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25 Ottobre 2025 - 16:21
Enzo Maiolino
A Settimo Torinese basta un prato per accendere un dibattito. Succede in via Nino Costa, a due passi da piazza Freidano, dove un’area verde apparentemente tranquilla è diventata terreno di scontro – e non solo tra cani. Alcuni cittadini portano lì i propri animali a passeggio, altri lamentano che i cani vengano lasciati liberi, creando disagio e preoccupazione, soprattutto per chi teme comportamenti aggressivi o semplicemente vorrebbe attraversare il prato senza ritrovarsi addosso un Labrador entusiasta.
A raccogliere le segnalazioni è stato il gruppo consiliare Fratelli d’Italia, che ha messo nero su bianco un’interpellanza indirizzata al sindaco Elena Piastra e all’assessore competente. Il documento, firmato dai consiglieri Francesco D’Ambrosio, Vincenzo Maiolino e Giorgio Zigiotto, chiede ufficialmente di trasformare quel pezzo di verde in un’area cani attrezzata, delimitata e sicura. L’obiettivo è semplice: evitare che i cani corrano liberi dove non dovrebbero, ridurre le tensioni tra chi li ama e chi li teme e, perché no, mettere un po’ d’ordine in quella che oggi è una terra di nessuno.
Nel testo si legge che la presenza di un’area cani attrezzata e delimitata potrebbe contribuire a una migliore convivenza tra i fruitori dell’area, garantendo sicurezza e rispetto reciproco.

I consiglieri chiedono se il Comune sia a conoscenza dell’attuale utilizzo dell’area verde come punto d’incontro per i padroni dei cani, se sia stata valutata la possibilità di realizzare un’area dedicata e recintata, se esistano studi di fattibilità o risorse economiche per farlo e, in caso contrario, se l’Amministrazione intenda almeno prendere in considerazione la proposta, vista la crescente richiesta dei cittadini.
A corredare l’interpellanza, una foto satellitare mostra l’area cerchiata in rosso, tra via Castiglione e via Cuglierero. Un prato grande, semiabbandonato, che potrebbe davvero diventare uno spazio utile se solo qualcuno si decidesse ad ascoltare chi lo vive ogni giorno.
E qui arriva il punto. Perché Settimo, come tante città che amano definirsi “smart” e “green”, riesce a organizzare festival, incontri, passerelle e comunicati pieni di parole inglesi, ma poi inciampa su ciò che più serve ai cittadini: i bisogni (in tutti i sensi) dei cani e la convivenza civile negli spazi comuni.
Un’area cani ben tenuta non è un capriccio: è una piccola infrastruttura di buon senso. Ma il buon senso, si sa, non sempre è in bilancio.
La domanda è: cosa farà l’Amministrazione? Ascolterà i cittadini o far finta di nulla. Per ora, l’unico recinto visibile è quello delle buone intenzioni.
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