AGGIORNAMENTI
Cerca
Attualità
28 Ottobre 2025 - 22:22
Permessi di soggiorno in calo del 12%, ma crescono lavoro e domande di asilo: il nuovo volto dei cittadini non comunitari in Italia (foto di repertorio)
Meno permessi di soggiorno, più richieste di lavoro e un netto aumento delle domande d’asilo: è questa la fotografia che emerge dal rapporto dell’Istat “Cittadini non comunitari in Italia – anno 2024”, pubblicato oggi. Secondo i dati, al 31 dicembre 2024 i cittadini non comunitari con regolare permesso di soggiorno erano oltre 3 milioni e 800mila, ma i nuovi permessi rilasciati nel corso dell’anno sono stati 290.119, in calo del 12,3% rispetto al 2023.
A trainare il ribasso è il crollo degli arrivi dall’Ucraina (-54,2%), mentre aumentano i nuovi permessi per i cittadini provenienti da Tunisia (+30,7%) e Perù (+25,7%). Diminuiscono invece i permessi per motivi familiari e di studio, ma crescono quelli per lavoro, in aumento del 3,8% rispetto all’anno precedente. Il dato, sottolinea l’Istat, riguarda quasi esclusivamente gli uomini, poiché la crescita dei permessi per motivi lavorativi non ha riguardato le donne.
Nel 2024 sono state 151.120 le persone che hanno presentato domanda di asilo in Italia, 20.555 in più rispetto al 2023. Tuttavia, le Commissioni territoriali per la protezione internazionale hanno esaminato 78.565 prime istanze, respingendone il 64,1%. Un numero che conferma la difficoltà di accesso alla protezione internazionale per la maggior parte dei richiedenti.

Sul fronte delle acquisizioni di cittadinanza italiana, l’Istat segnala oltre 217mila nuovi italiani di origine non comunitaria, un dato in leggera crescita rispetto al 2023. I minori non comunitari divenuti cittadini italiani sono aumentati del 7,3% in un solo anno, e quasi uno su tre vive in Lombardia.
Il report evidenzia anche la struttura demografica della popolazione: gli italiani di origine non comunitaria hanno un’età media di 39 anni, quasi nove anni più giovane rispetto ai cittadini nativi. Oltre la metà risiede in tre regioni del Nord: Lombardia (26,2%), Emilia-Romagna (12,5%) e Veneto (12,1%). Nel Mezzogiorno, i valori sono molto più bassi: in Sicilia i residenti di origine non comunitaria rappresentano il 2,8%, in Campania il 2,3%.
A livello provinciale, oltre alle grandi città metropolitane di Milano, Roma e Torino, si distinguono Brescia, con oltre 81mila italiani di origine non comunitaria, e poi Bergamo, Treviso e Vicenza, con circa 50mila presenze ciascuna.
I nuovi cittadini italiani provengono soprattutto da Albania e Marocco: nel corso del 2024 sono diventati italiani quasi 32mila albanesi e 28mila marocchini, le due comunità storicamente più radicate in Italia. Oltre l’84% di queste naturalizzazioni è avvenuto per residenza o per trasmissione ai minori. Seguono, ma con numeri più contenuti, Argentina, India e Brasile.
Un quadro complesso, quello tracciato dall’Istat, che mostra un’Italia in lenta trasformazione, dove i flussi migratori si stabilizzano ma restano influenzati da fattori geopolitici, economici e sociali che continuano a ridefinire la composizione del Paese.
Edicola digitale
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.