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19 Novembre 2025 - 23:01
Burolo, un milione per mettere in sicurezza la Provinciale 76: arriva la ciclopista
La Provinciale 76 potrebbe cambiare volto nei prossimi anni grazie a un progetto da 1 milione e 77 mila euro pensato per ampliare e mettere in sicurezza il tratto stradale che attraversa Burolo, quello compreso tra la scuola secondaria di primo grado Enrico Fermi e l’incrocio con via Vivier. Si tratta di circa 740 metri oggi particolarmente problematici sia per la circolazione dei veicoli sia per la totale assenza di spazi protetti dedicati a pedoni e ciclisti.
La progettazione, redatta dai tecnici della Direzione Azioni Integrate con gli Enti Locali della Città Metropolitana di Torino, è stata realizzata su richiesta dell’amministrazione comunale. Ora sarà il Comune a dover reperire le risorse necessarie per dare il via ai lavori. E non sembra un’opera rinviabile: l’attuale carreggiata, larga poco più di quattro metri, presenta criticità evidenti quando due mezzi di medie dimensioni si incrociano. A complicare la situazione, il fatto che l’ingresso principale della scuola Enrico Fermi si affacci direttamente sulla provinciale, senza marciapiedi né piste ciclabili a protezione degli studenti.

Il tratto interessato, classificato come via Cascinette nella toponomastica comunale, rappresenta uno snodo essenziale di collegamento tra il concentrico di Burolo e Cascinette d’Ivrea. Proprio qui la Città Metropolitana ha ipotizzato la realizzazione di una ciclopista in affiancamento alla SP 76, utilizzando materiali drenanti ed ecocompatibili per ridurre l’impatto ambientale dell’intervento. Tra la carreggiata e la nuova pista è previsto inoltre un terrapieno artificiale, costituito con i materiali di scavo e trasformato in una fascia vegetata con specie autoctone: una soluzione pensata per mitigare rumore e inquinamento generati dal traffico.
Il progetto intende adeguare l’infrastruttura alle prescrizioni del PUMS, il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, trasformando il tratto in una strada extraurbana di classe F2. Le nuove carreggiate avranno una larghezza di 3,25 metri ciascuna, affiancate da una banchina asfaltata di 1 metro per lato, portando l’ingombro complessivo a 8,5 metri. Essendo la SP 76 di proprietà della Città Metropolitana, sarà necessario il parere positivo della Direzione Viabilità 1, già intervenuta in passato con un ampliamento del tratto in corrispondenza del tombino di attraversamento del canale comunale.
La ciclopista, come prevedono gli standard di sicurezza, sarà opportunamente distanziata dalla carreggiata o separata da una barriera protettiva. Nel tratto urbanizzato – tra il km 1+100 e il km 1+300 – verrà realizzata in conglomerato bituminoso e protetta da un sicurvia. Nel segmento non antropizzato, fino al km 1+850, si passerà invece a un fondo drenante ecocompatibile, integrato nel paesaggio.
Un’opera complessa, articolata e dal costo significativo, ma considerata essenziale per migliorare la sicurezza di pedoni, ciclisti, studenti e automobilisti. Burolo ora dovrà decidere come e quando reperire le risorse per trasformare il progetto in cantiere. Perché quel tratto di provinciale, così com’è oggi, da tempo mostra tutti i suoi limiti.
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