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22 Novembre 2025 - 18:21
In foto Domenico Garcea
A Torino c’è chi si lamenta del traffico, chi delle buche, chi dei parcheggi. Ma ormai c’è un nuovo protagonista dell’autunno cittadino: le foglie. Tante. Ovunque. In certi quartieri anche più del buon senso amministrativo. E così, mentre la città scivola — letteralmente — sul suo stesso fogliame, a rompere il silenzio arriva il vicecapogruppo in consiglio comunale di Forza Italia Domenico Garcea, che punta il dito dritto dritto contro Palazzo Civico: “Emergenza foglie non gestita. Torino sporca e insicura”.
E qui, inutile girarci attorno, il bersaglio è uno solo: Stefano Lo Russo, il sindaco che dovrebbe garantire decoro e sicurezza ma che, secondo Garcea, sembra essersi perso tra un workshop sul futuro della città e una foto istituzionale di troppo. Nel frattempo, i cittadini si ritrovano a fare lo slalom tra mucchi di foglie che, con la pioggia, diventano piste da pattinaggio improvvisate. Non esattamente la “Torino che corre” promessa a inizio mandato.

Garcea, va detto, non usa mezzi termini. Spiega che non si può più parlare di un “piccolo disservizio”, perché i cambiamenti climatici impongono una gestione completamente diversa della caduta stagionale delle foglie. Ma mentre il clima cambia, l’amministrazione no: il fogliame si accumula, i marciapiedi diventano trappole, le strade si riempiono di una poltiglia scivolosa e — nemmeno a dirlo — il Comune appare spaesato, come se l’autunno fosse un fenomeno atmosferico comparso per la prima volta quest’anno.
Il vicecapogruppo azzurro rincara la dose: interi quartieri sono sommersi da «uno spesso strato di foglie», e la situazione «non è solo brutta da vedere: è pericolosa». Ma Lo Russo e la sua squadra, evidentemente, confidano che il vento risolva tutto. Peccato che il vento, ultimamente, stia portando via solo la pazienza dei torinesi.
E così Forza Italia annuncia che porterà la questione direttamente in aula, chiedendo chiarezza su stanziamenti, organizzazione, priorità e soprattutto sull’idea, tutta torinese, che la manutenzione possa essere affidata alla provvidenza climatica. Garcea chiederà un piano straordinario di pulizia immediata, perché — ricorda — «i torinesi hanno diritto a una città curata e sicura».
Intanto Torino continua a scivolare sulle foglie. E Lo Russo continua a scivolare nelle polemiche.
E se nessuno interviene, presto ci sarà un solo dubbio: cosa cadrà prima, le foglie degli alberi o la pazienza dei cittadini?
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