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Ancora tagli agli enti pubblici? In Consiglio comunale a San Mauro si accende lo scontro

Tagli e comuni in affanno, il centrosinistra denuncia una situazione preoccupante. Antonetto rispedisce al mittente le accuse

Ancora tagli agli enti pubblici? In Consiglio comunale a San Mauro si accende lo scontro

Ancora tagli agli enti pubblici? In Consiglio comunale a San Mauro si accende lo scontro (foto: Antonetto e Lazzarini)

Nuovi tagli agli enti locali o aiuti ai Comuni su temi specifici? Continua a far discutere a San Mauro Torinese quanto emerso durante l'ultima assemblea ANCI a Bologna e in Parlamento negli scorsi mesi.

Mercoledì 27 novembre, il tema è giunto in Consiglio comunale, sollevato dagli esponenti di centrosinistra Lazzarini e Bonino, rispettivamente del PD e della lista Guazzora.

Lazzarini, capogruppo Dem, ha ricostruito l’allarme lanciato all’Assemblea annuale dei sindaci. Lì – ha ricordato – i primi cittadini di tutta Italia hanno descritto una situazione “di crescente criticità” per i bilanci locali, compressi da aumenti dei costi energetici, rincari generalizzati, rinnovi contrattuali del personale e una domanda sociale in crescita costante. Politiche abitative, welfare, cultura, servizi educativi, sicurezza urbana e manutenzione del territorio: sono questi i capitoli più esposti al rischio di tagli.

Nella mozione, Lazzarini ha citato anche le parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha sottolineato la necessità di rafforzare le politiche della casa e di rispondere alle nuove forme di povertà e marginalità, mettendo in guardia sulle possibili ricadute derivanti da un uso incompleto delle risorse del PNRR, che a metà del 2026 non saranno più disponibili se le opere risulteranno incomplete o nemmeno avviate. Parole lette come un richiamo istituzionale sia al Governo che al centrodestra cittadino, che rappresenta su scala locale quegli stessi partiti.

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Rudy Lazzarini

Lazzarini ha poi ricordato i numeri elaborati da ANCI, ALI e dalle associazioni degli enti territoriali: 1,3 miliardi di tagli cumulati agli enti locali nel quinquennio 2024-2028, più una contrazione degli investimenti da 1,45 miliardi, con un impatto diretto su sicurezza del territorio, abbattimento delle barriere architettoniche e interventi sulle scuole. Il quadro, per il consigliere, è aggravato dalle rimodulazioni e dai definanziamenti del PNRR e del PNC, stimati complessivamente in 958 milioni di euro.

Da qui l’affondo sul piano locale: nel bilancio di previsione 2026-2028 del Comune di San Mauro, approvato dalla Giunta il 14 novembre scorso, è prevista una riduzione della spesa corrente per il solo 2026 pari a 1 milione e 251mila euro. Una cifra imponente, che Lazzarini ha definito “la conseguenza inevitabile dei tagli e della rigidità del quadro finanziario”. Un taglio, ha detto, che inciderà direttamente sui servizi essenziali, perché “non c’è più molto da limare senza toccare ciò che i cittadini percepiscono ogni giorno”.

Al suo intervento si è aggiunto quello del consigliere Bruno Bonino, che ha scelto di leggere un articolo pubblicato dal Sole 24 Ore a firma di un docente ANUTEL, l’associazione dei dirigenti finanziari degli enti locali. Un articolo che ha sollevato punti cruciali, tra Comuni “in fermento”, alle prese con la quadratura dei preventivi 2026 e con difficoltà “mai così marcate negli ultimi anni”.

Nell’analisi citata da Bonino, i responsabili finanziari dei Comuni segnalano due aspetti: da un lato, difficoltà crescenti nel garantire l’equilibrio di medio periodo; dall’altro, un picco di investimenti nel 2026 (la coda del PNRR) seguito però da una “drastica diminuzione” per il 2027 e il 2028. La parte corrente, la più fragile, appare quella più compromessa.

Per chiudere i bilanci – riporta il quotidiano economico – molti Comuni sarebbero costretti a ridurre la spesa non ricorrente, tagliare servizi culturali, sportivi, turistici, limitare le manutenzioni e aumentare entrate come imposta di soggiorno, canone patrimoniale e sanzioni stradali

L’inflazione del 17% negli ultimi quattro anni pesa moltissimo, mentre le entrate non crescono al ritmo dei costi, tantomeno gli stipendi dei cittadini, sostanzialmente fermi dagli anni '90. L’IMU è ormai al massimo quasi ovunque, non ci sono leve fiscali da muovere e la spesa per personale e appalti – mense, pulizie, assistenza – aumenta per via dei rinnovi contrattuali e dell’inflazione nel settore dei servizi.

È un quadro che Bonino ha definito “realistico e preoccupante”, ricordando come anche San Mauro abbia dovuto intervenire con decisioni drastiche. «Non siamo davanti a un problema gestionale – ha concluso – ma a una combinazione di rigidità e inflazione che sta mettendo in crisi tutti i Comuni».

La discussione si è però accesa con l’intervento della capogruppo di Fratelli d’Italia, Paola Antonetto, che ha annunciato il voto contrario di tutto il centrodestra. Secondo Antonetto, la lettura proposta da Lazzarini e Bonino non terrebbe conto degli interventi previsti nella legge di Bilancio 2026. La capogruppo ha ricordato che, per la prima volta dopo anni, “non ci sono nuovi tagli ai Comuni”, citando l’aumento del fondo per i minori affidati (da 100 a 250 milioni), la stabilizzazione del contributo ai centri estivi, l’ampliamento del fondo perequativo verticale e l’alleggerimento delle norme sul Fondo crediti di dubbia esigibilità. «Sono misure significative – ha sostenuto – che vanno incontro alle richieste dei Comuni. Per questo il nostro voto sarà contrario».

La votazione finale ha fotografato lo scontro politico: 11 favorevoli, 4 contrari (Antonetto, Olivero, Cerrato, Pilone) e 1 astenuto (Carrosso).

Un segnale di quanto il tema sia ormai diventato centrale anche nella politica locale, perché dietro ogni numero c’è una conseguenza concreta: un servizio che salta, una manutenzione rinviata a chissà quando, un pezzo di città che dovrà attendere ancora. Ma se la nuova legge di Bilancio 2026 porterà davvero a interventi su temi specifici e importanti, i cittadini si aspetteranno dei miglioramenti tangibili, e sia il centrodestra che il centrosinistra si giocheranno la loro credibilità politica.

Bruno Bonino

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