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11 Dicembre 2025 - 12:19
Fabrizio Lotito, segretario cittadino
Ogni tanto, come funghi dopo la pioggia, ne spunta fuori qualcuno che tenta di insegnare il mestiere ai giornalisti. È una tradizione antica quanto le notizie: chiunque, purché non faccia il giornalista, sa perfettamente come si dovrebbe fare il giornalista.
Succede a Ivrea. Stavolta è il turno di Fabrizio Lotito, da qualche tempo segretario cittadino di Fratelli d’Italia e, da qualche giorno, impegnato a spiegare ai giornali come si scrive, a chi bisogna chiedere cosa, chi rappresenta chi e in quale ordine.
L’altra sera ha organizzato una riunione con alcuni esponenti del centrodestra e tutti i consiglieri comunali di riferimento. Tutti tranne Andrea Cantoni e Marzia Vinciguerra, che evidentemente non rientravano nel concetto di “unità” tanto decantato nel comunicato stampa diffuso a sretto giro. Comunicati fatti apposta per essere letti, non capiti, copiati e incollati. Col cazzo!
Noi lo abbiamo letto e ci siamo chiesti il motivo di tanto entusiasmo. Non l’abbiamo trovato. A meno che il motivo non fosse proprio Cantoni: e in questo caso l’unica cosa tangibile era l’assenza, non l’unità.
Altra storia sarebbe stata se avessero avuto anche qualcosa da dire o da raccontare oltre all’unità: una conferenza sulla sanità, una proposta, una sagra. Ma siccome non c’era niente, evidentemente abbiamo pensato a un messaggio in codice diretto proprio a Cantoni. Della serie: “E qui comando io…”.
Un pensiero non tanto casuale.
Qualche tempo fa, infatti, Lotito aveva scritto al sottoscritto un messaggio solenne, da manuale Cencelli, dove ricordava – con una prosa degna delle circolari ministeriali anni ’70 – che per qualunque questione dei Fratelli d’Italia occorreva chiedere lumi non al consigliere comunale, ma al Partito. Rigorosamente con la “P” maiuscola.
A farlo andare in escandescenza era stato un nostro articolo sul generale Vannacci e due dichiarazioni: una di Cantoni e l’altra del segretario cittadino della Lega, Giorgia Povolo.
Il messaggio, vale la pena ricordarlo in sintesi, era questo: «…è fondamentale chiarire che… le linee politiche vengono definite dal coordinatore e dal direttivo cittadino… gli organismi che rappresentano la voce politica del Partito sul territorio… per evitare confusioni… garantire corrette dinamiche politiche…».
Oggi, sempre Lotito, torna all’attacco sui social: “Dopo la terra piatta arrivano gli UFO… Ieri la Terra era piatta, oggi sono arrivati gli alieni… L’informazione che vende anche la Terra piatta… Un’informazione che non sa che farsene della verità…”.
Insomma: pare che LA VOCE sia tutta un fake, e che chi la fa – magari da 38 anni – sia una specie di ologramma creato per ingannare i lettori.
Così, giusto per ricapitolare, gli ricordo: di anni ne ho 58 e faccio il giornalista da 38. Ho iniziato alla Sentinella del Canavese. Negli anni ’90 ho diretto il primo sito sperimentale di informazione eporediese, eponet. Poi ho collaborato al progetto Localport, quando Localport era una Spa, aveva sede in via Jervis 77 ed era presieduta da Massimo Rusconi, con soci del calibro di Olivetti e Tim.
Nel frattempo, io a Ivrea ci sono stato tutti i giorni. Siccome facevo il giornalista e non il segretario cittadino, non potevo permettermi un giorno sì e uno no. Per qualche anno La Voce ha pure avuto una redazione in via Sant’Ulderico, proprio davanti al Lidl: era il 2003.
E aggiungiamo pure cinque confronti elettorali pubblici organizzati dalla testata: Santa Marta nel 2008, la Serra nel 2013, San Bernardo e di nuovo Santa Marta nel 2018, Movicentro nel 2023.
È poco? È tanto? Boh. Faccia lei. Di sicuro non sento il bisogno di avere una patente sulla credibilità. Non me ne fotte nulla!
Una certezza, però, ce l’ho: in 38 anni di giornalismo ho visto tanti segretari, di statura simile alla sua, entrare in scena con l’entusiasmo di chi ha trovato il Santo Graal… e uscirne con la stessa rapidità. E confesso che ogni volta è stato un bel sospiro di sollievo.
Non perché sparisse la politica, ma perché spariva l’illusione di chi crede che basti un comunicato sulla “unità” per dettare la linea a un giornale.
E di solito, quando spariscono, non li sostituisce nessun UFO. Nemmeno quelli che vedono solo loro.
Un appunto finale: occhio a pensare che si possa combattere un articolo di giornale con un post su Facebook. Il post passa, l’articolo resta in rete tutta la vita.
E ancora. La verità è che in tutta questa storia un errore lo abbiamo commesso. Avevamo dato troppo poco credito a quel suo messaggio. Tornassimo indietro titoleremmo così: Fratelli d'Italia spaccata a Ivrea. Il segretario cittadino vuol far fuori Cantoni...
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