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Carbonia tra passato e futuro: la città rinasce nelle memorie sonore di Giorgio Ferrero

Il regista torinese firma Mnemotheque, installazione immersiva che trasforma il Cine Teatro in un archivio vivo di ricordi per il Carbonia Film Festival

Giorgio Ferrero

Giorgio Ferrero (dal profilo FB)

Le memorie di un’intera comunità tornano a pulsare grazie alla visione di Giorgio Ferrero, regista e compositore torinese che ha realizzato Mnemotheque, un’installazione immersiva e multimediale sulla facciata del Cine Teatro di Carbonia, nel cuore della piazza principale. L’opera, creata appositamente per il Carbonia Film Festival, dà nuova vita alle pellicole di famiglia e ai filmati d’archivio conservati dalla Società Umanitaria di Carbonia, trasformandoli in un racconto di luci, suoni e ricordi condivisi.

Ferrero descrive così il progetto: «Un caleidoscopio visivo di emozioni, in un dialogo tra la contemporaneità e l’universo dei ricordi». L’artista ha lavorato su ore di filmati in nastro magnetico, riscoprendo in quelle immagini intime la materia viva di una memoria collettiva capace di unire generazioni. Il risultato è un viaggio visivo e sonoro di circa dieci minuti, in cui il pubblico si specchia nelle vite degli altri, ritrovando frammenti delle proprie.

L’opera verrà inaugurata sabato 8 novembre: in occasione della prima, Giorgio Ferrero eseguirà dal vivo la colonna sonora composta appositamente, un tessuto musicale che fonde elettronica e strumenti acustici. «Quando ho visionato l’archivio – racconta all’ANSA – mi sono imbattuto in un materiale di alto valore storico e con una interessante estetica. Un pezzo di storia dell’intelligenza umana dal dopoguerra fino agli anni ’90, materiale puro, pulito, istintivo che ho cercato di far convivere con la contemporaneità. Un mondo del ricordo, proiettato in un immaginario che appartiene al mondo di oggi e spero di domani».

Mnemotheque sarà presentata al pubblico nell’ambito del Carbonia Film Festival, che prosegue fino al 9 novembre tra proiezioni, incontri, concerti e momenti di formazione. L’installazione si distingue per la sua struttura interattiva e sensoriale: attraverso un uso raffinato delle tecnologie avanzate, delle luci e del suono, trasforma la facciata del teatro in uno spazio dinamico, dove passato e presente si intrecciano in un’unica esperienza emozionale.

La colonna sonora alterna chitarre baritone e clarinetti, evocando le atmosfere delle vecchie pellicole, in un costante dialogo tra ieri e oggi, filo conduttore dell’intera opera. «Mnemotheque – spiega Ferrero – è un invito ad entrare in sala come in una sorta di forziere che detiene un’importante conoscenza e forma espressiva umana, e a riflettere sul valore della memoria collettiva e personale».

Un omaggio poetico e tecnologico alla memoria, capace di rendere Carbonia non solo teatro, ma protagonista di una rinascita culturale che parte dai ricordi per parlare al futuro.

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