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Dal 19 novembre una nuova spinta al credito per le imprese piemontesi

Attivo lo sportello del “Fondo rischi Confidi e voucher finanziamenti”: garanzie potenziate, costi ridotti e sostegno agli investimenti fino a 250 mila euro per imprese e professionisti del Piemonte.

Dal 19 novembre una nuova spinta al credito per le imprese piemontesi

Dal 19 novembre una nuova spinta al credito per le imprese piemontesi

Per molte imprese piemontesi ottenere un finanziamento è diventato un processo sempre più complicato. Negli ultimi mesi l’aumento dei tassi di interesse, la maggiore prudenza delle banche e la necessità di fornire garanzie più consistenti hanno rallentato o bloccato progetti che, in condizioni diverse, sarebbero già partiti. A risentirne non sono solo le aziende più piccole, ma anche quelle che hanno piani di investimento già impostati e che avrebbero bisogno di risposte rapide per rinnovare macchinari, ampliare sedi, acquistare tecnologie o coprire semplicemente il fabbisogno di liquidità legato alla gestione quotidiana.

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In questo contesto, il 19 novembre alle ore 9.00 si apre un nuovo strumento messo a disposizione dalla Regione Piemonte nell’ambito del PR FESR 2021–2027, denominato “Fondo rischi Confidi e voucher finanziamenti”. È una misura tecnica, ma con effetti molto concreti, perché interviene proprio nel punto dove spesso il percorso si blocca: la richiesta di garanzie e il costo complessivo dell’operazione.

La misura funziona attraverso due assi principali. Il primo riguarda un fondo creato appositamente per rafforzare l’attività dei Confidi, cioè i consorzi che assistono le imprese nella richiesta di credito. L’incremento della loro capacità di garantire i finanziamenti permette alle aziende di presentarsi alle banche con un profilo più solido e con maggiori possibilità di ottenere una risposta positiva. Per molte imprese questo può fare la differenza, soprattutto nei casi in cui la banca considera valida l’operazione ma insufficienti le garanzie offerte.

Il secondo asse riguarda invece il costo del finanziamento. Quando un’impresa chiede un prestito non deve fare i conti solo con la rata, ma anche con spese accessorie che gravano subito: la garanzia, le istruttorie, gli interessi iniziali. Porzioni di spesa che spesso scoraggiano già in fase preliminare, soprattutto quando i margini sono stretti. Il voucher previsto dalla misura permette di coprire una parte di questi costi, con un contributo pari al 5% dell’importo finanziato, fino a 10 mila euro. Non si tratta di un rimborso simbolico, perché interviene proprio nella fase iniziale dell’investimento, quella più complessa da sostenere.

Il Direttore Generale di Finpiemonte, Mario Alparone, ha sintetizzato le finalità dello strumento spiegando che «rende più semplice, rapido e sostenibile il percorso di finanziamento». Una dichiarazione che serve a chiarire l’impostazione tecnica del provvedimento e il ruolo operativo attribuito a Finpiemonte nell’attuazione della misura.

Il bando è aperto a un’ampia platea: micro, piccole e medie imprese, ma anche professionisti dotati di sede o unità locale in Piemonte. Le operazioni possono avere un valore massimo di 250 mila euro e riguardano l’acquisto di beni materiali – come macchinari, attrezzature, arredi o strumenti digitali – oppure immateriali, come software, brevetti, servizi specialistici. Rientrano tra le spese ammissibili anche quelle relative al capitale circolante, cioè tutto ciò che serve per sostenere l’attività corrente: scorte, forniture, anticipi e costi operativi. L’unica limitazione riguarda i debiti già esistenti: la misura non può essere utilizzata per ristrutturarli o consolidarli, perché è pensata per accompagnare nuovi progetti e non per coprire passività pregresse.

L’apertura dello sportello rappresenta quindi un passaggio pratico importante: da questa data le imprese potranno verificare in modo concreto se il proprio progetto rientra tra quelli finanziabili e se le condizioni offerte dal bando sono compatibili con le loro esigenze. L’accesso è strutturato in modo da rendere chiara la procedura e da permettere a imprese e professionisti di raccogliere la documentazione necessaria prima di presentare domanda, riducendo così il rischio di errori o di richieste incomplete.

In una fase economica in cui molti imprenditori lamentano difficoltà crescenti nell’interlocuzione con il sistema bancario, la possibilità di avere un sostegno tecnico, sia sul fronte delle garanzie sia su quello dei costi, rappresenta un elemento di interesse concreto. Il nuovo strumento, pur essendo di natura amministrativa, si inserisce in un quadro più ampio di interventi del PR FESR che puntano a sostenere investimenti in innovazione, competitività e crescita produttiva.

Dal 19 novembre, dunque, imprese e professionisti piemontesi avranno un canale in più a cui rivolgersi per valutare la fattibilità dei propri progetti e per affrontare la fase dell’accesso al credito con un margine operativo più ampio rispetto a quello che il solo mercato oggi è in grado di offrire.

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