Cerca

Attualità

Cascina Nuova, corrimano con aghi metallici fuori dall'aula studio: scoppia la polemica. "Sono pericolosi!"

L’opposizione denuncia l’installazione di dissuasori metallici su corrimano e maniglie: “Scelta insensata e potenzialmente lesiva”

Cascina Nuova, corrimano con aghi metallici fuori dall'aula studio: scoppia la polemica. "Sono pericolosi!"

Cascina Nuova, corrimano con aghi metallici fuori dall'aula studio: scoppia la polemica. "Sono pericolosi!"

A Borgaro la sicurezza è una questione di casualità. Almeno a leggere le risposte del Comune e dell’assessore ai Lavori Pubblici Fabrizio Chiancone, che di fronte alle proteste per gli spuntoni metallici installati a Cascina Nuova, centro culturale e spazio di aggregazione della città, ha spiegato che «i dissuasori non sono in contrasto con la normativa» e che «sono visibili a chi adotta l’ordinaria diligenza». Tradotto: se vi fate male, è colpa vostra.

Già, perché all’ingresso dell’aula studio di Cascina Nuova, lungo i corrimano e perfino sulla maniglia del montacarichi, il Comune ha fatto installare dissuasori metallici a punta, di quelli che solitamente si mettono sui tetti o sui cornicioni per tenere lontani i piccioni. Solo che qui sono stati messi dove passano — e si appoggiano — studenti, bambini e anziani.

A denunciare la vicenda è stato il gruppo consiliare Uniti per Cambiare, che il mese scorso aveva presentato un’interrogazione urgente con risposta scritta. La replica ufficiale dell’amministrazione, però, ha lasciato tutti senza parole.

«Non vi è traccia in letteratura di ferite da dissuasori per volatili», si legge nella risposta firmata dall’Ufficio Tecnico. E ancora: «gli aghi non sono acuminati». Come se bastasse una frase burocratica per trasformare delle punte metalliche esposte in elementi innocui.

«Di fronte a questa segnalazione — scrivono i consiglieri d’opposizione nel loro comunicato — ci saremmo aspettati un minimo di autocritica o almeno la volontà di verificare. Invece no».

Al contrario, la giustificazione ufficiale si è ridotta a una difesa formale, lontana anni luce dal buon senso. «In altre parole, secondo l’Amministrazione, la sicurezza dei cittadini sarebbe garantita… a patto che stiano attenti a non ferirsi».

Il tono si fa via via più duro. «Una visione surreale — continua la nota — che trasforma la sicurezza pubblica in una questione di fortuna e prontezza di riflessi». E in effetti basta guardare le foto scattate nell’aula studio per capire che si tratta di elementi metallici sporgenti, appuntiti e facilmente raggiungibili da chiunque. Il tutto a pochi centimetri da un parapetto, in un luogo pubblico pensato per lo studio e l’aggregazione.

«Noi la pensiamo diversamente — scrive ancora Uniti per Cambiare. Il D.lgs. 81/2008 parla di prevenzione dei rischi, non di “attenzione personale”. Invocare il buon senso dei cittadini non è un piano di sicurezza, è una pessima giustificazione a posteriori per un intervento mal pensato e pericoloso».

E qui si tocca il punto centrale: la differenza tra regolarità e responsabilità. Perché il Comune potrà anche sostenere che tutto sia a norma, ma resta il fatto che spuntoni metallici su un corrimano o su una maniglia sono, come scrivono i consiglieri, «una scelta insensata e potenzialmente lesiva... e poi diciamocela tutta... è stata anche una pessima idea».

Nel comunicato il gruppo di opposizione non si limita a criticare: punta il dito contro un modo di amministrare che confonde legalità con opportunità. «E come sempre — scrivono — sarebbe bastato un pizzico di buon senso, senza continuare, come al solito, a difendere l’indifendibile».

Di alternative, dicono, ce n’erano e come. Ma «non una parola sulle alternative più sicure, che pure esistono e sono utilizzate ovunque». Invece, solo «risposte burocratiche e un atteggiamento di sufficienza, come se la questione fosse un capriccio dell’opposizione».

Il gruppo ribadisce poi che «qui non si parla di polemica politica, ma di sicurezza pubblica». E aggiunge: «quando si toccano i luoghi frequentati da minori, ragazzi e famiglie, l’indifferenza diventa complicità».

Per questo motivo Uniti per Cambiare chiede tre azioni immediate: «Rimozione immediata dei dissuasori metallici; verifica tecnica indipendente della sicurezza dell’intervento; assunzione di responsabilità da parte di chi ha deciso e approvato questa installazione assurda».

Non si tratta, come qualcuno ha provato a liquidare, di una sterile polemica contro l’assessore Chiancone, ma di un tema che riguarda la sicurezza collettiva. «Se per l’Assessore Chiancone il rischio è fisiologico — conclude il comunicato — per noi è semplicemente inaccettabile. La sicurezza dei cittadini non è un optional! Non si misura con la tolleranza al pericolo, ma con il rispetto delle regole e del buon senso».

Il linguaggio si fa quasi giuridico, ma la sostanza è politica: «Se la maggioranza continuerà a minimizzare e a ignorare i rischi, riterremo responsabili il Responsabile dell’Ufficio Tecnico, l’Assessore ai Lavori Pubblici e il Sindaco per ogni eventuale incidente o lesione che dovesse verificarsi».

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori