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08 Novembre 2025 - 07:00
“C’era una volta l’assessore ai rifiuti”: organico non ritirato da 3 settimane a Gassino, il PD va all'attacco (foto: Corrado e Santoliquido)
A Gassino Torinese, l’emergenza rifiuti non è solo una questione di cattivi odori. È diventata ormai una questione politica.
Da settimane, i cittadini segnalano disservizi nella raccolta differenziata, lamentando passaggi saltati e cumuli di sacchetti lasciati per giorni davanti alle abitazioni. Le lamentele si accumulano come i rifiuti, e l’immagine di un paese in difficoltà prende forma soprattutto sui social network.
Il gruppo Facebook “Sei di Gassino se…”, ormai una sorta di agorà virtuale della città, si è trasformato ancora una volta in un terreno di sfogo per i residenti. «Egregio signor sindaco, sempre più sovente il passaggio della raccolta differenziata è di già il terzo passaggio che al numero 25 di via Foratella non viene effettuata, visto che la tassa della raccolta viene pagata regolarmente ci chiediamo il perché che dovremmo pagare. Grazie e buona giornata», scrive un cittadino.
Un’altra residente, da via Variglia, racconta una situazione analoga: «A Gassino sono tre settimane che non ritirano l’organico. Ho già chiamato tre volte la Seta e non so quante volte fatto la segnalazione online… risultato? Nulla».
Parole amare che raccontano una quotidianità fatta di segnalazioni inevase, telefonate senza risposta e rifiuti che restano lì, per giorni, sotto gli occhi di tutti.
Ma la questione, da disservizio pratico, è passata a caso politico. A intervenire è stato il Circolo PD del Gassinese, che è intervenuto sui social con lungo post dal titolo ironico ma eloquente: «C’era una volta l’assessore ai rifiuti…».
«In queste ultime settimane molti cittadini si sono lamentati per l’inefficienza della raccolta rifiuti. Le segnalazioni sono tutte molto simili: Seta parrebbe non effettuare i passaggi dovuti. Il risultato? Per le strade i rifiuti si accumulano e i cittadini vengono privati di un servizio che hanno pagato», scrivono i Dem.
Una constatazione che molti residenti condividono, ma che per il PD nasconde un problema più profondo: la mancanza di coordinamento politico all’interno della Giunta.
«Disservizi simili ci sono sempre stati, certo, ma, ci sembra, mai così tanti tutti insieme. È qui che il buon amministratore dovrebbe intervenire», proseguono dal PD.
Il bersaglio, ancora una volta, è il sindaco. «A ogni lamentela, il sindaco Corrado si è sempre affannato a rispondere che si sarebbe speso personalmente per sollecitare Seta. Ma i solleciti, ci chiediamo, non andrebbero forse rivolti al suo compagno di Giunta, Vito Santoliquido?».
La domanda, volutamente provocatoria, è il fulcro politico del messaggio. Il centrosinistra denuncia che Corrado, troppo presente sui social e troppo poco nella delega delle responsabilità, avrebbe «dimenticato di avere una squadra». Il PD lo scrive esplicitamente: «Perché Corrado vuole fare tutto da solo e non si fa aiutare dal suo assessore ai rifiuti? Perché non è l’assessore Santoliquido a farsi carico delle segnalazioni e dei disagi dei cittadini?».
E ancora: «Forse il sindaco Corrado teme di non essere la stella più brillante della sua amministrazione. O forse si è semplicemente dimenticato di avere una squadra. In tal caso, noi siamo qui per ricordarglielo. Si avvicina il Natale e siamo tutti più buoni».

Una chiusura ironica che, dietro la battuta, sottolinea un malessere politico: la percezione di una Giunta disarticolata, in cui il sindaco accentrerebbe ogni funzione e lascerebbe in ombra gli assessori, in particolare quello ai rifiuti, Vito Santoliquido, vicino a Forza Italia, oltre che membro del direttivo chivassese del partito.
Il risultato, secondo il centrosinistra, è una catena di inefficienze: cittadini esasperati, Seta sollecitata solo a parole e un Comune che non riesce a incidere sui servizi fondamentali.
Già nei mesi scorsi, molti residenti avevano segnalato irregolarità nella raccolta dell’organico e del vetro, specialmente nelle frazioni più periferiche come Bussolino e Bardassano. Il sindaco Corrado, noto per la sua attività sui social, era intervenuto personalmente nei commenti, spiegando che «il Comune avrebbe contattato Seta per risolvere le anomalie». Ma, come ricordano i cittadini, «di parole ne abbiamo sentite tante, i bidoni però restano pieni».
Dietro la polemica, dunque, si intravede una questione più ampia di metodo e di credibilità politica. Corrado, eletto alla guida di una coalizione composta da Movimento 5 Stelle, Forza Italia e civici, aveva promesso un’amministrazione “partecipata”, vicina ai cittadini, capace di dialogare anche attraverso i social network. Un modello che, almeno nelle intenzioni, voleva essere moderno e trasparente.
Ma ora, quella stessa strategia rischia di ritorcersi contro di lui: perché se i cittadini usano Facebook per segnalare i problemi, e il sindaco risponde direttamente, allora ogni mancato intervento diventa una sconfitta pubblica, visibile e condivisa.
Il PD sfrutta proprio questo paradosso per portare il confronto politico su un terreno più ampio. Il messaggio è chiaro: «Non si governa un Comune con i post su Facebook».
La gestione dei rifiuti, spiegano i Dem, non si risolve con una replica online, ma con un piano organico di controlli, interventi e solleciti ufficiali a Seta.
La società, dal canto suo, viene chiamata in causa per i ritardi e le mancate risposte. Seta gestisce la raccolta differenziata in decine di Comuni del Torinese, e negli ultimi mesi non sono mancate segnalazioni analoghe anche in altri centri, da San Mauro a Castiglione. Tuttavia, la differenza — come sottolinea l’opposizione — sta nella capacità dei Comuni di pretendere il rispetto del contratto di servizio.
E a Gassino, denunciano i residenti, qualcosa non funziona da troppo tempo. «Paghiamo la tassa regolarmente, ma il servizio è sempre peggio», scrive una cittadina. «A volte passano, a volte no. Non sai mai se lasciare i bidoni fuori o tenerli dentro. Non è normale».
Il tema dei rifiuti è ormai un caso politico e amministrativo, se oltre ai disservizi di Seta si somma una Giunta che — secondo il PD — sembrerebbe sempre più frammentata e poco coordinata al suo interno. Nel mentre, i bidoni dei gassinesi restano lì, con l'organico non ritirato da 3 settimane e con altre situazioni critiche che potrebbero sfociare in problemi socio-sanitari.
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