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27 Ottobre 2025 - 17:51
Da almeno 24 ore, in via Piave, a Ivrea, l’acqua esce ininterrottamente dal sottosuolo. Una perdita evidente, copiosa, che ha trasformato il marciapiede in un rigagnolo e la strada in una piccola sorgente urbana. E solo questa mattina è comparso il cartello “inizio cantiere” firmato SMAT, con tanto di divieto di sosta per i lavori “fino a fine lavori” — una formula che, come sempre, non dà tempi ma solo speranze.
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Il problema è che a Ivrea non si tratta più di un caso isolato. Da mesi la rete idrica cittadina dà segni di cedimento continuo. Tubature vecchie, condotte logore, riparazioni a singhiozzo: è ormai un copione che si ripete con puntualità inquietante. In città c’è chi parla di un vero e proprio “acquedotto a pezzi”, dove ogni settimana salta una tubatura diversa.
Negli ultimi tempi, la lista degli interventi sembra un bollettino di guerra. La scorsa settimana in via Torino si è aperta una voragine. Il 4 novembre 2024 in via Miniere, all’angolo con via Pinchia, un tubo esploso ha aperto una voragine nell’asfalto, costringendo alla chiusura del tratto e alla deviazione del traffico. Pochi giorni dopo, il 7 novembre, via Torino è diventata un fiume: due guasti in meno di 12 ore, con case senz’acqua e negozi allagati. E poi via Lago San Michele, dove una perdita ha richiesto la chiusura della strada nei pressi del Parco della Polveriera.
Tre rotture in appena 72 ore. Un record negativo che racconta meglio di mille parole la fragilità della rete idrica eporediese.
Il sindaco Matteo Chiantore, più volte ha ammesso pubblicamente che “non può essere un caso...". Tradotto: il sistema idrico di Ivrea è vecchio, e sta collassando pezzo dopo pezzo.
Nel frattempo, i cittadini assistono a uno spettacolo che rasenta l’assurdo. Si parla di risparmio idrico, di sostenibilità, di transizione ecologica, ma l’acqua potabile scorre per ore intere sotto terra e sui marciapiedi, sprecata senza che nessuno la fermi.
La Smat, da parte sua, assicura di avere un Servizio di Pronto Intervento 24 ore su 24 per gestire guasti e perdite. Ma a giudicare dalla frequenza con cui i cittadini di Ivrea si ritrovano senz’acqua o con le strade allagate, verrebbe da dire che più che pronto, il servizio è “ritardato”. Perché se ogni settimana salta una condotta, il problema non è più l’intervento: è che si devono fare degli investimenti.
Un tempo si parlava di Ivrea come della città dell’innovazione, della modernità, del progresso. Oggi sembra la città delle toppe: si aggiusta qua, si riasfalta là, ma il sistema resta lo stesso, vecchio e fragile. Le perdite si susseguono, i cantieri si moltiplicano, i cittadini si rassegnano.
E via Piave, con la sua fontanella non richiesta che scorre da ore, è solo l’ultimo "incidente" di un degrado sotterraneo che racconta il fallimento di una gestione idrica che guarda solo all’emergenza, mai alla manutenzione.
"Ivrea fa acqua da tutte le parti, letteralmente e politicamente - commenta il segretario cittadino dei Fratelli d'Italia Fabrizio Lotito, mentre scatta qualche foto - Un’immagine perfetta di un’amministrazione che continua a restare a guardare mentre la città affonda...".
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