meno tutelati eppure sono anche quelli sui quali i mancati introiti per i lavori effettuati o per le merci fornite pesano di più.

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