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Energia pulita e bollette più leggere: la svolta verde di un piccolo paese della collina di Chivasso

Il Consiglio comunale approva l’adesione alla CER “Concerto”: obiettivo, ridurre costi e emissioni

Il paese di Monteu da Po

Il paese di Monteu da Po

Monteu da Po non si limita più agli slogan sulla “transizione ecologica”: questa volta ha deciso di fare sul serio. Il Consiglio comunale ha approvato l’adesione alla Comunità Energetica Rinnovabile “CER CONCERTO”, un progetto che unisce enti pubblici, cittadini e imprese per produrre e condividere energia pulita. Non un’adesione simbolica, ma un passo politico e amministrativo che mette il paese al centro di una rete di collaborazione energetica e sociale.

Il Comune guidato dalla sindaca Elisa Ghion ha approvato statuto e protocollo della CER, conferendo mandato per firmare gli atti necessari. Obiettivo: ridurre le emissioni, abbassare le bollette e coinvolgere direttamente la comunità nella produzione di energia da fonti rinnovabili. Niente più progetti calati dall’alto, ma una partecipazione concreta, capace di trasformare i tetti comunali in piccole centrali solari e i cittadini in protagonisti della svolta ecologica.

A spiegare l’impatto economico ci pensa il vicesindaco Graziella Giacomini, che parla di risultati già visibili: “Grazie al fotovoltaico e alle pompe di calore, i costi energetici si sono ridotti in modo significativo”. Per un comune come Monteu da Po, sottolinea, ogni euro risparmiato sull’energia è un euro liberato per i servizi e la spesa corrente, quella che ogni anno rischia di soffocare i bilanci locali.

Ma la mossa non si ferma qui. Il Comune ha concesso alla CER CONCERTO l’uso di alcune coperture pubbliche dove saranno installati, a spese della stessa comunità, nuovi impianti. In cambio, il municipio riceverà un canone annuale per vent’anni: un modo per rendere la sostenibilità non solo etica, ma anche economicamente vantaggiosa.

Monteu da Po, piccolo ma testardo, si inserisce così nel mosaico delle realtà locali che scelgono di non attendere la grande riforma energetica, ma di costruirla dal basso, con pragmatismo e visione. Perché la transizione non è uno slogan: è un cantiere.

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