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Borgaro Torinese, il Pedibus ancora fermo: la minoranza chiede chiarimenti

Dopo una spesa di 8.000 euro per materiali e promozione, il servizio Pedibus non è mai partito. La minoranza chiede chiarimenti, mentre la maggioranza conferma l’intenzione di attivarlo non appena saranno disponibili volontari e condizioni organizzative adeguate.

Borgaro Torinese, il Pedibus ancora fermo: la minoranza chiede chiarimenti

A Borgaro Torinese torna al centro del confronto politico il progetto “Pedibus”, iniziativa inserita nel Programma Sperimentale Nazionale di Mobilità Sostenibile e finanziata nel 2024 con una determina da 8.000 euro destinata all’acquisto di pettorine, segnaletica e materiale promozionale.

Nonostante le forniture siano state completate entro dicembre dello scorso anno, il servizio non è mai stato avviato, e sulla vicenda la minoranza “Uniti per Cambiare”, guidata da Elisa Cibrario Romanin, ha deciso di presentare una nuova interrogazione dopo aver giudicato insoddisfacente la risposta dell’assessore all’Istruzione Eugenio Bertuol.

Nel comunicato diffuso il 22 novembre, il gruppo evidenzia come, a un anno dalla pubblicazione della determina, il Pedibus non abbia ancora trovato applicazione concreta sul territorio.

"Il servizio non è mai partito - afferma Elisa Cibrario Romanin - non è stato individuato un solo volontario, non esiste una data certa di avvio"

Secondo la minoranza, la risposta ricevuta sarebbe "lacunosa, incompleta e priva degli elementi essenziali per chiarire le responsabilità politiche e amministrative", soprattutto in merito alla collocazione delle forniture e alla documentazione contabile richiesta.

Nella sua comunicazione ufficiale del 13 novembre, l’assessore Bertuol ricostruisce invece il percorso svolto finora dall’Amministrazione. L’avvio del progetto, afferma, non è stato possibile: "a causa della mancanza di un numero adeguato di volontari", nonostante gli incontri preliminari con associazioni, le riunioni in Sala Consiglio, la collaborazione con l’Istituto scolastico e un evento pubblico organizzato alla scuola primaria “Defassi”.

"La limitata partecipazione non ha consentito di individuare alcun numero di accompagnatori", spiega l’assessore, ribadendo che il Pedibus resta comunque tra le iniziative da attuare non appena saranno soddisfatte le condizioni necessarie.

Sul piano economico, Bertuol, precisa che le spese sostenute sono documentate da fatture e mandati di pagamento, regolarmente registrati, e che:  "I materiali acquistati saranno utilizzati al momento dell’avvio del progetto. L’Amministrazione - conclude - ha operato nel pieno rispetto dei principi di trasparenza, correttezza e buon andamento".

La minoranza però ha giudicato la risposta non soddisfacente ed ha depositato un’interrogazione integrativa con ventuno nuove domande.

I consiglieri chiedono, tra l’altro, di conoscere il momento esatto in cui si è appreso che il progetto non fosse attivabile, le ragioni per cui si è comunque proceduto alla spesa totale, se il Ministero o l’Ente capofila siano stati informati, dove siano custoditi i materiali e chi li abbia presi in carico.

La vicenda, che intreccia aspetti amministrativi, organizzativi e contabili, resta dunque aperta. Da un lato l’Amministrazione conferma la volontà di portare avanti il progetto quando sarà possibile garantire sicurezza, continuità e partecipazione adeguata; dall’altro la minoranza sollecita una ricostruzione dettagliata dell’intero iter e una piena trasparenza sull'utilizzo delle risorse pubbliche.

In attesa della risposta alla nuova interrogazione, il Pedibus rimane un acceso nel dibattito cittadino.

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