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Torino e Ivrea, il Prefetto Cafagna proroga la vigilanza rafforzata fino al 2026

Controlli, allontanamenti e sanzioni per oltre 40mila persone tra Torino e Ivrea. Il Prefetto: «Permangono situazioni di degrado urbano e sociale che impongono la massima attenzione»

Torino e Ivrea, il Prefetto Cafagna proroga la vigilanza rafforzata fino al 2026

Il Prefetto di Torino

Il Prefetto Donato Cafagna ha deciso di prorogare fino al 31 gennaio 2026 il regime di vigilanza rafforzata nei quartieri più problematici di Torino e nelle aree sensibili di Ivrea, come la stazione ferroviaria e il Movicentro.

L’ordinanza, firmata nelle ultime ore, coinvolge per Torino i quartieri di San Salvario, Barriera di Milano, Aurora, Vanchiglia, piazza Bengasi, giardini Maiocco, piazza Vittorio e corso Principe Oddone, confermando la percezione diffusa di un degrado urbano e sociale che non accenna a diminuire e che continua ad avere riflessi sulla sicurezza pubblica. La decisione arriva dopo un’analisi approfondita condotta dal Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, presieduto dal Prefetto con la partecipazione del Questore Paolo Sirna, dei Comandanti provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, dell’assessore comunale alla Sicurezza Marco Porcedda, del sindaco di Ivrea Matteo Chiantore e del Direttore del Dipartimento Integrato delle Dipendenze della Asl Città di Torino.

Tutti i partecipanti hanno condiviso la necessità di mantenere alta l’attenzione nelle aree più esposte, unendo alla repressione delle condotte criminali un lavoro di prevenzione capillare e costante.

Nel corso dell’ultimo anno le Forze di Polizia hanno controllato 36.775 persone nelle zone torinesi sotto vigilanza rafforzata, emettendo 429 ordini di allontanamento, di cui 160 a carico di soggetti già segnalati per reati legati agli stupefacenti, 77 per reati contro la persona e 91 per reati contro il patrimonio.

Un quadro che fotografa la tenacia di un fenomeno complesso, radicato e in continua trasformazione.

Ad Ivrea, nelle aree della stazione e del Movicentro, i controlli effettuati negli ultimi tre mesi sono stati 3.583, con 57 ordini di allontanamento: 21 a persone con precedenti per droga, 10 per reati contro la persona e 19 per reati contro il patrimonio. Dati che confermano la criticità della zona, già da tempo al centro delle segnalazioni dei cittadini e delle preoccupazioni dell’amministrazione comunale.

L’ordinanza prefettizia prevede inoltre un’attenzione particolare verso gli esercizi commerciali che, soprattutto nelle ore serali e notturne, favoriscono assembramenti e situazioni di disturbo legate al consumo di alcol. La Polizia Locale di Torino ha già rilevato circa 400 violazioni con relative sanzioni amministrative, mentre la Guardia di Finanza ha intensificato i controlli in materia fiscale e di lavoro nero, realizzando 62 interventi negli ultimi quattro mesi, anche nel contrasto agli stupefacenti e alla contraffazione. Nello stesso tempo, il fenomeno delle cosiddette spaccate ai danni dei negozi continua a destare allarme. Negli ultimi tre mesi Polizia di Stato e Carabinieri hanno arrestato 23 persone, in gran parte provenienti da contesti di marginalità urbana e spesso legate al consumo di droga.

Il Prefetto Cafagna ha sottolineato come il mantenimento delle misure di vigilanza non rappresenti un semplice prolungamento dei controlli, ma un intervento integrato, frutto di un lavoro congiunto tra istituzioni e territorio. “La sicurezza non è solo ordine pubblico, ma anche attenzione sociale” è il principio che guida un’azione che vuole associare la repressione dei reati all’inclusione e alla prevenzione.

In questa prospettiva, il Dipartimento Integrato delle Dipendenze della Asl Città di Torino ha garantito il potenziamento degli interventi a favore dei tossicodipendenti più marginali, particolarmente presenti nelle zone dello spaccio. L’obiettivo è intensificare la presenza di operatori e di progetti di recupero, in un’ottica di riduzione del danno e di miglioramento della convivenza urbana.

Anche l’attività delle forze dell’ordine si muove su più piani. Accanto ai controlli ordinari e straordinari, proseguono le operazioni ad alto impatto, come quella condotta nella notte scorsa dai Carabinieri a Parco Sempione, dove sono state controllate 29 persone, con 2 arresti per spaccio e 5 denunce.

Sul versante della collaborazione con il mondo economico, proseguono i tavoli circoscrizionali con gli esercenti e le associazioni di categoria per favorire l’installazione di sistemi di video-allarme, telecamere e misure di difesa passiva, anche attraverso incentivi e investimenti sostenuti da Regione Piemonte, Camera di Commercio e Comuni.

L’obiettivo del Prefetto resta quello di rafforzare la percezione di sicurezza dei cittadini e migliorare concretamente la qualità della vita nelle zone più fragili. Un equilibrio difficile da mantenere, tra esigenze di ordine pubblico e necessità di risposte sociali, ma che – almeno nei numeri – sembra cominciare a dare risultati.

Torino e Ivrea, dunque, continuano ad essere laboratori di una sicurezza che prova a coniugare rigore e umanità, controllo e prevenzione, nella consapevolezza che dietro i numeri ci sono persone, storie, e due città che non si rassegnano al degrado.

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