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04 Dicembre 2025 - 15:28
Il Boccardo di San Mauro cambia sede (o forse no). Il direttivo decide, i soci protestano
Il centro sociale Arci "Boccardo" di San Mauro Torinese sta per trasferirsi, ma i soci non sono d'accordo. Ad affermarlo è uno degli iscritti al circolo, che sottolinea come lo spostamento dell'associazione nella vecchia sede del Cral, al parco Einaudi, sia stato deciso nei mesi scorsi dal direttivo, ma senza chiedere il consenso all'assemblea, come prevederebbe invece lo statuto.
Per capire meglio la vicenda bisogna tornare indietro alla fine del 2022, quando il Cral (Circolo Ricreativo Assistenziale dei Lavoratori) è stato costretto a chiudere i battenti dopo quasi 80 anni di attività, visti i costi di gestione ormai insostenibili per colpa dell'inflazione e del caro energia. A questo si aggiungeva la fine del contratto di locazione tra il Comune e l'associazione.
Il Palazzo Civico aveva poi stabilito che il nuovo canone d'affitto dell'edificio ex-Cral sarebbe stato di circa 1000 euro al mese, con la possibilità di abbassarlo «a fronte di un progetto di rilievo sociale presentato da un’associazione del terzo settore».
Ebbene, a distanza di circa tre anni, l'unico circolo del terzo settore a essersi presentato al bando comunale è stato il Boccardo, risultando inevitabilmente vincitore. Le dichiarazioni del consigliere pentastellato Bongiovanni, a dicembre 2022, erano sembrate quasi profetiche: «Un bando verso il terzo settore mi trova perplesso, ho paura possa andare deserto».

La vecchia sede del Cral
Il lungo iter è proseguito fino al 15 ottobre di quest'anno, quando i soci del Boccardo hanno però espresso il loro dissenso verso il trasferimento del circolo da via del Porto n. 15 al civico 2 di parco Einaudi.
«Il direttivo ha partecipato al bando senza avere il consenso dell'assemblea, mentre lo statuto prevede che per cambiare una sede si debba avere il consenso dell'assemblea. Loro non l'hanno fatto. Hanno partecipato a questo bando, ed essendo l'unico circolo a partecipare, hanno vinto», commenta un socio.
Direttivo e assemblea dei soci sarebbero quindi su due binari paralleli. «Non è possibile partecipare a un appalto senza il consenso dell'assemblea. Questo è avvenuto nel mese di luglio, mentre a ottobre ci hanno detto che non serviva il consenso dell'assemblea, ma adesso indicono una nuova assemblea straordinaria», aggiunge l'iscritto.
Già, perché nonostante il direttivo sostenesse che non fosse necessario il consenso dei soci, il 13 dicembre si terrà una votazione straordinaria per decidere quale sarà la futura sede del circolo. Ma il problema resta: la consultazione arriva quando il bando è già stato vinto. Cosa succederà se a prevalere sarà il fronte del "no" al trasferimento? Cosa dirà il Boccardo al Comune? "Scusate, ci siamo sbagliati"? Oppure "stavamo solo scherzando"?
«Tutto questo ci dà molto fastidio, perché il Boccardo è nato come circolo apolitico legato all'Arci, mentre ora sta diventando politico», aggiunge l'iscritto, alludendo alla militanza politica dei membri del direttivo nel PD, oltre che alla loro presenza nel Consiglio comunale. Nulla di illegittimo, per carità, ma sono ormai in molti a temere che il circolo possa diventare una sorta di succursale del Partito Democratico.
«Oggi siamo sul piede di guerra. Per affrontare la situazione, abbiamo anche mandato una raccomandata all'Arci di Torino e alla sindaca di San Mauro, oltre che al direttivo, ma non abbiamo mai ricevuto risposta», conclude con amarezza il membro del Boccardo.
La partita dell'ex-Cral rimane quindi aperta, per il momento, con un direttivo che si vuole spostare – e che pagherà un affitto agevolato allo stesso Comune, a guida PD-Lista Guazzora – e dei soci che invece sono affezionati alla loro storica sede, visto che il circolo è attivo sin dagli anni '80.
E allora, forse, risuonano ancora le parole di Paola Antonetto, consigliere FdI in Comune, pronunciate sempre alla fine del 2022: «La maggioranza sta facendo figli e figliastri». La frase si riferiva al fatto che il Cral, se avesse proseguito con proprie attività, sarebbe stato vincolato a a poter servire cibo e bevande solo ai propri tesserati, al contrario degli altri esercizi della zona.
Ma quella frase sembra assumere un nuovo significato alla luce dei recenti sviluppi: il Cral lascia la sua storica sede e chiude, il Comune fa un bando, il Boccardo è l'unico che partecipa, vince e pagherà un canone più basso dei 1000 euro al mese previsti inizialmente. Pazienza se i soci non sono d'accordo. Pazienza se il "rilievo sociale" dell'iniziativa è molto limitato.
La votazione del 13 dicembre sarà quindi uno spartiacque per il futuro del circolo Arci: spostarsi o non spostarsi? Questo è il dilemma. Rimane però l'impressione che il direttivo abbia agito in modo confusionario, senza interpellare i soci, dicendo poi che non fosse necessario, ma chiamando infine i suoi iscritti alle urne.

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