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30 Ottobre 2025 - 07:15
Riposi in pace… ma paghi in euro: il nuovo business degli immobili nei pressi dei cimiteri
Vivere accanto a un cimitero, in Italia, non è più una scelta da brivido ma quasi un investimento da manuale. Altro che storie di fantasmi e presenze ultraterrene: oggi i cimiteri monumentali fanno tendenza, e chi li ha accanto alla finestra può vantarsi di vivere in zone “storiche”, “silenziose”, “piene di verde” e – parola del marketing immobiliare – persino “ricche di arte e cultura”. A raccontarlo è Immobiliare.it Insights, che in occasione di Halloween ha deciso di mettere sotto la lente i prezzi delle case costruite a due passi dai più celebri camposanti italiani. Il risultato? C’è chi paga oro pur di dormire accanto agli angeli di marmo del Monumentale di Milano e chi, al contrario, trova veri affari tra lapidi e cipressi in riva allo Stretto di Messina. In mezzo, un’Italia che anche davanti all’eternità riesce a discutere di metri quadri, medie comunali e differenziali di prezzo.

A Milano, tanto per cominciare, il riposo eterno non costa poco. Anzi, è roba da ricchi vivi. Comprare casa accanto al Cimitero Monumentale significa mettere mano al portafogli per oltre 7.100 euro al metro quadro, cifra che supera di circa 1.500 euro la già salata media comunale. Ma si sa, a Milano anche i morti sono chic. Tra statue liberty, cappelle familiari e angeli di bronzo, l’arte si confonde con il lusso, e chi abita lì può dire di vivere in un museo a cielo aperto. Certo, il silenzio è garantito, ma a quel prezzo si potrebbe pretendere anche un brindisi notturno con le anime del passato.
A Firenze, invece, la vista sull’aldilà è mozzafiato. Il Cimitero delle Porte Sante, abbarbicato sul colle di San Miniato al Monte, guarda la città dall’alto e trasforma il concetto di “panorama eterno” in una trovata di marketing. Vivere lì costa in media 5.700 euro/mq, quasi un migliaio in più rispetto alla media cittadina. Ma vuoi mettere sorseggiare il caffè del mattino con vista su cupole, colline e croci in pietra serena? L’agenzia immobiliare potrebbe descriverla come “un’esperienza spirituale quotidiana”.
A Roma, il fascino del Verano si paga caro. Ottantatré ettari di storia, arte e politica in una delle necropoli più famose d’Europa, dove le tombe di scrittori, artisti e attori fanno da cornice a un quartiere che non conosce crisi. Qui una casa supera i 5.000 euro/mq, quasi come se la presenza di Goffredo Mameli, Petrolini e Pasolini garantisse la “vicinanza ai grandi della cultura”. Altro che “quartiere popolare”, questa è la vera “zona esclusiva”: si vive circondati da nomi illustri e, per una volta, nessuno disturba la quiete.
Più sobria Bologna, che accoglie il suo Cimitero della Certosa come un’opera d’arte condivisa, mantenendo prezzi in perfetta sintonia con la media comunale: circa 3.600 euro/mq. Lì, tra portici e lapidi, si respira quella normalità tutta emiliana che riesce a rendere familiare anche il confine tra la vita e la morte. Il cimitero è parte integrante della città, come se la storia non fosse un’eredità ma una convivenza civile quotidiana.
Poi c’è Napoli, dove il Cimitero delle Fontanelle, con le sue ossa ordinate e le leggende popolari delle “anime pezzentelle”, sembra fatto apposta per far tremare gli scettici e sorridere i devoti. Eppure i prezzi delle case nei dintorni non fanno paura: circa 2.600 euro/mq, un po’ sotto la media cittadina. Del resto, chi vive lì non si lascia impressionare: tra motorini, altarini e lumini, la città dei vivi e quella dei morti convivono da secoli con disinvoltura.
A Torino, dove l’esoterismo è un marchio registrato e la magia aleggia tra piazze e sotterranei, il Cimitero Monumentale ospita nomi illustri della storia italiana, ma il mercato non si lascia suggestionare. I prezzi scendono a 2.000 euro/mq, poco meno della media cittadina. Un affare, considerando che il quartiere è tranquillo e “carico di energia”. Certo, qualcuno direbbe “energia negativa”, ma a Torino tutto è una questione di punti cardinali: la magia bianca a nord, quella nera a sud, e i buoni affari un po’ dappertutto.
Proseguendo verso nord-est, Brescia offre una delle sorprese più eleganti: il suo Cimitero Vantiniano, primo monumentale d’Italia, mantiene un fascino sobrio e neoclassico, ma i prezzi si attestano sui 1.900 euro/mq, meno della media cittadina. Forse è la consapevolezza che la vita scorre tranquilla solo a certe condizioni: rispetto, ordine e nessuna movida.
A Genova, invece, dove lo Staglieno è un capolavoro di arte funeraria e malinconia, la situazione è ancora più curiosa. Qui le case nei dintorni costano appena 1.034 euro/mq, contro i 1.735 della media cittadina. Un paradosso: si vive accanto alla bellezza assoluta, tra statue che sembrano respirare e storie scolpite nel marmo, ma il mercato immobiliare preferisce le colline con vista porto. Eppure, per chi ama il silenzio e il profumo di mare misto a cipressi, è quasi un paradiso terrestre, o almeno la sua anticamera.
Più giù, Palermo. Il Cimitero dei Cappuccini, con le sue catacombe e le mummie in posa, ha un fascino inquietante ma innegabile. I prezzi, però, restano contenuti: 1.232 euro/mq, un po’ meno della media cittadina. È difficile capire se a tenere lontani gli acquirenti sia il traffico o la compagnia dei defunti, ma una cosa è certa: nessuno qui potrà mai dire che la zona è “spenta”.
E infine la palma del risparmio se la prende Messina, dove il Cimitero Monumentale – considerato uno dei più artistici d’Europa – non smuove i listini. Le abitazioni attorno costano 874 euro/mq, meno di un box auto in centro a Milano. Forse è l’effetto dell’ironia del destino: vivere accanto a un luogo che celebra la fine, pagando meno di quanto costerebbe un inizio altrove.
In fondo, la vera lezione di questa classifica è che in Italia nemmeno la morte sfugge alla geografia dei prezzi. Ci sono cimiteri da ricchi e cimiteri da poveri, vedute eterne da 7.000 euro e silenzi da svendita. Ma se si guarda bene, vivere accanto a un camposanto ha i suoi vantaggi: nessun locale notturno, nessuna festa fino a tardi, nessun problema di parcheggio. Solo pace, verde e storia. E per chi crede nella rendita eterna, anche la garanzia di un vicinato che non cambierà mai.
Insomma, il vero lusso non è più l’attico con vista Duomo o la villa al mare, ma la casa “con vista tomba”, dove la quiete è garantita e il prezzo, a volte, pure conveniente. Del resto, in un Paese dove tutto si compra e si vende, non stupisce che anche l’eternità, almeno quella del panorama, abbia un listino aggiornato al metro quadro.
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