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09 Novembre 2025 - 19:33
Alpini di Favria: la Memoria che unisce, la Pace che illumina il Futuro
Favria, anche quest’anno, ha indossato il suo abito più solenne per rendere omaggio alla Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, una ricorrenza che da oltre un secolo non smette di emozionare e di unire. Centosette anni dopo la fine della Grande Guerra, il paese ha rinnovato il suo tributo ai Caduti e a coloro che ogni giorno servono l’Italia con coraggio e dedizione. Una giornata in cui la memoria non è un rito formale, ma una fiamma viva, capace di scaldare il cuore di un’intera comunità.
Il prologo delle celebrazioni si è tenuto lunedì 3 novembre alle ore 19, con la lettura del messaggio del Presidente Nazionale dell’ANA Sebastiano Favero. A fare gli onori di casa, il Capogruppo Giovanni Magliocco, affiancato dal Sindaco Vittorio Bellone, dalla Vicesindaco Lucia Valente e da numerosi Alpini. Un momento di raccoglimento e fraternità, vissuto nella semplicità e nella compostezza che da sempre contraddistinguono il mondo alpino. Lì, tra le divise, i gagliardetti e il silenzio rotto solo dal suono dell’alzabandiera, si è respirato quel senso di comunità che va oltre le generazioni.
La cerimonia ufficiale del 4 novembre si è aperta con le note dell’Inno di Mameli, accompagnate dallo sventolio del Tricolore e dai volti attenti dei bambini delle scuole, chiamati a essere il futuro della memoria. Gli interventi delle autorità hanno intrecciato passato e presente in un dialogo profondo tra la storia e la coscienza civile.
Il Sindaco Vittorio Bellone ha ricordato con parole toccanti che “questa giornata non è un semplice rito, ma un appello al cuore e alla coscienza di ciascuno, un invito a non dimenticare ciò che ci ha resi liberi e ciò che ci rende italiani”. Non è mancato, nel suo discorso, un pensiero per i carabinieri recentemente caduti in servizio, esempio di dedizione e sacrificio quotidiano.
Un messaggio che ha trovato piena consonanza con quello del Senatore Alessandro Giglio Vigna, che ha ribadito il ruolo fondamentale delle Forze Armate e degli Alpini come “custodi di valori eterni: coraggio, unità e solidarietà”. Parole che hanno risuonato con forza nella piazza, ricordando a tutti che l’amore per la patria si manifesta nei gesti di ogni giorno, nella disponibilità a servire e a costruire insieme.
A portare la voce delle nuove generazioni è stato il Presidente del Consiglio Comunale dei Ragazzi, che con emozione e spontaneità ha ricordato come solo la conoscenza della storia possa garantire un futuro di pace. Il suo intervento, semplice ma profondo, ha strappato applausi sinceri e ha commosso i presenti, che hanno visto in quelle parole la continuità di un’eredità morale.
Poi, il momento più intenso della mattinata: l’intervento di Giorgio Cortese, relatore ufficiale della cerimonia. Con tono appassionato e profondità di pensiero, ha condotto i presenti in un vero e proprio viaggio nel tempo, ripercorrendo la storia della patria e del Gruppo Alpini di Favria, fondato nel 1924, attraverso le grandi svolte del secolo scorso: la Liberazione, la nascita della Repubblica, la ricostruzione, la caduta del Muro di Berlino. Ogni tappa, un simbolo. Ogni ricordo, un monito. “La pace non è assenza di guerra, ma impegno quotidiano per la giustizia e la fratellanza”, ha affermato Cortese, suscitando una lunga e sentita ovazione. E ancora: “Ricordare non significa restare fermi nel passato, ma camminare insieme verso il futuro, portando nel cuore il sacrificio di chi ci ha preceduti come luce che illumina la strada della pace.”
La Santa Messa, celebrata da don Gianni Sabia, ha aggiunto un ulteriore momento di raccoglimento spirituale, culminato nella deposizione delle corone ai monumenti ai Caduti, gesto eterno di riconoscenza e di speranza. Poi, come da tradizione, la comunità si è ritrovata nel salone polivalente per il pranzo conviviale, dove il calore umano ha preso il posto della commozione, e le canzoni alpine del Gruppo di Oglianico hanno riempito la sala di gioia, ricordi e amicizia.
Tra applausi e abbracci, è stata consegnata la tessera di adesione al nuovo iscritto Giovanni D’Aloia, musico e consigliere comunale, che ha ricevuto il benvenuto affettuoso del Gruppo. Commovente anche la premiazione dei due decani, Baudino Tomaso e Scaraffia Renzo, entrambi novantenni, simboli viventi di una generazione che ha attraversato la storia con dignità e coerenza, e che oggi continua a rappresentare la parte migliore dell’Italia operosa e solidale.
Il pomeriggio si è trasformato in una festa semplice ma autentica: tra brindisi, cori e sorrisi, si è respirata l’Italia vera, quella che ricorda e ringrazia, che onora e costruisce. Ogni parola, ogni gesto, ogni stretta di mano hanno raccontato una sola verità: che la pace non è un dono acquisito, ma una conquista da custodire giorno dopo giorno.
Nel suo intervento conclusivo, il Sindaco Bellone ha ricordato che “gli uomini passano, ma la memoria e i valori restano, se sappiamo custodirli e trasmetterli”. E questo, a Favria, è ciò che accade da oltre un secolo. Perché il Gruppo Alpini non è solo un’associazione: è una famiglia, un esempio di coesione, un pilastro silenzioso su cui poggia il senso profondo di comunità.
Ancora una volta, gli Alpini di Favria hanno dimostrato di essere i veri custodi di una memoria che non invecchia mai. Con il loro cappello ornato di penna, la loro allegria contagiosa e il loro impegno instancabile, rappresentano il volto più nobile dell’Italia che non dimentica e che, con passo sicuro, continua a camminare verso il domani. Testimoni di ieri, costruttori di domani.











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