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27 Ottobre 2025 - 15:02
Andrea Cantoni, Costanza Casali e Antonio Doriano Ferrari
A Ivrea, quando non si sa più di cosa parlare, c’è sempre un argomento che riscalda gli animi: la “Capitale Italiana del Libro 2022”. Un titolo che, a distanza di 3 anni, continua a generare più inchiostro (e bile) che benefici.
Protagonisti del duello social: Andrea Cantoni, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio comunale, e Antonio Doriano Ferrari, vicesegretario cittadino della Lega Salvini Premier. Entrambi con più voglia di pizzicarsi tra loro che di incalzare la maggioranza.
Tutto nasce da un post di Cantoni, che – dopo aver presentato una mozione sui lavori “fermi” a Palazzo Giusiana – decide di richiamare l’amministrazione di centrosinistra guidata da Matteo Chiantore all’ordine anche su Facebook.
“L’esperienza di Ivrea Capitale Italiana del Libro ci ha insegnato che Palazzo Giusiana deve essere un polo culturale di alto livello”, scrive con tono solenne.
E poi la stoccata, da vero oppositore: “Sebbene siano stati destinati ingenti fondi tramite il PNRR, tutto tace. Aumentano le voci secondo cui non sarebbe più fattibile la ristrutturazione della Sala Cupola. Questo silenzio merita risposte: le avremo durante il prossimo Consiglio comunale?”
È bastato questo per far scattare l’allarme tra i leghisti. Perché Ferrari, vicesegretario cittadino, tastiera facile, pazienza corta, non ci ha pensato due volte a impugnare il mouse e partire al contrattacco.
Obiettivo dichiarato: smontare pezzo per pezzo il lavoro dell’ex assessora alla cultura Costanza Casali, a cui l'ex sindaco Stefano Sertoli aveva affidato totalmente la gestione dell’evento.
“Consigliere Cantoni, anche come Lega – sottolinea con tono conciliante – stiamo monitorando lo stato dei lavori legati ai fondi PNRR. Hai ragione, se questa amministrazione perdesse i finanziamenti fatti arrivare dalla precedente amministrazione di centrodestra a trazione Lega sarebbe una sciagura per la città”.
E poi la mazzata: “Certo è, caro Consigliere, che fra tutti i successi della precedente amministrazione io non andrei a citare Ivrea Città del Libro”.

Correva il 2022
Da lì in poi è un crescendo rossiniano. Ferrari smonta pezzo per pezzo l’esperienza della Capitale del Libro, definendola “una festa della sinistra di 365 giorni”, piena di eventi organizzati “da una certa area politica” e di parate “profane” (quella con Cosmo, ndr) che avrebbero persino disturbato la processione del Corpus Domini.
E per non farsi mancare niente, aggiunge anche la stoccata burocratica: “Neppure una targa per ricordare quella ‘conquista’, nonostante il milione di euro speso”.
Un colpo basso, soprattutto perché arriva da chi – teoricamente – faceva parte della stessa squadra. Poi come tutti sappiamo se ne dicevano dietro di cotte e di crude e sono finiti gambe all'aria.
Morale? Cantoni, invece di lasciar correre, replica.
“Spero che non ti offenda se ti chiamo così e non ‘Vicesegretario Ferrari’”, scrive. “Non comprendo tanta formalità nel tuo commento: sembra più un comunicato stampa di partito che una considerazione personale”.
Cantoni difende con convinzione il progetto del 2022, ricordando che per lui fu “uno dei pochi grandi successi della precedente amministrazione”. E ancora: “Ho partecipato a gran parte degli eventi e li ho trovati di alto profilo culturale e non di sinistra e non ricordo la tua presenza ad alcuno di essi, ma non escludo che la memoria mi inganni”.
Infine, il colpo finale: “Se ci sono state responsabilità, sono tutte dell’amministrazione di centrodestra a trazione Lega”. Perchè, aggiugniamo noi - ca va sans dire - non si può parlare di trazione Lega a righe alterne”. Game, set, match.
E per non farsi mancare un tocco di umorismo velenoso, la frase più elegante (e tagliente) del dibattito: “Ometto titoli, qualifiche e incarichi perché ti sono più che noti”.
Un modo "bastardissimo" per dire: "Vuoi essere legittimato, perchè nessuno sa chi rappresenti? Eccoti accontentato".
Dietro le schermaglie verbali, però, c’è una tragica verità politica: a Ivrea il centrodestra è alla canna del gas.
Lo è da quando Gabriele Garino ha lasciato il Consiglio e al suo posto è entrata Marzia Vinciguerra.
In quell'occasione, infatti, Andrea Cantoni smessi i panni di capogruppo della coalizione di centrodestra ha indossato quelli di capogruppo dei Fratelli d'Italia al posto di Garino, peraltro con qualche mal di pancia di Vinciguerra.
Risultato? La Lega è rimasta fuori, senza rappresentanza.
Certo, Elisabetta Piccoli dice che “li rappresenta per amicizia”, ma si sa: in politica le amicizie non sono una scienza esatta.
E così, i leghisti si ritrovano confinati sui social, dove possono almeno sfogarsi e farsi compagnia tra un “monitoraggio PNRR” e un “noi avevamo previsto tutto”.
E qui arriva il paradosso.
Perché, a dirla tutta, Doriano Ferrari ha detto delle idiozie e Andrea Cantoni non gli ha risposto con intelligenza.
La verità è che il patrimonio lasciato da Ivrea Capitale del Libro è enorme, ma non si misura con la calcolatrice.
Ha dato visibilità alla città (che ancora resiste) sui motori di ricerca, grazie alle citazioni fatte dai giornali di tutta Italia.
Ha costruito un patrimonio immateriale ben più grande del titolo di Patrimonio Unesco.
Quel che stupisce – e qui sorge il dubbio che ci sia anche un pizzico d’invidia verso chi quel titolo è riuscita a portarlo a casa, quando in città pochi ci credevano – è che non si sia continuato a usare quel riconoscimento in tutte le comunicazioni ufficiali del Comune, come hanno fatto molte altre città divenute “capitali”.
Ecco, su questo, probabilmente, né Fratelli d’Italia né Lega hanno mai condotto una vera battaglia.
Perché a Ivrea si discute di chi aveva ragione, ma mai di come trasformare una vittoria culturale in una risorsa permanente.
Sotto alcune immagini della "Magica parata", evento di apertura di tutto il programma per la "Capital del libro" e che fece venire un gran mal di pancia ai consiglieri comunali della Lega.



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