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Settimo Miglio diventa Cooperativa Sociale: l’agricoltura che include, educa e nutre la comunità

A Settimo Torinese l’azienda di Roberto e Daniela Moncalvo inaugura una nuova fase dedicata all’inclusione e alla sostenibilità. Con il Progetto di Pubblica Utilità e la collaborazione con il Comune di Settimo, la Cooperativa offrirà lavoro a persone con disabilità e promuoverà percorsi di agricoltura sociale, educazione alimentare e solidarietà

Settimo Miglio avvia l'Agricoltura Sociale

Roberto Moncalvo, presidente EPACA Coldiretti

SETTIMO TORINESE. Settimo Miglio è diventata una Cooperativa Sociale. L’azienda settimese, riassunta dal motto “Con la Terra per l’Uomo”, a partire da marzo 2025 punterà proprio su progetti inclusivi e sostenibili. Sebbene esista da almeno tre generazioni, l'azienda è nata ufficialmente nel 2007 avviando la produzione ortofrutticola, il punto vendita aziendale e le attività di Fattoria Didattica.

Quest’anno ha dato il via ad un nuovo corso e presenterà i suoi progetti sociali durante la Fera dij Coj nelle giornate si sabato 15 e domenica 16 novembre “Proporremo come sempre la bagna cauda - dice Roberto Moncalvo, fondatore dell’azienda insieme alla sorella Daniela e anche presidente nazionale del Patronato Epaca Coldiretti - ma presenteremo anche dei laboratori per adulti e bambini per educare al consumo critico, insegnando a mangiare sano spendendo poco. E sarà un programma che porteremo anche all’Emporio Solidale per coinvolgere le famiglie utenti e dare loro la possibilità di utilizzare alimenti freschi da portare a tavola”.
Roberto Moncalvo è un pilastro della Coldiretti da parecchi anni. Dopo vari mandati come presidente nazionale, regionale e provinciale, ora è al vertice italiano del patronato Epaca, uno strumento a disposizione di tutti i cittadini, non solo gli agricoltori: serve 2 milioni di persone, di cui soltanto l'8% sono agricoltori Coldiretti, per varie pratiche fiscali. Attualmente, Settimo Miglio è iscritta agli elenchi di fattorie didattiche e fattorie sociali della Regione Piemonte.
Le attività principali della Cooperativa sono la coltivazione di ortaggi, fragole, cereali e foraggi, l'allevamento di galline ovaiole, un laboratorio di gastronomia e la vendita diretta nel negozio aziendale.
Il cuore delle sue iniziative è appunto l'Agricoltura Sociale, definita come l'utilizzo delle risorse agricole per promuovere co-terapia, riabilitazione, inclusione sociale e lavorativa, educazione e servizi sociali. Settimo Miglio svolge percorsi di inclusione dal 2009, collaborando con realtà come la Cooperativa Valdocco (per attività con ragazzi in disagio sociale) , la Cooperativa "Il Margine" (per adulti disabili) , il progetto "Telefono Rosa" (tirocini per donne vittime di tratta), e il progetto "Emilio" (giovani con disturbi dello spettro autistico). Oggi, è attiva anche la collaborazione con il Serd oltre ad un Pass e due Pcto.

L'iniziativa più recente è il Progetto di Pubblica Utilità (PPU) , co-progettato con il Comune di Settimo Torinese, di cui Settimo Miglio è soggetto attuatore. Il PPU è stato finanziato dalla Regione Piemonte nell'ambito della Misura B per persone disoccupate con disabilità.

Il Centro per l'Impiego di Settimo Torinese ha gestito la selezione di 14 persone tramite avviso pubblico, ricevendo 33 candidature e coordinando i colloqui con la collaborazione dei Servizi Sociali del Comune e dell'ASL.
Il progetto ha una durata massima prevista dal bando di cinque mesi, con le 14 assunzioni attivate dall'1 ottobre 2025 e termine il 28 febbraio 2026, per un impegno settimanale di 20 ore. Gli obiettivi generali di questo progetto sono la realizzazione di pratiche di Agricoltura Sociale che valorizzino il patrimonio pubblico e la creazione di percorsi per l'accesso a cibo fresco di qualità per tutti.

Il lavoro si articola in due ambiti principali: la coltivazione dei terreni di SettimoMiglio, destinando la produzione all'Emporio Solidale di Settimo, e l'ambito gastronomia, che si concentra sulla preparazione di piatti pronti e prodotti di quarta gamma (da destinare anch'essi all'Emporio Solidale) e sull'organizzazione di laboratori di consumo critico.

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