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Dal mare allo spazio: il viaggio che ha consacrato la Cucina italiana Patrimonio dell’Umanità

Due anni di simboli, emozioni e orgoglio nazionale fino al verdetto Unesco

Cucina italiana patrimonio dell'Umanità

Cucina italiana patrimonio dell'Umanità

La proclamazione ufficiale dell’Unesco arriva come il punto di arrivo di un percorso iniziato quasi tre anni fa, fatto di tappe simboliche, grandi eventi istituzionali e iniziative destinate a raccontare la Cucina italiana come un patrimonio che unisce territori, comunità e identità. La candidatura, lanciata dal Governo nel marzo 2023, ha seguito un itinerario che ha attraversato il mare con la Amerigo Vespucci, lo spazio con la missione Axiom 3, piazze italiane e capitali internazionali, fino alla decisione finale del Comitato intergovernativo dell’Unesco, riunito a Nuova Delhi il 10 dicembre 2025.

Il primo passo risale al 23 marzo 2023, quando i ministeri dell’Agricoltura e della Cultura annunciarono ufficialmente la volontà di proporre la Cucina italiana come Patrimonio dell’Umanità. Un lancio istituzionale che avrebbe preso forma su scala globale pochi mesi dopo, il 1° luglio 2023, con un evento dal forte valore simbolico: la presentazione della candidatura sul veliero Amerigo Vespucci, in occasione della partenza del Tour Mondiale Vespucci e del progetto Villaggio Italia, un percorso itinerante che fino al 2025 ha portato tradizioni e prodotti italiani in giro per il mondo.

Il 4 agosto 2023 un’altra tappa fondamentale: il Parco Archeologico di Pompei ospita la presentazione del logo ufficiale della candidatura, ideato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato. Un’immagine destinata a diventare il simbolo di un dossier costruito per raccontare non solo ricette e tradizioni, ma un sistema culturale che intreccia territori, biodiversità e memoria collettiva.

Lo sguardo internazionale si intensifica a dicembre dello stesso anno. Il 14 dicembre l’Ambasciata d’Italia a Washington ospita la conferenza “Italian Space Food”, durante la quale viene presentato il progetto che porterà la pasta nello spazio con la missione Axiom 3. L’idea di un alimento simbolo dell’Italia che raggiunge la Stazione Spaziale Internazionale diventa una metafora efficace della fusione tra tradizione e innovazione.

E il 10 gennaio 2024 quella metafora diventa realtà: con il lancio della missione Axiom 3, la pasta italiana arriva ufficialmente a bordo della ISS, trasformandosi in un evento mediatico internazionale direttamente collegato alla candidatura Unesco.

Nel corso del biennio 2024-2025 la promozione della Cucina italiana come patrimonio culturale prosegue in una lunga serie di contesti internazionali. Dai lavori del G7 Agricoltura a Ortigia all’iniziativa “Agricoltura È” a Roma, fino alle principali fiere agroalimentari europee e mondiali, la narrazione del dossier si arricchisce e si consolida. La presenza italiana coinvolge anche eventi sportivi di grande richiamo: il Concorso ippico di Piazza di Siena, la Ryder Cup, il Giro d’Italia, il campionato mondiale di rugby e altre manifestazioni in cui la tradizione culinaria italiana diventa parte del racconto nazionale.

Una delle celebrazioni più suggestive è il gran finale del Tour Vespucci, il 10 giugno 2025 a Genova, accompagnato da uno spettacolo di droni dedicato alla cucina italiana. A questo si aggiunge, il 29 giugno 2025, l’evento internazionale organizzato a New York: una proiezione a Times Square e una grande serata al Gotham Hall, alla presenza delle istituzioni italiane e dell’Ice, pensate per spingere ulteriormente la candidatura nella fase decisiva.

Il 21 settembre 2025, con l’iniziativa “Il pranzo della domenica – Italiani a tavola”, centinaia di piazze italiane e ambasciate in tutto il mondo celebrano il rito conviviale del pasto condiviso. Una giornata che restituisce l’aspetto comunitario della cucina italiana, cuore del dossier presentato all’Unesco.

La svolta arriva il 10 novembre 2025, quando l’Unesco esprime il primo parere tecnico positivo sul documento “La Cucina Italiana, tra sostenibilità e diversità bioculturale”. Una valutazione che anticipa la decisione finale del 10 dicembre 2025, quando il Comitato intergovernativo riunito a Nuova Delhi sancisce definitivamente l’inserimento della Cucina italiana nel patrimonio immateriale dell’Umanità.

Una proclamazione che non celebra solo ricette o tradizioni, ma riconosce l’importanza culturale di un sistema alimentare che ha accompagnato generazioni, attraversato epoche e raccontato l’Italia attraverso sapori che il mondo continua a considerare un modello di identità condivisa.

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