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Proseguono i lavori all'ecocentro di San Mauro, ma resta aperta la polemica sulla cifra di vendita

Lo scorso anno il Comune aveva stabilito la vendita dell'ecocentro a Seta per soli 70mila euro. La Lega era insorta e aveva parlato di danno erariale

Proseguono i lavori all'ecocentro di San Mauro, ma resta aperta la polemica sulla cifra di vendita

Proseguono i lavori all'ecocentro di San Mauro, ma resta aperta la polemica sulla cifra di vendita

Proseguono i lavori di riqualificazione del Centro di Raccolta di San Mauro Torinese, affidati a Seta, mentre fuori dal cantiere restano le ombre sulla cifra di vendita dell’impianto alla stessa società.

Sul fronte operativo, gli interventi hanno già trasformato una parte importante dell’area. Come annunciato dal Comune il 28 novembre, è stata posata la nuova recinzione metallica lungo tutto il perimetro del lotto, sostituendo la vecchia rete plastificata ormai deteriorata. Sono state installate le vasche di trattamento delle acque di prima pioggia e completati gli scavi previsti per accogliere il futuro fabbricato operatore, oltre alle demolizioni necessarie. Nei prossimi giorni verrà sostituito il tratto di fognatura danneggiata, verranno posati i cavidotti elettrici e si procederà ai lavori sui sottoservizi e sulla fondazione del nuovo locale operatore. Nell’attesa della riapertura, i cittadini di San Mauro possono utilizzare tutti i centri di raccolta dei Comuni del Consorzio di Area Vasta CB16.

Dal punto di vista amministrativo, però, il clima è stato tutt’altro che lineare un anno fa. Durante la discussione consiliare del 27 novembre 2024, la decisione di cedere l’impianto a Seta per 70mila euro aveva diviso la maggioranza e l’opposizione, non sulla tanto vendita in sé, ma sulla cifra e sulla perizia tecnica che la sorreggeva. Secondo il documento commissionato dal Comune, il valore dell’ecocentro allo stato di allora sarebbe stato di soli 70mila euro, contro una stima di circa 300mila euro per uno stabilimento se fosse stato in perfette condizioni. I 230mila euro di differenza deriverebbero dai lavori urgenti di manutenzione stimati nella perizia e che Seta, da acquirente, si sta facendo carico di finanziare.

Una valutazione giudicata lo scorso anno contraddittoria dal consigliere d’opposizione Paola Antonetto, secondo cui la perizia avrebbe affermato che il centro fosse in «discrete condizioni» ma, allo stesso tempo, necessita di «interventi urgenti». Antonetto aveva inoltre contestato l’inserimento, fra i lavori da scalare dal valore dell’impianto, di spese come il cancello motorizzato, la sbarra di accesso, la tetettoia e la sostituzione del box front office, facendo notare che «questa perizia sta dicendo che il Comune di San Mauro non è stato a norma fino a oggi e non ci hanno mai detto nulla?».

Il consigliere di maggioranza Rudy Lazzarini aveva difeso la scelta di vendere pur a prezzo ridotto, chiarendo che l’alternativa sarebbe stata far ricadere gli stessi 230mila euro sulle casse comunali: «L’opzione B sarebbe che quei 230mila euro li metta il Comune, ma le nostre casse oggi non ce lo consentono». Una posizione pragmatica, basata sull’idea che Seta debba farsi carico della ristrutturazione e non il Comune, viste anche le difficoltà di bilancio.

Ben più dura fu presa di posizione del consigliere leghista Roberto Pilone, che aveva definito la delibera «folle» e annunciato l’intenzione di segnalare la vicenda alla Corte dei Conti – su cui però non si sono più saputi ulteriori sviluppi: «Per me questa delibera crea danno erariale, e lo denuncerò. Se c’è un danno erariale, lo pagheranno i consiglieri che approvano questa delibera», aveva dichiarato.

Pilone contestava la mancanza, nel documento, di una valutazione economica sul valore dei rifiuti recuperati da Seta negli anni e ha criticato la cessione di un bene potenzialmente da 300mila euro per appena 70mila, basandosi su una perizia e non su un progetto.

Rimane anche aperta la questione dei controlli: chi verificherà che Seta effettui davvero i lavori stimati per 230 mila euro? E perché il Comune non aveva provato, come suggerito a novembre 2024 da Marco Bongiovanni, a mettere in gara gli interventi per ridurre i costi senza abbattere così drasticamente il valore di vendita?

Domande che restano sul tavolo mentre, nel cantiere di via Domodossola, i lavori proseguono rapidi. E al di là delle polemiche, i cittadini attendono di poter usufruire il prossimo anno del nuovo ecocentro rinnovato.

Roberto Pilone

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