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Piano regolatore a San Mauro: il vicesindaco si astiene, le incertezze aumentano

L'astensione di Rastelli sull'atto d'indirizzo non è passata inosservata. Olivero accusa: "La Giunta è divisa". Nel mentre, le aree edificabili nella bozza sono state cambiate

Piano regolatore a San Mauro: il vicesindaco si astiene, le incertezze aumentano

Piano regolatore a San Mauro: il vicesindaco si astiene, le incertezze aumentano (foto: Olivero e Rastelli)

Un piano regolatore da cambiare, ma anche una maggioranza da tenere compatta in vista del prossimo anno e delle prossime elezioni. Durante l'ultima seduta del Consiglio comunale di San Mauro Torinese, lo scorso mercoledì, l'attenzione è tornata sul tema più spinoso di tutto il mandato della sindaca Guazzora e della sua squadra: il piano regolatore.

Si tratta di un argomento che ormai da decenni attendeva di essere affrontato, ma che non è stato privo di tentennamenti e di divisioni. È ormai noto che le due componenti della maggioranza cittadina di centrosinistra abbiano un approccio diverso sul tema: il PD, più cauto e attento, ma col rischio che il piano regolatore slitti ancora in avanti a tempo indefinito; la lista Guazzora, più insistente e desiderosa di portare a casa il risultato prima della prossima tornata elettorale, ma accusata da più parti di agire in modo troppo approssimativo.

Eppure, sulla delibera di indirizzo approvata dalla Giunta a ottobre, il vicesindaco PD Luca Rastelli ha scelto di astenersi. Una decisione che ha sorpreso la maggioranza e ha provocato una reazione durissima da parte dell’opposizione, che sembra ancora una volta far emergere delle divergenze.

Rastelli: “Non mi nascondo dietro un dito. Serviva tempo per capire”

Durante la seduta, il vicesindaco ha spiegato la sua posizione. Ha ricordato che la variante del Piano regolatore è “uno degli atti più importanti di un’amministrazione, fondamentale per il futuro del territorio”, e proprio per questo – ha detto – non se l’è sentita di votare un testo su cui non aveva avuto modo di confrontarsi adeguatamente con i suoi alleati.

Rastelli ha spiegato di aver chiesto un rinvio per potersi allineare con il gruppo del Partito Democratico all’interno di un tavolo tecnico-politico. Il rinvio, però, non è stato possibile. Così, di fronte a una delibera “con alcuni passaggi da approfondire”, ha deciso di non votare né a favore né contro.

«Rispondo prima di tutto ai cittadini di San Mauro», ha affermato, spiegando che la sua non sarebbe stata una presa di distanza politica, ma una scelta di prudenza, “nell’interesse di un territorio che merita massima attenzione”.

Luca Rastelli

Olivero: “Atto politicamente incomprensibile”

La motivazione non ha però convinto il consigliere forzista Roberto Olivero: l’astensione del vicesindaco non sarebbe affatto un dettaglio tecnico, ma il segnale evidente di una frattura interna alla maggioranza. Rastelli – ha ricordato – è stato il principale referente politico nelle commissioni svolte sul tema, partecipando alla definizione della linea urbanistica dell’amministrazione.

«Il vicesindaco è il braccio destro del sindaco – ha detto Olivero. È la figura che rappresenta la visione della città quando il sindaco non c’è. Come può avere dubbi proprio sull’atto strategico che disegna il futuro di San Mauro?».

L’opposizione ha contestato non tanto la scelta tecnica, quanto quella politica: secondo Olivero, un vicesindaco che non condivide pienamente la proposta della Giunta dovrebbe dirlo apertamente, non limitarsi a un’astensione di facciata che assomiglierebbe di più a un voto contrario. E ha parlato senza mezzi termini di una “frattura mai vista”, che mette in discussione “la compattezza della coalizione Guazzora” proprio sulla questione più delicata: il futuro urbanistico della città.

Roberto OLIVERO - Geometra,progettista,libero professionista titolare dello  Studio Tecnico OLIVERO | LinkedIn

Roberto Olivero

Le varianti al piano e il “parco agricolo”

Nella stessa seduta, la sindaca Giulia Guazzora è entrata inoltre nel merito delle modifiche introdotte dal nuovo indirizzo urbanistico.

Il punto centrale è la scelta di togliere l’area di via Settimo e via Pescarito dalle zone edificabili. In una versione precedente della bozza, quella fascia dell’Oltrepò era indicata come area di possibile sviluppo residenziale. Nell’atto approvato in Giunta, invece, l’amministrazione l’ha riclassificata come “parco agricolo”.

Una definizione che può creare confusione, ma che nella sostanza significa una cosa sola: niente costruzioni. L’area dovrà rimanere verde, in continuità con il parco di Niemeyer e la zona della Badia di Stura.

Resta invece confermata come area di possibile sviluppo via Brandizzo, già prevista nella bozza iniziale e mantenuta nella nuova versione.

La scelta della Giunta è stata spiegata così: l’obiettivo è creare un’unica fascia verde che attraversi tutta la zona, impedendo che venga progressivamente costruita. “Parco agricolo” non significa un parco con funzioni ricreative, ma una zona di tutela ambientale del suolo, dove non è ammessa edilizia residenziale.

Secondo la sindaca, questa impostazione risponde alla volontà della maggioranza di “dare un’impronta verde alla città” e di limitare l’urbanizzazione nei punti più delicati dell’Oltrepò.

La discussione non si è conclusa quindi con una semplice contestazione tecnica. L’astensione del vicesindaco Rastelli ha trasformato una decisione urbanistica in un caso politico. Da un lato, la sindaca difende la scelta di puntare su un grande corridoio verde; dall’altro, l’opposizione denuncia uno scontro interno che emergerebbe proprio sull’atto più strategico della Giunta.

Il tema, ora, non è soltanto dove si potrà costruire a San Mauro, ma chi davvero sostenga la linea politica che guiderà la città nei prossimi anni. O almeno, nel prossimo anno e mezzo.

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